Nove.

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-Che ci fai qui.
Dice con voce dura.
Ha la mascella tesa.

Sto impalata per due secondi e poi mi riprendo, a causa di uno schizzo d'acqua sulla fronte.

-Io..
Quasi sussurro, abbasso lo sguardo.
-Io volevo dirti che Laila ti stava cercando.

Okay, sono pessima.
Ridacchia.

-Be', dille che sono morto.
Lo guardo e sto zitta.

Un'altro schizzo.
Un'altro ancora.
Un'altro ancora.
Ed ecco che inizia a piovere.

Ci mancava solo la pioggia.
Sam butta la palla per terra e corre vicino le sue cose. Si mette velocemente la maglia bianca e il cellulare in tasca.

Mi sto completamente bagnando, guardandolo.

Scuoto la testa e corro sotto l'albero più vicino. Sam mi raggiunge.

-Entriamo dentro.
Dice e corre nuovamente verso l'entrata del college, lo seguo.

Lui spinge la porta, ma non si apre.
La spinge nuovamente con più forza.

-Così la rimpi!
Dico quasi urlando. Sbuffa.

-È chiusa a chiave, cazzo!
Impreca. Si passa la mano tra i capelli leggermente bagnati, dopodiché si appoggia al muro e incrocia le braccia.

-Chiama qualcuno.
Dico.

Lui prende il cellulare e compone un numero, poi lo mette all'orecchio. Non si chi abbia chiamato.

Attacca.

-Il tuo fidanzato ha la segreteria.
Dice con la mascella tesa.

-Nash non è il mio fidanzato.
Mette di nuovo il cellulare all'orecchio, evitando la mia risposta.

Sbuffa.

-Nate ha il cellulare spento e il mio sta al cinque percento.
Dice. Il suo cellulare si spegne.

-Bene, non ho finito nemmeno di parlare.

Sbuffa.
Mi porto una mano alla fronte.

-Halland che cazzo aspetti a prendere il cellulare?

Quanta confidenza.

-Il problema è che il mio cellulare sta in camera.
Dico.

-Perfetto! Siamo bloccati qui finché non smette di piovere.
Dice.

-Perché cazzo hanno chiuso la porta?

Ma parla da solo?

-Ed io che ne posso sapere?
Sbuffa.

Non sa fare altro che sbuffare.

Rimaniamo qui fuori chiusi per più di venti minuti. Sto iniziando a stancarmi. Questa pioggia non smette di cadere.

Vedo Sam alzare la testa e spalancare gli occhi e muoverli velocemente. Sta per caso pensando?

-Ci sono!
Dice.

-Lo so Sam, ti vedo.
Alzo un sopracciglio.

-No, non in questo senso!
Mi guarda.
-So che qui non chiudono mai una porta, e si trova sul retro della scuola. Sei disposta a bagnarti?

Mi alzo, dato che poco prima mi ero seduta sul tappetino.

-Okay, solo facciamo presto. Ieri ho fatto lo shampoo.

Alza un sopracciglio, ed io rido.

-Scherzo, però muoviamoci che non c'è la faccio più.

Mi alzo il cappuccio della felpa. Sam non ha un cappuccio, ha semplicemente una maglia a mezze maniche bianca.

grenade || s.wDove le storie prendono vita. Scoprilo ora