3- la porta

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⚠️ ATTENZIONE: scene esplicite.

Gerard's Pov
Il mio cazzo è turgido e bagnato come non mai, vuole assaggiare così tanto quella figa davanti a lui. Tocco quel culo invitante e lo palpo forte, per poi terminare con una forte sculacciata. Guardo più in basso e, quando sento la ragazza ansimare, vedo il cazzo muoversi da solo. La punta, che ha preso un colore violaceo, non vuole altro che entrare.

- dimmi cosa vuoi, piccola.
- voglio te- è una piccola birbante quella sedicenne, ma così innocente che non si rende conto che la sto usando e basta, proprio come con la sua amica ieri sera.

Così mi avvicino e struscio la cappella bagnata su quella giovane figa. Lei si muove ansimando e io non resisto più, entrando senza scrupoli. È vergine, e porca puttana se è stretta. Le pareti me lo stringono così piacevolmente che non posso fare altro che ansimare insieme alla sua dolce voce.

La frequentavo per quattro mesi quella piccola, e alla fine ero arrivato a scoparla lì nel mio letto. Non è stato facile convincerla, a dirla tutta. È un osso duro quanto il mio cazzo in questo momento.
Chiara, lei è così bella. Ha un corpo mozzafiato, non c'è alcun dubbio. Sarà fortunato il prossimo ragazzo ad averla...

Al pensiero vado più veloce con le spinte, senza curarmi dei suoi lamenti di dolore.
- passerà, piccola- no, in realtà non sarebbe passato nulla. Sarebbe stata un'agonia fino a che avrei smesso di torturarla per poi venire sul suo culetto sodo. La sua prima volta sarebbe stata così.

La prendo per i fianchi e spingo ancora, sempre più forte, sempre più veloce. La vedo aggrapparsi alle lenzuola ma sa che in fondo non sarebbe servito a niente e infatti la reggevo io, altrimenti cadrebbe ad ogni spinta.
Butto la testa all'indietro sentendo la sua bella voce dirmi di continuare pur provando dolore. Le do retta e gemo, affondando le dita sui fianchi così morbidi. Godo come un porco dentro di lei, dentro quella dolce bambina che ha iniziato a muoversi per andarmi incontro.

Mi fa andare fuori di testa.

Voglio premiarla, perché in fondo è questo quello che mi fa impazzire: Chiara mi dà senza ribattere, senza pretendere nulla in cambio. Ma in questo momento voglio farla sentire come vuole lei: amata.

È amore quello che vuole da me. Ma non sono pronto, so di non essere abbastanza per quel sentimento così puro. Sono troppo sporco, troppo cattivo per amare questa dolce ragazza.

La volto senza troppa difficoltà e la faccio cadere sotto di me, quindi le apro di nuovo le gambe e le do un attimo di tregua. Ha il respiro affannato, i suoi capezzoli sono turgidi sotto di me e li sento contro il mio petto.

Contro ogni mia aspettativa, questo contatto mi incendia più di quanto abbiano fatto le precedenti scopate.

Le bacio tutto il viso bagnato, un po' per il sudore e un po' per le lacrime, e infine finisco per infilare la lingua nella sua bocca. Lei mi bacia senza esitare, inizia a spingere la testa con le sue piccole mani, mentre io con le mie prendo a massaggiare i suoi seni non troppo piccoli. Geme come una porca quando sente il mio cazzo sbattere contro la sua intimità. No, piccola, non voglio rientrare ancora.

Mi stacco dalle sue labbra, entrambi a riprendere il respiro.
- ti fa male, piccola?- annuisce con i suoi occhioni color nocciola, con le sue labbra rosse e gonfie, con le sue guance rosa e calde. Mi lecco le labbra avendo davanti quella bella vista. Chiara è così dolce e innocente, e io la stavo sporcando facendola diventare esattamente come tutte le altre.

Eppure non mi importa perché, in fondo, non so il motivo, so che lei non è come le altre.

Scendo a leccarle il collo, e poi il petto, e poi i seni. Prendo in bocca un capezzolo e succhio forte, e in risposta la sua schiena si inarca sotto di me. Con la coda dell'occhio vedo le sue dita chiudersi a pugno e stringere il cuscino. Torno su, col cuore a mille dalla voglia di rientrare dentro di lei.
Il momento di tregua è finito.

—————

Siamo stanchi e sudati, più lei che io. Io sono solo stordito dal forte orgasmo che ho avuto. Il profilattico con il mio seme è proprio a terra vicino al letto, e non faccio altro che guardarlo una volta finito tutto. Ci avrebbe pensato Beth a ripulire. Quella smorfiosa doveva imparare a fare la brava donna delle pulizie.

- perché proprio io?
- come scusa?
- tra le mie amiche, perché hai scelto me, Gerard?- si solleva con la testa a guardarmi, aspettandosi chissà quale risposta romantica.

Ricordo la festa che si era tenuta a casa del mio migliore amico, che ha una sorella dell'età di Chiara. Tra le amiche che si era portata c'era proprio lei, col suo vestitino rosa che le copriva a malapena le cosce, e coi suoi lunghi capelli biondi a coprirle la schiena. Il suo visino mi era rimasto impresso nella mente per lunghe ore, finché non mi ero deciso a parlarle intento a portarmela a letto quella stessa sera... ma così non è andata.
Mi ha tenuto sulle spine per quattro fottuti mesi.

Le tolgo una ciocca da davanti agli occhi, scoprendo quel bel visino ricoperto di lentiggini.

Poi con le dita inizio a percorrere ogni suo lineamento, da quegli occhioni alle labbra da bimba. Prendo a toccarle col pollice.
- perché sei la più bella- rispondo sincero, senza nemmeno pensarci, e lei mi sorride con la stessa innocenza, per poi posare di nuovo la testa sul mio petto.

Fisso il soffitto accarezzandole i capelli.
Non so nemmeno io cosa ci voglio fare con questa ragazzina che ho addosso, ma voglio godermela finché dura, perché ormai so che nulla è per sempre.

Sono un cazzo di egoista.

Quando sto per chiudere gli occhi sento un rumore che ha tutta l'aria di essere quello di una porta che sbatte.
- hai sentito?- chiedo a Chiara, in allerta.
- dormi Gerard- mi risponde con voce assonnata, poi prende ad accarezzarmi il petto facendo piccoli cerchi con le dita. Sento il suo respiro silenzioso e calmo, imitandone il ritmo.
Lì mi rilasso del tutto prendendo finalmente sonno, cullato dal suo profumo.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora