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"Allora, ti emoziona cantare il pezzo di papà?" 

Chiesi a Luca, camminando affianco a lui mentre raggiungevamo i nostri banchi in studio, e riprendendo le sue parole di qualche settimana prima, quando Rudy gli aveva assegnato il compito di riprodurre, riscrivendo in parte, una
canzone di suo padre.
Tutto era nato dal fatto che Anna Pettinelli avesse giudicato Luca come un "Gigi D'Alessio 3.0".

"Sì, non puoi capire quanto - rispose, sorridendo - sto tremando"

"Lo vedo -  risposi, sorridendogli a mia volta - e che canzone hai scelto?"

"L'amore che non c'è"

"L'amore che non c'è, perché lo vuoi nascondere..."

Intonai, anzi, stonai.

"La conosci?" fece sorpreso, Luca.

Annuii, e basta, abbassando un po' lo sguardo.

"Ah giusto, tuo padre è napoletano"

"Era" lo corressi, amaramente.

Luca alzò immediatamente lo sguardo, incontrando i miei occhi.

"Scusami Bianca, hai ragione, mi dispiace..."

"Ehi, è tutto ok" lo calmai, forzando un sorrido.

"Era?" domandò Christian, intrufolandosi nella conversazione.

Lo fulminai, senza nessun motivo apparente.

"Ne parliamo un'altra volta, ok?"

Afferrai Albe sottobraccio, che mi guardò interrogativo, e ci dirigemmo ai nostri banchi.

"Stufa del tuo triangolo amoroso?" mi chiese, ghignando.

"Vai al diavolo" berciai, acida.

Al che Albe aggrottò le sopracciglia, confuso, non mi aveva mai vista di quell'umore.

"Tutto bene, White?"

Annuii, senza guardarlo, ed a lui bastò così.

Albe sapeva sempre rispettare i miei silenzi.

Dopo poco tempo entrò Maria e la puntata iniziò.

Trascorsi tutto il tempo a pensare alle parole di Luca in merito a mio padre, come non mi succedeva da tempo. Ma dovetti concentrarmi su altro perché era il momento della sfida di Guido, e questo stava a significare che era anche il mio, di momento. 

Purtroppo.

Ci posizionammo al centro dello studio, accanto allo sfidante. Guardai Guido, che mi restituì un sorriso incoraggiante e mi strinse la mano.

Io portavo un grazioso tutù ed uno chignon alto e tirato, ed entrambi indossavamo la calzamaglia. Eravamo carini da guardare, una bella coppia di ballerini.

Iniziammo noi ed io ce la misi davvero tutta, mi impegnai con tutta me stessa, perché la permanenza di Guido nella scuola dipendeva da me, al 50%.

Concludemmo il passo a due, ed io tirai un sospiro di sollievo, come se qualcuno mi avesse rimosso un grande macigno dal petto.

Io e Guido ci abbracciammo, stringendoci forte.

"Grazie, Bianca, è stato bellissimo ballare con te" mi disse.

Gli scoccai un bacio sulla guancia, e: "Grazie a te, per esserti fidato di me".

Lo sfidante eseguì il suo pezzo, ed il giudice informò che per lui era abbastanza, non aveva bisogno di vedere altro. Attesi quel verdetto come se in sfida ci fossi anche io, e quando Guido venne decretato vincitore, gli saltai in braccio e lo strinsi forte, di nuovo.

Indelebile ~  CHRISTIAN/LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora