40- anormale

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Cristian
Sono abituato ad ottenere tutto nella mia vita, sin da bambino: non conosco i "ma", non conosco i "se", né tantomeno conosco i "no"; i rifiuti non sono mai ben accetti, così come le situazioni troppo difficili.
Sarò stato cresciuto troppo bene?
Troppo pretenzioso pensare di volere un amore come quello dei propri genitori, dei propri nonni e così via?

Sentivo spesso parlare di "legami": tutte le famiglie di lupi si reggono su questi, ma ancora non sapevo cosa significassero prima di Elizabeth.
Credevo che nulla avrebbe cambiato i miei pensieri o addirittura i miei atteggiamenti: sono da sempre troppo scontroso con le persone, eppure con quella bimbetta mi sento dolce come una caramella. Ovvero, troppo dolce per i miei gusti.

Elizabeth ha un caratterino scontroso, non esattamente come il mio: tende ad innervosirsi senza esagerare, portando quel nervosismo dentro fino a farlo scoppiare con le lacrime.
Lacrime che sono scese fin troppe volte sul suo bel viso.

Ecco, quello che sto pensando ora è molto dolce. Io non sono così, ma lei mi sta obbligando ad esserlo.
Lei e questo benedetto legame.

Nella mia famiglia si tramandano da sempre leggi, tradizioni, leggende e spiegazioni sulla nostra natura animale. Siamo umani all'esterno ma abbiamo un sangue mutante, una forza anormale che ci protegge se minacciati troppo: è questa la più grande regola di noi Lupi. Difendersi e difendere i propri compagni, attaccando qualsiasi minaccia.

E quel morto è la più grande minaccia che ci sia capitata negli ultimi decenni. È comparso dal nulla, ma aveva troppe poche prove per essere attaccato da noi. È inutile negarlo, lui non stava facendo proprio nulla se non saziarsi di qualche animale morto.
Ma quando ha messo gli occhi sulla mia compagna... non ho potuto non sorvegliarlo ogni santo secondo della sua inutile esistenza.

Mi piace immaginare quel Daniel stecchito a terra, dolorante per i miei soli morsi e graffi. So che ha fatto il lavaggio del cervello alla mia bimbetta, e per questo il mio sangue ribolle nelle vene come non mai.

Ogni vampiro nobile ha un potere particolare. Quel damerino da due soldi può ipnotizzare la gente: cosa mi impedisce di pensare che non l'abbia fatto su di lei? Elizabeth non meritava di essere violata in quel modo.

So che se l'è portata a letto e l'ha toccata con quelle mani perennemente impregnate di sangue.
Sentivo quelle sensazioni eccitanti, come se al suo posto ci fossi io. Sensazioni che avrebbe dovuto darle solo il suo compagno. Al solo pensiero, mi viene voglia di stritolare quel collo pallido con le mie mani, finché non vedrò la vita scorrere via dagli occhi del vampiro.

Elizabeth è l'eccezione di tutte le regole.
Quella bimbetta, che ora è chiusa nella sua camera dopo essersi presa il pranzo, è riuscita a farsi toccare da uno che non è della sua razza... riesce a rompere ogni tipo di schema, e nessuno ci era mai riuscito prima di lei. O almeno, nessuno di cui io sappia l'esistenza.

È riuscita a separarsi dal suo Lupo interiore: agisce secondo il suo volere, e non secondo le istruzioni della voce. È una cosa che mi lascia sbalordito, poiché tutti i Lupi ascoltano la propria voce per natura... ignorarla indica un'enorme forza di volontà.

Forse è stata abituata così, semplicemente perché è una tardiva: avendo il Lupo ancora dormiente, ha agito come una qualunque umana per molto tempo.

Sospiro sconsolato.
I tardivi sono i Lupi più deboli del branco, e mi stupisce il fatto di avere il legame con questo tipo di lupa. Loro non possono mutare forma, perché non hanno le forze necessarie. Tuttavia, sono forti abbastanza da essere distinti dagli umani.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora