*In giro per Roma con il vento, sole che spacca i sassi, pioggia, o quant'altro eravamo sempre lì, a fare passeggiate infinite in cerca di un posto dove, quell'anima tormentata che mi ero scelta come principe azzurro, poteva stare in pace a scrivere le sue canzoni o da cui traeva ispirazione per registrare i suoi video.
Eravamo appena tornati da uno dei nostri soliti tour, quel giorno.
Avevo appena fatto i 20 anni ma a mio padre il fatto che potessi stare con un ragazzo che non era proprio uno stinco di santo e che per di più doveva fare i 25 non gli andava proprio giù.
Quel giorno, per un motivo a me oscuro, mi ritrovai mio padre a casa di Mattia con le mie valige pronte.*
-Papà che stai facendo?
-Tu con questo non ci rimani un minuto ancora in più..
-Come, scusa?
-Ti ho detto che non ci stai più, ti do' 10 minuti per salire in macchina.
*Mi girai verso Mattia in cerca di spiegazioni mentre mio padre caricava le mie cose in macchina*
-Ma che? Cos'é tutta sta storia?
-Se mi fai parlare forse in dieci minuti riesco a spiegarti..
Allora..
Ti ricordi settimana scorsa quando mi sono trovato in discoteca e c'era una rissa?
*Annuii*
-Il proprietario era un amico di tuo padre che, vedendomi lì, pensò che ero parte della rissa..
Il giorno dopo, quando sei uscita con Giulia, tuo padre é arrivato per chiedermi spiegazioni.. Non deve avermi creduto perché mi disse che se fossi andato un'altra volta vicino ad una discoteca con te, sarebbero successi dei casini.
Per quello l'altro giorno non volevo portarti.
É tutta colpa mia..-Cazzo no! Io ho voluto andarci!
*Scoppiai in lacrime*
-Amore, perdonami..
*Riuscii a dare solamente un ultimo bacio a Mattia prima di ritrovarmi chiusa in macchina con mio padre che mi urlava.
Cazzo non sono una bambina, ho 20 anni ormai, perché non lo capisce?
Presi le cuffiette e feci partire la riproduzione automatica. 'Senza scappare mai più'. Caro Tiziano, potessi non essere costretta a scappare!*
-Cazzo ma la pianti? Non capisci che mi stai rovinando la vita!?
-Elena, tu mi stai facendo fare pessime figure con i miei colleghi!
-Fottiti, ti interessa solo di fare una buona impressione con quei coglioni dei tuoi colleghi con i quali non sai fare altro che mettere in mezzo me per avere qualcosa su cui discutere!
-Sei una delusione.
*Io, da quando quel ragazzo aveva messo piede nella mia vita ero stata una delusione. Lui non mi capiva, non mi ascoltava.
Mia madre, che a me ci teneva, é stata la prima a dirmi di provare la relazione con Mattia.Due mondi totalmente opposti.
Quando mio padre lavorava, mia mamma mi faceva chiamare per pochi minuti Mattia.
Per un po' ce l'abbiamo fatta a resistere ma, alla lunga, risultava difficile e ci lasciammo. Per mesi non ho avuto sue notizie. L'unica cosa che mi rimaneva di lui era un cd che mi aveva regalato. Il SUO.
{...}
Due mesi dopo quel maledettissimo giorno, mia madre decise che, solo se Mattia le aveva ancora, poteva accompagnarmi mio padre a riprendere il resto dei miei vestiti che erano rimasti negli armadi.
Mi ci accompagnò ma Mattia non c'era. Non lo potevo nemmeno chiamare per avvisarlo.
Ero, "involontariamente", controllata dai vicini e da mio padre.
Sembravano le scene di un film.
Mia madre quando ottenne il divorzio mi chiese di venire via con lei e accettai. Ci trasferimmo in provincia de L'aquila e tornavamo a Roma solo nelle vacanze per aiutare i miei nonni materni.
Tante volte ho sperato che ci potesse essere la coincidenza che Mattia fosse lì.
L'avevo chiamato solo una volta ma non avevo avuto il coraggio di parlargli.
Vigliacca. Esageratamente.
La storia, essendo 'nel mio vecchio stile di scrittura' va modificata.
Se ci sono parti incomprensibili, o scritte in malo modo, commentate o mandatemi un messaggio e provvederò a sistemare.
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Lui, Mattia Briga.
FanfictionE tornerò da te, nonostante i chilometri, nonostante tutto. Io sarò con te dovunque andrai. Seguirò ogni tuo gesto perchè ormai sei parte di me. #1 in "Briga"