35- non sei sola

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- cosa vuol dire che non puoi avere figli??- si toglie da sopra di me, continuando a guardarmi con quegli occhi sgranati e neri come le tenebre. Sono diventati freddi come il suo tono di voce, in grado di gelarmi sul posto all'istante.

Non so cosa dire, perciò rimango stesa e immobile a guardare ogni suo movimento.
È di nuovo aggressivo, ma stavolta è arrabbiato per qualcosa di cui non ho colpa... ma anche se fosse, io non avrei voluto di certo figli a quest'età.

Si passa energicamente una mano tra i capelli già in disordine, fissando qualsiasi parte della stanza tranne me.

- io non posso, perché... non ho mai avuto le mestruazioni- farfuglio, tirandomi su.
Ogni parte del mio corpo è intorpidita e fa male.

Capisco che magari può sembrare strano, ma... io non ho mai sofferto la mancanza del ciclo. Non l'ho nemmeno mai desiderato.
D'altronde, cosa c'è nella mia vita che va per il verso giusto?

- cazzo, cazzo!- quelle iridi si fanno di nuovo rosse.
Dallo spavento per la sua ira improvvisa, prendo un lenzuolo e faccio per coprirmi il corpo nudo e bollente. Come se questo servisse a proteggermi dal vampiro impazzito...

- Daniel...
- sta' zitta!- mi fulmina con uno sguardo di fuoco, gelandomi allo stesso tempo con quel tono cattivo.

Sì, ora Daniel è cattivo. Non avrei mai pensato di dirlo prima d'ora.

- Cristo!- urla dalla rabbia, prendendomi improvvisamente per le spalle. Stringe la sua presa... credo che mi resteranno i lividi.
Un nodo mi si forma di nuovo in gola, sale fino agli occhi senza che possa controllarlo.

- lasciami- sussurro con gli occhi lucidi, spaventata.
- perché proprio tu? Eh?- non posso credere che mi stia dicendo questo... che stia succedendo questo proprio ora, proprio a me... vorrei solo svegliarmi da questo brutto sogno.

- lasciami!- urlo, in preda al panico. Cerco di sottrarmi alla sua presa, ma stavolta si fa più forte e sembra persino che voglia farmi del male.

Non sapendo che altro fare e con una rabbia che cresce dentro, sollevo la mano e in un secondo la sbatto sulla sua guancia. Lo schiaffo è talmente forte che il suo viso si gira di lato... ma poi torna a puntarmi gli occhi addosso, più feroci che mai.

- non. Farlo. Mai più.
- ti servo per fare figli? Eh?- gli urlo, a un centimetro dal suo viso. Proprio come lui, adesso anche io sono incazzata. Che ne è del suo amore per me?

Non posso credere di essere stata usata in questo modo... un peso al petto mi opprime, costringendomi a gonfiarlo d'aria per non sentire più dolore. Quella voce, intanto, si ripresenta.

Fammi uscire!

Non so cosa cazzo dovrei far uscire, so soltanto che il castello che mi stavo costruendo piano piano è crollato in meno di un secondo... e fa tremendamente male.
Sono stufa di tutto, ma la cosa che mi fa più incazzare è il fatto che il vampiro, che purtroppo amo ancora, mi avrebbe usata come sforna bambini... da come si sta comportando ora, capisco che voleva questo sin dall'inizio.
Non gli vado bene così come sono.

D'un tratto, spingo via la figura di Daniel posandogli le mani sul petto. Si ritrova dall'altra parte della stanza, nudo come un verme, a terra. Non mi fermo a pensare come sia possibile, poiché tutto ciò che voglio ora è andarmene.
Corro fuori dalla camera chiudendola a chiave, ma so che ci metterà meno di due secondi a sfondare la fottuta porta.

Mi dirigo in bagno col cuore a mille: la vasca è ancora piena d'acqua e mi viene un conato di vomito al solo pensiero di esserci stata dentro con lui.
Chiudo anche la porta del bagno a chiave dietro di me, poi guardo i miei vestiti ancora a terra.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora