"Allora, me lo dici cosa vi siete detti?"
Carola era davvero la persona più pettegola e fastidiosa che avessi mai incontrato, Dio solo sa come facessi a trovarla adorabile.
Mi schiacciai un cuscino sulla faccia, erano le 8 di mattina e mi ero appena svegliata. Lei era già sveglia da due ore, come ogni giorno.
"Ma perché punti la sveglia alle 6? - le domandai, con voce ovattata dal cuscino che mi copriva la bocca - perché ti fai del male gratuito?"
"Non cercare di cambiare discorso, signorina" mi ammonì, lei.
"Ma che vuoi sapere?" le chiesi, disperata.
Tolsi il cuscino dalla faccia e sospirai, arresa. Mi decisi ad alzarmi e la presi sotto braccio, con gli occhi ancora socchiusi. Non amavo affatto svegliarmi presto, ma non avrei mai voluto fare tardi alle lezioni.
"Ieri tu e Christian parlavate"
"Wow, che emozione - la presi in giro, mentre ci muovevamo abbracciate verso la porta della nostra stanza - parliamo sempre io e Christian, se non te ne fossi accorta"
"Sì ma ieri ridevate e vi abbracciavate - mise in chiaro, mentre camminavamo per il corridoio della saletta - posso sapere che vi dicevate?"
Sbuffai, e mi fermai, dato che eravamo arrivate sula soglia della cucina, dove c'erano praticamente tutti.
"Non lo so - iniziai, mettendomi davanti a lei - forse qualcuno dei due aveva detto qualcosa di divertente"
"Ma come fai a non saperlo! - sbottò, attirando un'occhiata curiosa di Luigi - eri lì, eravate lì tutti e due, non puoi non ricordarti di che cosa avete parlato"
Mi strinsi nelle spalle e la lasciai lì, biascicando un: "E invece non me lo ricordo".
Mi sarebbe cresciuto il naso come a Pinocchio, ma non me ne importava, non c'era comunque nulla da dire su me e Christian, eravamo buoni amici e niente più di questo.
"Che avete da urlate di mattina?" mi chiese proprio Luigi, che si stava preparando due fette di pane con la nutella, per colazione.
"Niente - mi affrettai a dire, accomodandomi su uno degli alti sgabelli posti al nostro tavolo - me ne fai due anche a me?" chiesi, riferendomi alla sua colazione.
Lui annuì, ed io mi voltai verso sinistra, notando Matt.
"Qual è il suo problema?" domandai sempre a Luigi, in piedi dietro al tavolo.
Il mio compagno di squadra aveva gli occhi socchiusi e si teneva la testa tra le mani, menomale pensai, o gli sarebbe caduta dritta nella sua tazza di latte e cerali.
Luigi si strinse nelle spalle mentre mi preparava la colazione: "Non saprei, io ho dormito benissimo".
Erano in camera insieme, loro due e Tommaso.
"Luigi russa" sbottò, Matt.
Mi venne da ridere, mentre addentavo la mia fetta di pane, ma Luigi mi fulminò con lo sguardo.
"Non è per niente vero - si difese - sei un bugiardo, Matt" concluse risentito, appoggiandosi alla parete e mangiando a sua volta la sua colazione.
Matt stava per alzarsi e tirargli un pugno, ma non fece in tempo dato che proprio il loro terzo compagno di stanza fece il suo ingresso in cucina, sbadigliando.
"Mamma mia, che brutta nottata - esordì, sotto i nostri sguardi - ho dormito malissimo, Luigi russa tantissimo"
Scoppiai a ridere, sotto lo sguardo omicida di Luigi.

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Indelebile ~ CHRISTIAN/LDA
FanfictionE se ti chiedo di restare qua è solo perché non mi chiedo mai come mi va tu sei l'unica parte di me che mi piace e mi piacerà ma se dobbiamo fare finta, facciamola finita se vuoi posso fare finta che tu non sia esistita in quei giorni quando, nessun...