La campanella è appena suonata ed io salto dalla sedia. Sono in classe è appena suonata la quarta ora e sto ancora morendo di sonno.
Dopo quello che è successo ieri sera, non sono riuscita a dormire, mi giravo e rigiravo. Mi sono addormentata verso le sei, poi il tempo è volato e la sveglia è suonata.
Sam non c'era nel letto quando mi sono alzata, l'ho trovato già vestito che stava uscendo.
Mi guardo intorno e vedo che i miei compagni sono già fuori, incluso il professore,mentre io sono ancora in classe.
Mi alzò lentamente e prendo la borsa, dove inizio a metterci i libri dentro.
Sbadiglio e metto la borsa in spalla. Quando mi volto per uscire, vedo Sam sullo stipite della porta dell'aula.
Mi blocco leggermente e poi riprendo a camminare.
Il suo sorrisetto malizioso sul viso mi infastidisce leggermente.
Faccio per sorpassarlo ma lui mi afferra il braccio.
-Non si saluta?
Faccio roteare gli occhi e poi dico un "ciao" forzato.Lui sorride e si avvicina.
Cerca di baciarmi ma io giro la guancia.Non so perché io mi stia comportando così, ma il suo non salutare a prima mattina mi infastidisce, soprattutto se la sera precedente ha dormito nel mio letto e ha fatto cose sconce.
Prendo a camminare verso il mio armadietto, mentre Sam mi sta dietro.
Mi fermo all'armadietto e lo apro.
-Sai ieri sera sono stato bene.
Dice appoggiandosi all'armadietto affianco al mio.Gli lancio un'occhiataccia e lui ride.
-E dai.
Sbuffo.-Non è giornata Sam.
Si avvicina a me.-Ti ha fatto davvero tanto male?
Quanto lo odio. Sospiro.
-Smettila.
Lui ride.-Scherzavo bimba.
Mi ha appena chiamata bimba.
Chiudo velocemente l'armadietto e mi dirigo verso la mensa.
Non è ora di pranzo, ma penserò ad anticiparmi qualcosa durante la mia ora libera.
Sam è sempre dietro di me.
Vorrei tanto sapere quando smetterà di seguirmi.Mi siedo al primo tavolo libero e lui si mette accanto a me.
-Non hai lezione ora?
Chiedo infastidita.-No, ora libera.
Perché anche lui?
Apro il libro di storia ed inizio ad evidenziare le cose importanti.Il silenzio regna tra noi e nessuno dei due proferisce parola.
Un formicolio mi attraversa lo stomaco appena sento le labbra di Sam sulla mia spalla.
Mi volto velocemente verso di lui e scosto la spalla.
-Ti ricordo che non stiamo insieme.
Sul suo viso compare un sorriso malizioso.-Credevo che da ieri sera sarebbe stato tutto come prima, dopo quello che è successo.
Sospiro.
-Niente è come prima, e comunque non ti ho dato l'autorizzazione per toccarmi.
Dico chiudendo il libro e alzandomi.
-Però ti è piaciuto.
Dice contro il mio collo.Mi alzo velocemente e vado via.
***
Dopo l'ora libera sono andata in aula per l'ultima ora, che è stata di chimica.
Durante l'ora mi sono annoiata a morte, fin quando non mi è arrivato un aeroplanino di carta.
In classe mia non c'è quasi nessuno che io frequento, dato che sono con quelli più grandi.
Quando l'ho aperto c'era scritto: "Mi piacerebbe conoscerti. In cortile alla fine dell'ora." e poi sotto era scritto "Ethan". Non ho la più pallida idea di chi sia questo Ethan, ma se è carino, mi butto sinceramente.
Certo, qui ci sono Kian, Nash, e tanti altri ma.. non fanno per me. Forse questo Ethan potrebbe piacermi.
Mi guardo intorno e vedo un ragazzo sorridermi. Suppongo sia lui, e non è male.
Gli ricambio il sorriso e torno alla lezione.
Al suono della campanella sono uscita dall'aula e sono andata in mensa per prendere almeno una mela da mangiare.
Qualcuno mi afferra il polso delicatamente, e allo stesso modo io mi giro.
-Hey.
Sorrido.-Sono Ethan.
Continua sorridendo, io annuisco.-Quindi, vuoi conoscermi.
Dico sorridendo e lui abbassa lo sguardo ridacchiando.-Se non ti dispiace.
Perché dovrebbe dispiacermi? Si va avanti o no?
-Ah figurati.
Non smette di sorridere.-Pranzi con me?
Chiede ed io annuisco.Entro nuovamente in mensa con lui e prendiamo posto ad un tavolo diverso dal solito e ci siamo solo noi.
Durante il pranzo parliamo del più e del meno mentre sento i sguardi di molte persone sopra di me, e per molte persone intendo Sam e Kian.
Non capisco perché mi fissano, la cosa mi infastidisce molto perché comunque, Ethan non mi sta mangiando.
Dopo il pranzo lui è andato a degli allenamenti di basket e vedo che anche Kian si avvia, Sam rimane seduto lì.
Prendo il libri dalla borsa per studiare, mentre la mensa si svuota sempre di più fino a rimanere da sola.
O quasi da sola.
Si siede accanto a me, mentre continuo a fissare quelle pagine sporche di vernice.
-Mi da fastidio.
Dice a tono basso.-Cosa?
-Lui, Kian, Nash, tutti.
Annuisco alla sua risposta, senza distogliere lo sguardo dal libro.-Ho sbagliato. Lo ammetto, non avrei dovuto lasciarti.
-Avevi tutte le ragioni per farlo, ma ora non tornare con la coda tra le gambe.
Chiudo bruscamente il libro e metto una mano tra i capelli.
-C'è una ragione se torno con la coda tra le gambe.
-Sarebbe?
Chiedo incontrando il suo sguardo.-Ho bisogno di qualcuno che mi tenga testa.
-Solo per questo?
Chiedo.-Si..
Dice distogliendo lo sguardo dal mio.-Travati un'altra, ho già bisogno di tenere testa a me stessa.
Mi alzo dal tavolo e metto i libri in borsa.
-Holland ti prego.
Mi afferra la mano ma io la lascio.
-Ho bisogno di cambiare aria.
Dico.-Non è durata nemmeno due mesi.
Dice quasi disperato.-Si vede che non era destino.
Volto le spalle ed esco dalla mensa.Ho bisogno veramente di cambiare? Nonostante i miei sentimenti sono forti?
Odio questa situazione.
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grenade || s.w
Fanfiction2015 - LEGGERE "AVVISO IMPORTANTISSIMO" Holland è un'adolescente di 18 anni, è sempre stata la ragazza chiusa e timida, non ha molti amici, ma andare al college le cambierà la vita. Lì, si farà dei veri amici, e sopratutto scoprirà cosa vuol dire...