Qualche giorno dopo il terribile raffreddore, Jungkook già si sentiva effettivamente meglio, ed adesso aveva solo un mal di testa poco fastidioso. Si sentiva ancora un po' in colpa per non essere riuscito ad avvisare Minji che non ce l'avrebbe fatta a presentarsi a lezione, e a quanto pareva anche Jimin si era dimenticato di farlo. Quando si era svegliato il giorno seguente, il suo cellulare era pieno di messaggi con gli insulti meno offensivi che qualcuno potesse dare -idiota, cretino, stupido- , e per quanto stesse ancora male, tentò di spiegare la situazione alla minore, la quale comprese immediatamente e chiese scusa diverse volte, oltre ad essersi preoccupata parecchio.
Il giovane stava terminando di prepararsi, finalizzando il processo nel mettersi un berretto in testa. Trattandosi di un fine settimana relativamente tranquillo nel mezzo di tante turbolenze universitarie, Hoseok ne aveva approfittato per passare il tempo a casa sua, e Jimin era partito per un piccolo viaggio assieme alla sua famiglia il giorno precedente, pertanto, fatta eccezione per la presenza di Jungkook, il dormitorio era tranquillo e silenzioso. Un sospiro scappò dalle sue labbra nel momento in cui attraversò la porta, chiudendola in seguito. Era arrivato il giorno che il ragazzo aveva cercato di ignorare a tutti i costi, la cena alla quale sfortunatamente sarebbe dovuto comparire.
Non era come se Jungkook non fosse abituato alle cene aziendali alle quali partecipava la sua famiglia, proprio al contrario. Suo zio era il CEO di un'impresa editoriale, e suo padre era come se fosse il braccio destro dell'uomo, o basicamente un co-CEO. Pertanto, fin da quando ne aveva memoria, Jungkook partecipava a questo tipo di riunioni con i suoi familiari e altre persone considerate "importanti". Nonostante il potere aquisitivo della sua famiglia in modo generale, Jeon non aveva mai necessariamente avuto bisogno di stare sotto i riflettori, e ne era davvero grato, dato che era un ragazzo coi piedi ben ancorati a terra. Oltre a ciò, odiava il fatto che la maggioranza delle persone si avvicinasse alle altre solo per puro interesse, e questo già era qualcosa che gli succedeva in prima persona in un modo o nell'altro.
L'unica cosa che il ragazzo lamentava era che questo, in qualche modo, lo allontanava ancora di più da suo padre. Il futuro dell'impresa di marketing editoriale era nelle mani di suo cugino e, probabilmente, anche di suo fratello, e nonostante Jeongguk si sentisse fortunato, non poteva non sentirsi triste per il fatto che uno dei suoi genitori lo ignorasse e si ricordasse della sua esistenza solo quando voleva qualcosa a beneficio prioprio. Non che suo padre lo trattasse male, l'uomo solo non si sentiva in dovere d'essere presente nella sua vita.
Il castano aveva deciso di prendere la metropolitana, e durante tutto il tragitto, cercò di respingere il suo malessere interiore, dato che ne era già passato di tempo dall'ultima volta in cui aveva preso parte ad un evento del genere, ancora di più a causa dell'università. Il ragazzo stava utilizzando le sue cuffiette, preferendo vedere delle texture colorate e gradevoli invece dei colori mescolati e rumorosi trasportati dall'accumulo di gente, decidendo di permanere così finché non avrebbe raggiunto la sua fermata. Dopo essere già uscito dal mezzo di trasposto, schivando e discostandosi dagli altri individui davanti a lui, Jungkook camminò ancora un poco, finché, finalmente, non arrivò davanti ad un complesso di appartamenti, incamminandosi verso uno di questi. In un'educata riverenza, si inchinò all'uomo seduto dietro il bancone, il quale lo lasciò passare senza problemi dato che lo conosceva, e il ragazzo disconnesse gli auricolari dal suo cellulare solo quando si trovò all'interno dell'ascensore. Non poteva evitare di percepire il suo stomaco rivoltarsi, accompagnato da una leggera sensazione di malessere disturbante.
Junghyun, suo fratello, aprì la porta con un sorriso sul viso, e Jungkook non poté evitare il proprio di sorriso quando il maggiore lo spinse in un abbraccio, sentendo il leggero scoppiettare di un focolare, come se si trovasse in un acampamento, mangiando marshmallows sciolti direttamente sul fuoco. Junghyun era di soli due anni più vecchio, tuttavia, egli non aveva partecipato attivamente nella vita di Jungkook durante l'infanzia, siccome praticamente abitava assieme a suo nonno. Nonostante ciò, i due avevano stretto un legame alquanto forte nello scorrere del loro periodo di crescita. Il ragazzo non aveva mai giudicato la sinestesia del suo dongsaeng, cosa che si sommava alle diverse altre ragioni per le quali Jungkook ammirava Junghyun.

STAI LEGGENDO
Lack Of Color · jjk [Italian Version]
FanficSinestesia: (syn): "unione" + (esthesia): "sensazione". Deriva dalla parola greca synaísthesis, il cui significato è "sentire assieme" o "sentire allo stesso tempo". Dove i colori prendono vita e si fondono al monocromatico. ◆ BTS | Jungkook | longf...