Lack Of Color · jjk [Italian Version]

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Nonostante il nuovo anno scolastico fosse cominciato già da alcune settimane, per l'Università di Seoul era cominciato oggi. La campanella, indicando la fine dell'ultima lezione del primo giorno, era appena suonata. La professoressa raccolse tutte le sue cose, per poi fare la sua uscita dall'aula subito dopo, segnale che fece intendere agli studenti di poter alzarsi ed uscire dalla classe.
Come era il primo giorno, le lezioni erano state più leggere, perfino per gli alunni del secondo semestre.

Un gran vociare e passi animati echeggiavano per l'intero corridoio a mano a mano che i ragazzi uscivano dalle loro aule, eccitati per il primo giorno di scuola e curiosi su cosa sarebbe venuto a seguire, nonostante alcuni mostrassero già i primi segni di stanchezza.

-Ho sentito dire che ci sarà pollo oggi per pranzo, sai che rarità? Andiamo Jae, per favore- Wontak institeva affinché Jaehwan andasse con lui in mensa.
Da lontano, Minji osservava i veterani del suo corso discutere, ascoltando attentamente e sorridendo internamente per la notizia che oggi avrebbe potuto mangiare pollo.

-Abbiamo già una verifica fissata per la prossima settimana, non hai sentito? Devo studiare- si lamentava Jaehwan, impaziente per l'insistenza dell'altro.
Così come passarono vicino alla ragazza, quest'ultima si inchinò ai suoi sunbaes del terzo semestre, che le sorrisero, per poi continuare con la loro discussione, fino a che non scomparvero dalla vista della giovane.

Il terzo piano dell'edificio di Arti Plastiche era occupato dagli studenti del secondo e terzo semestre. Gli alunni del terzo semestre avevano fatto il loro ingresso in quell'università all'inizio dell'anno precedente, e quelli del secondo -come nel caso di Minjii- erano entrati a metà dell'anno.
Choi Minjii era raggiante. Non riusciva nemmeno a credere di aver realmente superato l'anno, non senza prima prendere parte a dei corsi di recupero, ma nonostante ciò, era passata. L'avrebbe rinfacciato a suo fratello se fosse stato necessario.

Guardò il foglio che aveva tra le mani, in questo vi erano impressi gli orari delle rispettive lezioni e materie. Frequentava aule di disegno, e sorrise debolmente nel vedere che la tabella degli orari delle lezioni fosse di suo gradimento. Piegò il foglio in modo che potesse starci dentro la tasca dei jeans, e lì lo mise, sperando di non dimenticarsene, ma sapendo che sarebbe andata a finire proprio così. Scese frettolosamente le scale dell'edificio, e in pochi minuti si ritrovò all'esterno.

Vi erano diversi complessi di edifici sparsi per l'enorme campus, nell'area artistica ve ne erano due, uno di fianco all'altro. Il primo era dedicato alle arti plastiche, tra le quali disegno, design, scultura, fotografia e pittura, mentre il secondo era dedicato ad altre arti, come musica e teatro.
La ragazza seguì in direzione al secondo edificio, fermandosi vicino all'entrata, incrociando le braccia al petto e tentando di ricreare un'espressione arrabbiata sul suo viso, non interessandosi per nulla delle occhiate strane che le indirizzavano le persone che passavano di lì. Era appena focalizzata sul suo obbiettivo, il suo caro "fratello" che probabilmente sarebbe uscito dalla sua aula di arti performative di lì a poco.

Non ci volle molto affinché il ragazzo in questione apparisse, occupato alla ricerca di alcune persone in particolare, le quali stavano sorridendo esageratamente a quest'ultimo. Minji sbuffò quando vide che il ragazzo si era fermato e che si era messo chiacchierare animatamente con le persone attorno a lui.
"Esibizionista", pensò.

La ragazza abbozzò sulle sue labbra il sorriso più falso che poté formare, e andò in quella direzione.

-Oppa!- disse con voce stridula e sbattè più volte le palpebre, cercando di ignorare la voglia che aveva di ridere del suo tentativo di sembrare tenera. Le ragazze che si trovavano lì le lanciarono strane occhiate, delle quali lei non si importò minimamente. Percepì che la maggioranza degli individui che si trovavano in quel piccolo cerchio erano novellini. Taehyung era veramente molto socievole, particolare che aumentava ancora di più la sua popolarità.