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"Bianca, più in alto la gamba!"

Umberto mi stava urlando addosso da almeno mezz'ora, in sala prove.

Ero stremata, ma la cosa positiva era che stavo provando un passo a due con Christian.

Un'altra volta.

Raimondo si era fissato che insieme eravamo perfetti come ballerini, e ci stava assegnando un pezzo da presentare in puntata ogni settimana.

"Hai ragione, scusami" gli dissi, andando a prendere un pò d'acqua ed attaccandomi letteralmente alla borraccia.

Il ballerino mi regalò un sorriso, come a dire "Non preoccuparti, ce la farai".

Mi sedetti a terra, per recuperare un pò di forze.

Il pezzo era "La coda del diavolo", di Elodie e Rkomi; modern misto hip hop, qualcosa di perfetto per me e Christian.

"Tu Chri ottimo lavoro, nelle prese sei perfetto - disse Umberto - molto saldo e deciso"

Christian non disse nulla, si appoggiò alla parete e scambiò un cinque amichevole con il professionista.

"Devo dire che non avevo mai visto due ballerini fidarsi così tanto, fin dall'inizio" disse ancora, Umberto.

"Cosa intendi?" chiesi, curiosa.

Lui si strinse nelle spalle.

"Io vi ho seguiti da "Finchè non mi seppelliscono", ed inizialmente quando due ballerini eseguono i primi passi a due insieme, hanno necessità di conoscersi ed imparare a capirsi, a capire i movimento dell'altro - spiegò, mentre io e Chri lo ascoltavamo attentamente - voi due no, tu Bianca non hai mai avuto paura di cadere, ad esempio"

Mi strinsi nelle spalle, guardando il ballerino.

"Mi fido di lui, non ho mai avuto paura di cadere o farmi male"

Christian sfoderò un mezzo sorriso, voltando lo sguardo verso di me."Non ti farei mai cadere, principessa".

Restammo a guardarci per qualche istante, intensamente, con il silenzio intorno a noi. Dopodichè, Umberto sospirò.

"Eppure è presto per la primavera" disse, scherzando, alludendo alla stagione degli amori.

Nessuno dei due gli rispose, anzi, calò un silenzio leggermente imbarazzante.

"Ci vediamo domani, Romeo e Giulietta" disse ancora il professionista, mentre noi due ci mettevamo in spalla il borsone e recuperavamo tutte le nostre cose.

"Ciao, Umberto" lo salutai io, mandandogli un bacio volante.

Christian lasciò uscire prima me, dalla sala, e poi richiuse la porta dietro le nostre spalle. Mi strinsi nel mio giubbotto nero, non del tutto pronta ad affrontare il freddo di Gennaio.

"Lo sai che dico la verità, no?"

Aggrottai le sopracciglia, a quella domanda di Christian.

"Che intendi? In merito a cosa?" chiesi, confusa, girando il volto per guardarlo, mentre camminavamo l'uno accanto all'altro.

"Quando dico che non ti farei mai cadere - riprese il discorso di poco fa - piuttosto che far cadere te, preferirei farmi male, non so, prendere una storta o qualcosa di simile"

"Non dirlo neanche, Chri - mi fermai, davanti a lui - anche io sono sincera quando dico che non ho mai avuto paura, con te, mi sento al sicuro, protetta"

Lui sorrise, abbassando per un istante lo sguardo. Dopodichè mi spostò una ciocca ribelle  di capelli dal viso, sfuggita alla coda alta che avevo improvvisato poco fa.

Indelebile ~  CHRISTIAN/LDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora