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La puntata era andata abbastanza bene, avevo ballato un pezzo sulla canzone "Roxanne" e la mia professoressa, Veronica Peparini, mi aveva confermato la maglia. Ero molto soddisfatta di come avevo eseguito la coreografia assegnata, avevo trascorso davvero molte ore a perfezionarla assieme ad Andreas.

Anche gli altri professori si erano detti contenti della mia performance, e per il momento mi bastava. Nel corso della mia frequentazione alla scuola, mi sarebbe piaciuto mostrare tutte le mie sfaccettature e Veronica si era detta d'accordo con me.

Mi piaceva lavorare con lei: era molto comprensiva e concentrata sulla preparazione e sul percorso dei suoi allievi, ci seguiva molto da vicino; durante la settimana aveva assistito alle prove moltissime volte, dandomi consigli e perfezionandomi nei dettagli. 

Christian non aveva sostenuto la sfida, ma il vero sospiro di sollievo lo avevo tirato solo quando al posto suo Carola aveva vinto la sfida, contro Dario. 

Dario però alla fine era entrato, prendendo il posto di Mirko. La sua eliminazione aveva intristito tutti, ma specialmente Nicol, la sua amica più stretta qui.

Stavo pensando alla felicità provata alla riconferma della maglia di Luca, sospesa da Rudy Zerbi, quando la voce alta di Serena mi penetrò i timpani.

"Ragazzi, Maria ci vuole tutti in gradinata!"

"Mamma mia, abbassa quella voce da cornacchia" la ripresi, mentre la raggiungevo.

Lei mi fece una linguaccia e ci sedemmo entrambe in gradinata, con Carola in mezzo. 

"Tutto ok?" chiesi alle due.

"Non lo so, devono farci vedere qualcosa..." accennò Carola.

Improvvisamente sullo schermo iniziammo a visionare delle immagini delle nostre varie camere: vedemmo le mezze punte di Carola buttate a terra, coperte dalla tenuta sportiva di Serena del giorno prima. La camera di Albe e Luca era un vero disastro, c'erano bottigliette d'acqua e vestiti ovunque. Quella di Christian e Mattia per il momento era la peggiore, con i letti disfatti, i borsoni delle prove e degli allenamenti per terra, con i vestiti sporchi all'interno e per non bastare, altre bottigliette d'acqua.

Ma il pezzo forte furono le immagini della cucina, con il lavandino colmo di piatti lasciati lì da chissà quanti giorni, piatti ancora pieni di cibo sul tavolo ed il pavimento completamente sporco. Una cucina non dovrebbe essere in queste condizioni, mai, decisamente.

Maria ci informò che la produzione avrebbe sorteggiato 4 nomi, due ballerini e due cantanti, che sarebbero andati in sfida come provvedimento disciplinare per il nostro comportamento irrispettoso. Ma noi proponemmo di fare quattro nomi a testa, dato che vivendo in casa tutti insieme sapevamo perfettamente chi aiutava davvero a tenere in ordine, e chi invece se ne fregava.

"Non ci resta che scrivere i quattro nomi delle persone che pensiamo aiutino di meno, qui in casa" ci comunicò Luigi.

"Ma le persone che non non fanno nulla, sanno di non aiutare in casa, giusto? - domandò retorica Flaza – quindi perché non possono, di loro spontanea volontà e senza essere additati da nessuno, dire io merito di andare in sfida?"

"Dato che però questo non succederà mai – continuò Albe – perché la gente non ha le palle – aggiunse – ci tocca fare questa cosa dei bigliettini"

"A me non sembra una cattiva idea, onestamente – disse la sua, Inder – alla fine meglio che decidiamo noi, piuttosto che sorteggi la produzione"

"Almeno le persone che davvero danno una mano in casa non sarebbero penalizzate" concordò Elisabetta.

Nicol e Flaza non erano d'accordo con questo metodo, erano convinte sostenitrici del fatto che non dovessimo essere noi a mandare qualcuno in sfida, ma doveva essere una responsabilità di chi lo meritava, fare il proprio nome.

Indelebile ~  CHRISTIAN/LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora