_Just a flower_

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*Fumo, fumo, fumo.
Era forse l'unica cosa che riusciva a farmi stare bene.
Mia madre voleva farmi vedere da un qualche dottore ma sapeva benissimo che avrei continuato più insistentemente fino a quando quello stupido nome non sarebbe tornato accanto al mio.
Aveva fatto uscire 'Waiting for Never Again' ed io già sapevo tutte le canzoni a memoria.
Passavo le mie giornate ad ascoltare la sua musica passeggiando nei parchi.

C'erano bimbi felici, ovunque.
Un giorno c'era un bimbo che era intento a raccogliere i fiori più belli per poi sistemarli in un mazzetto carino.
Si avvicinò ad una bimba che stava pasticciando con la sabbia e l'erba.
Fu un momento tenerissimo: il bimbo la chiamò e le consegnò i fiori. Lei prontamente abbracciò il bimbo. Erano così teneri.

Mi scappò una lacrima a pensare alla mia storia.
Accesi il cellulare e, come sempre, c'erano novemila messaggi ma mai quello che aspetti.

Non ne scese una di lacrima ma tre o quattro.
Le asciugai il più in fretta possibile prima che qualcuno le vedesse.
Troppo tardi, il bimbo di prima si avvicinò a me.

-Ciao..
-Ciao piccolino..
-Anche a te serve un fiore per essere più felice?
-Non lo so, sai. Sono triste per colpa dell'ultima persona che mi ha regalato un fiore.
-Non c'é più?
-C'é ancora ma non é più vicino a me.

*Dopo questa frase il bimbo va a prendere un fiore bellissimo che mi porge.*

-Ecco, così adesso l'ultima persona che ti ha dato un fiore é qui vicino a te.
-Sei molto dolce.. Come ti chiami?
-Mattia.

*Sprofondo*

-Io sono Elena..
*BabyMattia fissava la sigaretta che tenevo in mano*

-Lo sai che a scuola ci hanno detto che se usi quelle lì ti fai male?
-Si, anche a me l'avevano detto.
-E perché allora lo fai?
-Forse perché voglio farmi male.
-Mi devi fare una promessa.
-Che promessa?
-Quando vieni qui e ci sono io non la devi usare se vuoi farti male apposta.
Il nonno di Cami le usava e ora non c'é più. Tu sei simpatica e devi restare qua ancora.

-Te lo prometto.

-Con chi sei qui?
-Con la mamma..
-Mi ci porti?
*Prese la mia mano e mi portò da lei.*
-Mamma, Elena ha detto che deve dirti una cosa..

*Corse dalla sua amica*
-Salve, dovevo dirle una cosa.
-Si..
-Non sono uno stinco di santo ma non sono cretina, suo figlio come cavolo fa a far sentire meglio le persone?
-Che ha fatto?
*Le raccontai ciò che quel bimbo era riuscito a farmi dire: Te lo prometto.
Ma un Te lo prometto di quelli che vanno seguiti alla lettera.
Ogni promessa é fatta per essere infranta ma oggi c'é stata un eccezione.*
-Wow.. E tu a soli 19 anni ti sei vista passare davanti tutto questo?
-Già..
-Ragazza mia, solo con poche persone mio figlio riesce ad aprirsi. Strano che sia successo a te.
Dovrei chiederti una cosa..
-Certo.
-Non é che ti interessa fare la babysitter a Mattia? Io lavoro e non so a chi lasciarlo..
-Certo, mi farebbe moltissimo piacere!

*Quel bambino mi ricordava tanto il mio Mattia. Avevano un carattere simile: si aprivano con tutti mostrando il lato esterno, una corazza, e se te lo permettevano scoprivi il cuore.
Non me lo posso levà dar cervello.
Mattia entra, ti trapana e poi ti riempie i buchi poco a poco fino a che non li ha coperti tutti. Una fine graduale e difficile. Se si vuole finire.

Ele però non si abbatte. Sarò anche una Fallita con la F maiuscola ma un po' di coraggio lo tengo anche io.

  

 

 

La storia, essendo 'nel mio vecchio stile di scrittura' va modificata.
Se ci sono parti incomprensibili, o scritte in malo modo, commentate o mandatemi un messaggio e provvederò a sistemare.

Lui, Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora