31- gibbosa crescente

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Non ho mai amato la gente che origlia, ma mi capitava spesso di ascoltare i discorsi delle ragazze che entravano nei bagni della scuola.

Coerente, eh?

Parlavano di sesso, e di come i ragazzi fossero bravi a dare loro quel piacere che tanto bramavano, a quanto sentivo dalle parole che tiravano fuori.
Si confidavano con le loro amiche, ignare del fatto che ci fosse una ragazza nascosta a sentirle.

Certo, sembrerebbe inquietante, ma oramai ogni giorno, chiudendomi in uno dei quattro bagni, aspettavo quelle storielle che tanto mi incuriosivano.
Si parlava di dita, di cazzo, di giocattoli, persino di manette.

Non sapevo cosa si provasse a fare quel tipo di cose: non ero capace di guardare un ragazzo negli occhi, figuriamoci di andarci a letto. Tuttavia, ero molto curiosa, a dispetto di ciò che mi ripeteva Gerard ogni singola volta che mi vedeva: i soliti insulti, che però avevano il potere di distruggermi e far abbassare la mia autostima fin sotto i piedi.

E ora che Daniel mi ha fatto quelle cose, mi ritrovo a bramare il piacere ogni secondo che passo accanto a lui.

Continuo a pensare ai suoi baci, al modo in cui fa impazzire il mio cuore, alla sua mano candida che si sporca del peccato muovendosi tra le mie gambe.
Continuo a sentire quei movimenti anche senza avere quel tocco.

Daniel è semplicemente perfetto.
Mi fa sentire amata e desiderata, ma non so se riuscirò anche io a farlo sentire così.
So cosa provo, ed è davvero un sentimento forte che mi travolge non appena lo guardo negli occhi.
Il problema è che non riesco ad esternarlo, specialmente a parole.

Lui mi ha detto un sacco di belle cose da quando mi ha conosciuta, e per ogni singola parola io ho creduto di vivere una favola. Vorrei davvero fargli vivere la stessa cosa, ma non sono capace.

Mi sento così in colpa per questo.

- a che pensi?- la sua voce mi distrae, mettendomi sull'attenti. Sposto lo sguardo dal televisore davanti a noi, posandolo sulla sua figura.

- a nulla...
- sembri turbata- i suoi occhi curiosi mi scrutano attraverso il ciuffo nero che gli cade sulla fronte, mentre la mano prende dolcemente la mia.
Le nostre dita si intrecciano, e io non potrei provare sensazione migliore.

Gli rivolgo un sorrisetto per tranquillizzarlo, il che non lo convince molto, ma sorvola.
- te la senti di uscire stasera a cena?- il mio sguardo si illumina, ripensando alla nostra prima uscita.

E ho fame.

Annuisco sorridendo, mentre decido di sporgermi verso il suo viso per baciarlo. Si abbassa anche lui, posando quelle labbra sottili sulle mie. In un secondo mi ritrovo stesa sul divanetto rosso con lui sopra, completamente divorata dalla sua bocca.

In me si risveglia tutto, compresa la voglia di avere più di un semplice bacio.

Scende con la lingua al mento, fino ad arrivare lentamente al collo. Di riflesso, stringo le dita attorno alle ciocche dei suoi capelli.
Mi sta annebbiando il cervello.

Poi, le sue mani attorno ai fianchi stringono la presa, mentre io non vedo l'ora di ricevere i suoi baci e sentire ancora la sua lingua addosso. Ma, sulla pelle, inizio a sentire i suoi denti che mi sfiorano.
Comprese le punte dei due canini.
E la cosa mi coglie di sorpresa, mentre allo stesso tempo mi intriga ancora di più.

Chiudo gli occhi tirando la testa indietro, e col cuore palpitante mi godo quella sensazione del tutto nuova, curiosa di sapere cosa farà.

- El...- mi sussurra rimanendo ancora sul collo. La sua voce sembra cambiata, forse dal piacere del momento.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora