Daniel
Con le labbra avvolgo il piccolo filtro marroncino della sigaretta, aspirando silenziosamente; il volto rilassato e privo di qualsiasi espressione, gli occhi color pece puntati sulla luna argentea che si affaccia all'ampia finestra.È così brillante stasera, anche se non è ancora nel pieno della sua forma. Attorno ad essa si accende un flebile chiarore, che guida la notte solitaria e oscura.
È così coraggiosa, si illumina senza paura nonostante sia avvolta dalle tenebre, nonostante il buio ingoi via via la luce.
È così bella.La notte è ciò che mi descrive di più; la luna, invece, è ciò che per me ti rappresenta, mia El.
Da quando ti ho vista, anche se non ero del tutto convinto di stare accanto a te, mi hai guidato.
Sin dall'inizio mi hai dato una luce in cui credere, nel bel mezzo della mia oscura solitudine.I raggi lunari mi illuminano il viso che ne ruba la chiarezza e, voltandomi, osservo il tuo fragile corpo accarezzato dalla stessa flebile luce. Ti bacia la pelle candida con delicatezza, con la dolcezza che meriti ma che non hai mai avuto da quando sei nata.
Il grigiore di sigaretta mi esce dalle narici, e con lo sguardo osservo i riccioli che danzano e svaniscono nell'aria.
Poi torno a guardare te, la mia rosa.
Il sonno ti ha rapita velocemente, rendendoti silenziosa e radiosa come la luna, che ti abbraccia e ti culla come una mamma.Una mamma. La figura che non hai mai conosciuto, che avrebbe dovuto proteggerti, renderti amorevole, farti conoscere ogni dolce sfaccettatura della vita umana.
Sei sempre stata sola, mia El... ma ora che sei con me non hai nulla da temere; ora che ci sono io non verrai più sfiorata da nulla, se non dalle mie mani.Non so cosa voglia dire dormire o sognare, perché non l'ho mai fatto, ma osservare il tuo corpo caldo avvolto dal tessuto rosso mi tranquillizza terribilmente, come se improvvisamente fossi capace anche io di dormire al tuo fianco.
La realtà è che sto compiendo uno sforzo immane a starti accanto più del dovuto, e per soffocare il desiderio di morderti sono costretto a fumare e a vagare per il bosco, in cerca di qualche piccola preda.
Ho voglia di bere il tuo sangue ogni singolo secondo che passo con te.
E quando ti ho baciata in quel bagno, preso dall'ira, mi sono reso conto che la sete che tengo chiusa dentro di me è più forte di quanto pensassi.Ma sono un egoista, e solo per tenere questa rosa tra le mani imparerò a controllarmi dal danneggiare i suoi petali.
Sono andato soltanto per un paio di ore a cercare qualcosa in cui affondare i denti, ed ecco che quando torno ti ritrovo completamente ingoiata dal male.
Non posso lasciarti più sola, e non voglio. Non lascerò che tu soffra ancora, anche se questo significasse patire la fame e soffrire accanto a te.Dio, voglio uccidere quelle bestie, farle a pezzi come allo stesso modo hanno calpestato e frantumato la mia piccola rosa.
Forse, senza dirti niente, potrei anche fare un salto nella tua vecchia casa... mi libererei dalla fame, e allo stesso tempo libererei te dal fardello che ti porti dietro.
Ma ho il sentore che non sarà così facile sradicare una radice che si è ramificata troppe volte e troppo a fondo nella tua anima.
Uccidere fisicamente quelle bestie non equivale a eliminarle dalla tua mente.Ma odio quelle persone, El, loro sono peggio dei mostri: io ho ucciso in passato e continuerò ad uccidere, semplicemente perché è nella mia natura... ma loro hanno distrutto ciò che c'era di più bello in te nel modo peggiore che possa esistere, torturandoti emotivamente e psicologicamente senza pietà. Hanno chiuso il tuo cuore in gabbia, gettando la chiave in un pozzo senza fine: e per questo, mia El, gliela farò pagare cara.
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𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮
Vampire𝒫𝑒𝓇 𝓆𝓊𝒶𝓃𝓉𝑜 𝓊𝓃𝒶 𝓇𝑜𝓈𝒶 𝓅𝑜𝓈𝓈𝒶 𝓅𝓊𝓃𝑔𝑒𝓇𝑒, 𝒾 𝓈𝓊𝑜𝒾 𝓅𝑒𝓉𝒶𝓁𝒾 𝓇𝒾𝓂𝒶𝓇𝓇𝒶𝓃𝓃𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒻𝓇𝒶𝑔𝒾𝓁𝒾. La fortuna non ha mai preso parte nella vita di Elizabeth Allen, a cominciare dalla sua nascita prematura che...