_Vibes_

1K 79 6
                                    

*Mi sedetti su uno dei tanti tavolini che la gelateria aveva disposto fuori dal negozio, una ragazza della gelateria venne a chiedermi se avevo già ordinato.
Chiesi al piccolo di scegliere dei gusti, poi la ragazza se ne andò facendomi ritornare ancora allo stato vegetativo precedente.

Porsi il Nintendo a Mattia che iniziò a giocare ad uno di quegli stupidi giochi di combattimento.

Aprii la borsa e tirai fuori il pacchetto di sigarette e l'accendino.
Me ne accesi una e cercai di non pensare più alle duemila domande che il mio subconscio mi poneva.

Il piccolo Mattia mi fissava, o meglio fissava la sigaretta che tenevo tra le labbra.*

-Lo so, ma ti giuro che mi serve. Ti prego, tanto poi appena quel mezzo essere si degna di chiamare per far sapere qualcosa smetto.

-Va bene.

*Finii di fumare la mia sigaretta e controllai il cellulare.
Niente.

Mi alzai vedendo che Mattia aveva finito il suo gelato.*

-Cosa vuoi fare?

-Non lo so, non ho più voglia di fare niente.

-Perché?

-Perché tu sei triste, perché Mattia non c'é e perché io non rido più come prima.

*A quella frase i miei occhi si gonfiarono di lacrime che, fortunatamente, riuscii a ricacciare dentro.

Presi per mano il piccolo e lo portai tra le mie braccia.

Il mio cellulare iniziò a squillare ma non era Mattia.*

-Pronto?

- Oh, ciao amò!

-Ciao Cla..

-Che sei con Mattia?

-Quale Mattia intendi?

-Briga..

-No, il signorino s'é fermato co una.

*Una voce di sottofondo urlò a Claudia un 'Te l'avevo detto.'*

-Chi é?

-Niente, una mia cugina. Era in giro prima e t'ha visto mezza incazzata mentre te ne andavi.

-Ah, e no.. lascia stà.

-Ma te? Tutto a posto?

-Te piacerebbe.. Aspetta.. Ti richiamo io.

-Okay, ciao tesò.

-Ciao amò.

*Conclusi velocemente la chiamata con Claudia perché un Bellegrandi incappucciato si stava dirigendo a passo svelto verso di noi.

Cercai di frenare la mia voglia di saltargli addosso e contrapposta anche quella di urlargli in faccia tutti i miei problemi.*

-Ciao..

-Ciao Mattiiaa!

*Il piccoletto saltò in braccio a Mattia, io ero ferma immobile come un palo della luce.*

-Ciao.

*La mia risposta fu fredda, priva di ogni emozione che invece mi invadeva il corpo.*

-Si può sapere perché fai così?

*A bhe, certo. Come se non fossi stata abbastanza chiara.

Non avevo le forze per urlargli contro tutto.
Così iniziai a camminare velocemente verso una piccola stradina che avevo notato in precedenza.

Sentivo Mattia chiamarmi mentre mi camminava dietro.

Raggiunsi la stradina e mi sedetti su un gradino.*

-Certo che potevi anche fermati prima!

-Taci.

-Cosa ti ho fatto?

-Ma dio mio. Non ci arrivi? Non sei stupido Mattia.
Certi atteggiamenti tuoi potrebbero sembrarti normali ma a me no.
Tu hai una cazzo di famiglia, io no.
Mio padre non é da considerarsi un padre, mia madre non si preoccupa manco di sapere se sono viva o morta, se ho un lavoro, non sa niente di me.
L'unica persona che potrebbe definirsi un "punto fermo" nella mia vita sei tu.
E cosa fai? Di tutto tranne che farmi stare più tranquilla.
Te ne vai liquidandomi con un cenno della mano, disinteressandoti totalmente di me.
Se tu mi butti giù l'unica colonna che ho io crollo, capisci?

*Ero riuscita a buttare fuori tutto e ad ammettere anche a me stessa il motivo di tutto.*

-Merda, non ti volevo liquidare ma dovevo solo allontanarti un attimo perché la sorpresa non avrebbe più avuto senso!

*Che? La sorpresa?
Mattia si accorse di averlo detto e si portò una mano sul viso ridendo.*

-Non avrei dovuto dirti quella parte.

*Nonostante la lacrima che rigava una guancia sorrisi.*

-Vedi, te lo ripeterò all'infinito. Sei più bella quando sorridi.

-Scusami, ti prego. Non volevo dare di matto ma in questo periodo sto dimmerda proprio.

*Mi alzai e abbracciai entrambi, strofinai le mani sul viso e diedi un bacio a Mattia.*

-Grazie di tutto, pure della sorpresa che ora sono curiosa di sapere.

-Ecco, te pareva. Tempo al tempo.

*Scoppiai a ridere e li trascina i fuori da quella strada, scrissi un messaggio a Claudia per dirle che avevo chiarito tutto.

Passammo tutto il pomeriggio a gironzolare per Roma mostrando a BabyMattia la maggior parte dei luoghi che io e Mattia preferivamo di Roma.

Ormai si erano fatte le 7 e dovevamo ancora arrivare a casa di Mattia per cenare.*

-No, Matti fermati. Guarda! Ti prego devo assolutamente entrare a comprare quel giacchetto.

-Ma c'é una coda tremenda di gente! Ci vai domani!

-Mattia, domani siamo al mare.

-Vero, Mattia tu mi hai promesso che mi facevi nuotare!

-NUOTARE? Ma siete scemi? Siamo alla fine di febbraio e voi volete nuotare?

-Eh, che male c'é?

-Mattia, se ti prendi qualcosa non puoi cantare! Sabato vengono pure i direttori artistici a sentirvi!

-Ma cosa vuoi che prendo! Starò bene, sano come un pesce!

*Mentre aspettavamo l'autobus che ci avrebbe portato vicino a casa di Mattia sentii involontariamente un discorso tra due signore.*

-Secondo te quanti anni può avere quella?

-Più di venti no.

-Ha già un figlio che avrà cinque anni.. E quello tutto tatuato sarà il padre.

-Cosa vuoi pretendere da uno conciato così? L'avrà messa incinta quando erano piccoli.
Che brutto che sta diventando il mondo..

*Mi avvicinai a Mattia per chiedergli se aveva sentito anche lui.*

-Ele fermami perché se mi giro non sai quante bestemmie urlo.

-Amò calmati. La gente parla per niente.

*Cercai di calmarlo ma ben presto fu lui a dover calmare me.
Una delle due signore aveva esplicitamente espresso il suo parere su di me classificandomi come una "poco di buono".

Mi voltai di scatto e fulminai quelle due signore con lo sguardo.

Salii sull'autobus che, nel frattempo era arrivato, visibilmente scocciata.*

-Non pensarci più.




Lui, Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora