_Lips_

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*I ragazzi del ballo che erano passati stavano cercando di far imparare a tutti una sorta di coreografia che, secondo loro, sarebbe stata adattissima a tutti.
Io e Giulia ci stavamo divertendo come due stupide dato che non era usuale trovarsi a ballare davanti ad un hotel con una coreografia inventata al momento.*

-Ora fate un passo avanti tenendo il braccio alzato.. Poi scendete e girate a destra guardando verso il basso..
*Giorgio e i ragazzi tentavano di farci imparare qualcosa ma, ovviamente, non stavano avendo molto successo.*

-Ok.. Io direi basta.. Ormai siamo rimasti in sette e non credo che abbia senso continuare questa coreografia..
*Un ragazzo biondo e alto ci stoppò.
Minuti dopo eravamo rimasti solo io, Giulia e alcuni dei ragazzi di Amici.
Andammo a sederci sugli scalini dell'entrata.
Avevo conosciuto, nel frattempo, alcuni ballerini.*
-Quiindi voi sareste delle amiche di Gabri, Gio e Mattia?
-Si.. Mattia lo conosciamo da cinque o sei anni circa.. Gabri e Gio da quest'estate.

*Mentivo. Sapevo esattamente il giorno in cui avevo incontrato Mattia.
Era il 10 gennaio, il giorno del suo compleanno.

(Flashback)

Avevo appena finito danza e stavo tornando a casa quando vidi un tipo tutto indaffarato a parlare al cellulare, a scrivere cose su un foglio. Gli passai da parte e distrattamente urtai il suo borsone di calcio.
-Statte attenta!!
-Scusa eh.. Se eviti de mettere le cose tue in mezzo a tutti magari la gente non ce va addosso.. No?

-Si.. C'hai ragione.. Ma non ho tempo per mettere bene il borsone che sono in ritardo..
-Okay.. Allora ciao..

-Aspetta..
-Che?
-Io so chi sei.. Sei parente de Renato? Renato Garri?
-Si.. É mio cugino..
-Ciao, Mattia Bellegrandi.. Ero il suo migliore amico prima che si trasferisse..
-Elena.. Comunque.. Devo andare..
-Ce se vede..

-Ah.. Se sei quel Mattia che scrive.. Buon compleanno..

*Sorrise compiaciuto*

-Grazie..

*Sorrisi e me ne andai per la mia strada. La sera mi scrisse su facebook e da li iniziammo a parlare e a conoscerci.*

-Elee.. Che sei addormentata?
-Eh? No.. Stavo pensando a una cosa.. Che stavi dicendo Simo?
-Ti stavo chiedendo se state insieme dato che prima..

*Lo interruppi prima che potesse finire la frase..*

-Stavamo. Ora..

*Mattia irruppe nel discorso.*

-Ora stiamo in una fase tra la friendzone e la storia..
-Già.

*Mattia si sedette vicino a me e iniziammo a parlare con i ragazzi per conoscerci tutti.
Mi colpirono molto Paola e Francesco.
Lei cantante, lui ballerino.
Restammo un'altra oretta buona a paralare con i ragazzi che a mano a mano che passavano i minuti i ragazzi salivano nelle stanze oppure andavano a parlare al cellulare con gli amici o i genitori.

Giulia se n'era andata a parlare con Francesca e Gabri.
Eravamo rimasti io e Mattia soli.

Mi accoccolai tra le sue braccia e lui mi strinse forte.*

-Non hai freddo?
-Sempre la solita.. Hai su pure il giubbetto!
-Fa freddo lo stesso..
-Tanto ti stritolo io e ti faccio caldo..
-Tenerezzaa...

*Mattia mi fece girare verso di lui.*

-Ele.. Non so che succederà dopo questo ma..
-Zitto e fai.

*Mi prese e mi baciò, qualche secondo soltanto.*

-Hai presente un orologio?
-Che centra ora?
-Sssht... Appena lo compri dura un po' prima di scaricarsi, giusto?
-Si..
-Poi ci devi rimettere le pile nuove se si scarica perché finché non le cambi rimane fermo.
-Mattia.. Ma che centra?

*Non ottenni risposta alla mia domanda. Continuò a parlare.*

- 10 gennaio 2007, 27 luglio 2010, 4 agosto 2013, oggi.

-Cazzo. Noi siamo l'orologio.
-Si. Sono le nostre date.
-10 gennaio ci siamo incontrati..
-27 luglio ci siamo fidanzati.
-4 agosto... Lo sappiamo che successe... Oggi stiamo rincominciando no?

-Mattia..
-Che?
-Quanto ci vorrà a sostituire le pile?
-Il tempo lo decidiamo noi con le nostre azioni.
-Quindi, indeterminabile.
-No, semplicemente saremo condizionati da ciò che faremo.
-Non ne capisco il senso.. perché non possiamo..

*Mi bloccai. Mentre pronunciai quelle parole mi scesero delle lacrime. Terminai la frase in un sussurro.*
-Perché non possiamo tornare ad essere un noi?
-Non piangere che non me lo merito.
-Smettila di dire cazzate Mattia.
*La mia voce sembrava essere sparita tra le lacrime.*
-Mi piaci di più quando sorridi amò.
*Mi prese e mise la mia testa sul suo collo. Iniziò a dirmi cose carinissime che pensava su di me.*

-Sai, forse non te l'ho mai detto.. Quel pomeriggio quando mi sei venuta addosso ho fatto i salti mortali per trovare un modo per parlarti. Ho chiesto a mezza Roma prima di arrivare a scriverti. Mi ha subito colpito il fatto che sapevi che era il mio compleanno. É strano che non lo abbia mai capito.

*Mi spuntò un sorriso.
Stavo per rispondergli quando mi bloccò lui.*

-Stai sorridendo. Lo sento.

*Mi fece tirare su la testa. Una lacrima solitaria era ancora appoggiata alla mia guancia.
Mentre me l'asciugava sorrideva. Era un sorriso sincero.*

-Vedi che sei più bella?
-Non dirlo solo per farmi sentire meglio..
-Non lo sto facendo. Lo penso veramente.
-Mattia senti, lo sai che dire mi piaci é poco ma se a te sta bene che ci vediamo una volta ogni uragano, a me no. Non riesco a sopportare sta cosa. Sono veramente sincera.
-Sei incazzata?
-No, delusa.
-Da me?
-Da noi.
-Anche io. Non saprei spiegati il motivo ma ci stavo dimmerda.
-Giuramelo perché ho bisogno di certezze.
-Lo sai che é vero. Capisci sempre quando mento.
-Già.. ma fa bene al cuore sentirlo dire dalla persona che in qualche modo te lo ha scheggiato.
-Una certezza comunque ce l'avrai sempre.
-Cioè?
-Che, dopotutto, torno.
-Cazzo ma non capisci che servi sempre Mattia? Ora, se non fosse perché ho incontrato quel bambino, tu saresti al mio funerale capisci? Tu mi servi sempre, in qualsiasi momento.
-So che può sembrare la cosa più stupida del mondo ma, mi perdoni?
-Non c'era neanche il bisogno di chiederlo. Già solo stando qua con me dimostra che ancora ci tieni.
-Si. E giuro che ora che sei qui non ti mollo.

*Presi il suo viso e feci combaciare le mie labbra con le sue, in modo da creare un legame con le nostre lingue.*

-Grazie di tutto.

*Sentii Giulia chiamarmi, avevo il treno. Salutai Mattia e gli altri, poi mi diressi con Giulia alla stazione.
Non volevo andarmene ma, se dovevo restare a Roma, dovevo tornare per prendermi le mie cose.

Mi sarei trasferita nella vecchia casa che mio padre aveva lasciato a me dopo essersi trasferito a Palermo con la sua nuova compagna.
Sarei potuta stare vicino al mio mondo ancora una volta.

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Gente, vi amiamo, troppo.
Ok, ora ringraziemmo intanto per le visualizzazioni e tutti voi che leggete le nostre storie.
Ringrazieremmo anche la mia cretina B_Girl01 che mi ha consigliato come sistemare al meglio la storia. -Ele

La pazza di gioia LetiziaCaluna che sa sempre come tirarmi su il morale -Sara

La nostra carissima amica Federica che ci supporta sempre, la super affezionata Matilde e poi credo basta..

Baci,
Sara&Elena










La storia, essendo 'nel mio vecchio stile di scrittura' va modificata.
Se ci sono parti incomprensibili, o scritte in malo modo, commentate o mandatemi un messaggio e provvederò a sistemare.

Lui, Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora