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Minji si limitò ad annuire e lo seguì in silenzio. Uscirono dell'edificio e si spostarono verso un luogo meno movimentato. Non appena smisero di camminare, la più giovane incrociò le braccia al petto sentendosi un po' a disagio, Jungkook invece fissava il suolo senza sapere esattamente cosa dire. Non doveva pentirsi di star facendo tutto quello, tuttavia gli sarebbe piaciuto avere più coraggio che potesse, in qualche modo, incalzarlo.

-Ecco, io...- finalmente parlò dopo qualche minuto, mentre la ragazza lo guardava curiosa.
-Aigoo! Non so come farlo.

-Fare cosa?- voleva mantenersi orgogliosa, ma non poteva negare a sé stessa che Jungkook imbarazzato era qualcosa di tenero da vedere. Lo osservò sospirare.

-Scusarmi...- rispose così a bassa voce che lei quasi non lo sentì.
-Vorrei scusarmi.

-Sta succedendo davvero?- Minji spalancò di poco gli occhi.
-Woa...

-Non rendere le cose più difficili di quanto non lo siano già- il maggiore puntava gli occhi su qualsiasi cosa che non fosse lei, tuttavia la risata di quest'ultima risuonò di forma leggera, facendo vibrare i colori a pochi centimetri dal suo volto.
-Sono stato un idiota con te...

-Un completo idiota- disse lei, il ragazzo rise.

-Capisco che tu ti sia arrabbiata, in quel momento anch'io lo sono stato, ed ho finito per sfogarmi e prendermela con te, ma... sono davvero pentito, ho cominciato a sentirmi un po' male dopo, sentivo che avrei dovuto scusarmi per averti trattato in quel modo- sospirò.

-Ti credo, e accetto le tue scuse, Jungkook- sorrise debolmente, vedendolo fare lo stesso.
-Ma non mi sono esattamente arrabbiata per il modo in cui mi hai trattata, bensì perché non sei stato sincero con me... Voglio dire, so che non c'è stato modo di controbattere Jimin in quel momento, solo che, non so, avresti potuto mandarmi un messaggio, o nemmeno mandarlo, avrei capito e compreso che non te la sentivi. Sarebbe stato meglio così, invece di sforzarti a fare qualcosa che non volevi. Ovvio che sarebbe andato tutto storto.

Il viso di Jungkook era triste mentre intravedeva i colori della più piccola, sentendo la colpa pesare ancora di più sul suo petto. Non voleva che lei credesse fosse accaduto tutto in quel modo, perché non era vero, solo che non sapeva come dirlo a parole.

-Minji, so che in un certo momento è sembrato che io non volessi essere lì, io stesso ho detto che non sarei dovuto andare, ma non ci sarei andato se non avessi voluto- la guardò.
-All'inizio avevo paura, perché non sono bravo con le spiegazioni e non sarebbe stato carino farti prendere un brutto voto per causa mia, dopodiché è andato tutto a rotoli e la situazione è precipitata, ed ho agito come uno stupido. Volevo veramente aiutarti, e ancora posso... se lo desideri.

-Cosa stai cercando di dire con questo?- chiese alquanto incredula.

-Ti sto chiedendo una seconda chance per provare ad aiutarti, questa volta senza pressione da parte di Jimin e senza sciocchezze da parte mia. Ti sto offrendo il mio sincero aiuto. Che mi dici?

-Seriamente? Tipo... proprio seriamente?- la minore lo osservava, cercando in lui qualche traccia di scherzo. Il maggiore annuì, cercando di trasmetterle fiducia e sorridendo nel sentire la risposta seguente.
-Allora, se non ci sono problemi, accetto.

-Scelta saggia. Vedrai che, dopo le mie lezioni, sarai la miglior pittrice di tutto il campus, dopo di me, è ovvio-
Minji non riuscì a non ridere.

Lack Of Color · jjk [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora