_Photography_

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-Mattia, prendimi un carrello!

-Devo tornare indietro?

-Direi.. Sono là all'inizio. Ti prego, io non riesco a fare così tanta strada.

-Dà più fastidio a me che a te il fatto che tu abbia il ciclo.

-Fai a cambio? Tu ti tieni il ciclo e sto bimbo mezzo addormentato e io mi faccio venti metri per prendere un carrello.

*Prima che potessi finire di parlare Mattia si era già affrettato a portarmi un carrello.
Arrivò da me con il solito sorriso da paraculo.*

-Ve? Ne ho preso uno col seggiolino.

*Posai Mattia sul seggiolino e tirai fuori il cellulare dove mi ero segnata alcune cose che non potevo fare a meno di prendere.*

-Andiamo a prendere la pasta.

-Prendimi gli spaghetti, mi piacciono tanto.

-Vaffanculo, Matti. Odio gli spaghetti.

-Amò a pranzo me la fai la carbonara?

-Scemo.

*Okay, sono strana. Lo so.
Mattia prese tre pacchi di pennette e me li buttò nel carrello.
Quindici minuti dopo mi ero già stancata di camminare. Avevo un mal di schiena e un mal di gambe tremendo.*

-Matti io mi attacco al carrello. Spingi te sto coso, sta iniziando a diventare pesante e io non ce la faccio proprio più.

-Sei ingestibile in questi momenti. Ringrazia mia madre che stasera non ti devi mettere a cucinare: saresti morta.

*Che? Perché?*

-Spiegati, illumina la mia mente.

-Aggiungiamo alla lista delle cose da comprare un po' di memoria? Amò andiamo a mangiare da lei a cena.

-Ve? Non me lo ricordavo.

*Salii sulla sbarra di ferro che stava vicino alle ruote, mi sentivo una bambina.
Mattia si mise dietro di me e mi guardò sorridendo.*

-Ma tra un mese devi fare i ventuno o i dieci?

- I quattro. Così mi posso fidanzare con il mio amore.

*Abbracciai BabyMatti che se ne stava tranquillamente a ridere di me.*

-Amò spingi sto carrello che dovremmo comprare ancora l'acqua e il cioccolato.

*Mattia spinse il carrello e, nel bel mezzo del supermercato, iniziò a "cantare".
Non é che cantava nel vero senso della parola, semplicemente lui diceva frasi delle sue canzoni con una cadenza che poteva lontanamente somigliare a quella di una canzone.*

-TU DOVRESTI AMARMI, SOLO STARMI VICINO ADESSO CHE VIVO PER TE, ORA CHE NON DORMO PIÙ.

-Matti non urlare ti prego, a nessuno frega di sentirti sclerare.

-Oh, signorina "C'ho dumila, tremilamilioni de fanz, c'é" scommetto che se me metto a cantà 'Sei di mattina' qualcuno viene e mi riconosce.

-Vai, prova. Vediamo chi riconoscono prima tra me e te.

-LE SEI DI MATTINA, LEI DI MATTINA METTI CHE MI STA AFFIANCO.

*Mentre Mattia si dedicava al canto, scesi dal carrello e andai a prendere le tavolette di cioccolata.
Cinque secondi dopo, dall'altra corsia del supermercato, si sentivano dei brusii "Oh, ma dici che é lui? Che faccio figure demmerda se 'o saluto e je chiedo 'na foto?"

Sorrisi involontariamente e tornai alla scelta del mio cioccolato.*

-ODDIO, ELENA!!

*Era la ragazza di prima.
Mi voltai una frazione di secondo e urlai a Mattia.*

-Tié, nel culo amò.

*Andai verso la ragazza che stava sclerando.*

-Hey, ciao!!

-Oddio, c'é.. non ci credo. Sei bellissima, giuro.

-Ohw, che carina!

*Abbracciai la ragazza che mi chiese una foto.
Mentre cercava il telefono, da due direzioni opposte di stavano dirigendo verso di noi Mattia e un'altra ragazza.*

-Ecco, aspetta.

*Sorrisi e scattò la foto.*

-Autostima sotto le scarpe.

-No, ma che dici? Sei bellissima! Guarda, fammi un favore. Là c'é Mattia. Prima di fare la foto, digli che ha perso.

*La ragazza mi guardò un po' confusa ma mi ringraziò e, dopo avermi abbracciato ancora, andò da Mattia.
Il piccolo Matti, invece corse da me e mi si appiccicò alla gamba mentre stavo parlando con altre due ragazze.
Presi in braccio quel nanetto dopo aver abbracciato le ragazze.

Ormai Mattia era circondato da un gruppetto di una decina di persone che gli chiedevano autografi e foto.*

-Facciamo una cosa, vedo che i vostri genitori stanno sfuriando perché non vogliono aspettarvi.
Tra una decina di minuti io credo di aver finito di comprare tutto, se volete mi fermo un attimo dopo e vi accontento tutti, okay?

*Accettarono tutti e si diedero l'orario d'incontro.

Mattia ci raggiunse sorridendo come un ebete.*

-É inutile che fai il felice perché tanto hai perso tesò.

-Si, ma Ele.. Se ha perso non deve fare una punizione?

-Mattia! Non puoi farmi questo, avevamo un'alleanza!

*Ridevano entrambi, i due uomini che hanno sballottato la mia vita.

Finimmo di fare compere e, dopo aver lasciato le buste in macchina, andammo nel posto prestabilito per incontrare tutte le persone che aspettavano una foto con Briga.*

-Oh, ma a che ora gli hai detto?

-Alle 11.30

-So le 11 e un quarto, io sto per morire. Se fai la persona gentile mi vai in macchina a prendere la pastiglia.

-Ele, faglielo fare per punizione.

-Ecco, questa é una parte della tua penitenza. Ti preego, se non vuoi vedermi morire di dolore vammi a prendere quella cazzo di pastiglia.

*Mattia si avvicinò a me sorridendo e mi lasciò un bacio veloce prima di prendere la strada per il parcheggio.*

-Allora non ti fà più soffrire?

-Chi? Mattia?

-Eh..

-No, ora mi rende più felice che mai.

Lui, Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora