6.Chrysalis

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POV:[CAMILO]

L'avevo stretta a me tutta la notte e alla fine mi ero addormentato col profumo di lavanda che i suoi cappelli emanavano, non che fosse la prima volta che dormissimo insieme e abbracciati, ma stavolta c'era la consapevolezza di non esserci indifferenti... almeno... speravo lei non lo fosse.
Il mattino dopo mi risvegliai per primo, sentii il suo respiro pesante.
Stava ancora dormendo.
Mi scostai lievemente e guardai il suo volto: stava dormendo beatamente con le labbra semiaperte... avrei tanto voluto baciarla...
Allontanai quel pensiero, non potevo farlo di nuovo senza il suo consenso, non sarebbe stato giusto e mi sarei sentito ancora peggio subito dopo averlo fatto.
Tornai nella mia posizione, stringendola un altro po' sospirando sui suoi capelli profumati.
Mi accorsi che qualcosa sotto le coperte si stava muovendo e risvegliando e non era lei.
Allontanai il bacino dal suo, sentendo il mio viso diventare rosso.
"Maledizione, proprio adesso?"
Lasciai l'abbraccio portandomi le mani in mezzo alle gambe.
<Camilo?>
Alzai lei sguardo terrorizzato ed imbarazzato.
Mi aveva chiamato con la voce impastata di sonno... era così carina ed eccitante.
"NO."
<S-sono qui, tranquilla...>
La vidi annuire assonnata, fece per voltarsi ma la fermai.
<No, aspetta... non ti girare.>
Sbuffò.
<Adesso ti vergogni a farti vedere appena sveglio?>
La vidi riprovare a voltarsi, me le misi entrambe le mani sulla schiena, bloccandola.
<Camilo, mi sembra ass->
La vidi voltare il capo e fu un attimo, il suo sguardo scivolò dal mio viso alle mie parti intime, che non stavo più coprendo, dato che con le mani tenevo ancora la sua schiena.
La vidi diventare di mille colori in faccia.

-

POV:[T/N]

Quando riuscii a fregarlo, voltandomi leggermente con la testa, vidi che in viso era color peperone; non riuscii a capire il motivo fin quando non abbassai lo sguardo sul cavallo dei suoi calzoni da notte.
Potevo vedevo la sua erezione mattutina premere contro quest'ultimi.
Avvampai istantaneamente, senza riuscire a dire una parola.
Era successo che dormissimo insieme un sacco di volte, ormai avevo pure perso il conto, eppure perché solo adesso.
Lasciò la mia schiena andandosi a coprire il cavallo dei pantaloni da cui non riuscivo a distogliere lo sguardo.
<S-scusami.>
Balbettò imbarazzato.
Lentamente mi voltai verso di lui.
<Ma... non era mai successo, non è la prima volta che dormiamo insieme.>
<Non è che perché non te ne sei accorta tu vuol dire che non è mai successo... sono sempre corso in bagno, soprattutto ultimamente. >
Sentivo ancora il viso e le orecchie andare a fuoco.
Sbattei le palpebre un paio di volte e lo guardai confusa.
<E perché adesso...>
<Perché ti sei svegliata troppo in fretta e fai un buon odore... hai sempre fatto un buon odore.>
Mi incalzò sentendo la sua voce irritarsi e sospirai sentendo la sua ultima frase.
Mi avvicinai a lui lentamente e prendendogli una mano lo strattonai verso di me.
Ero stata davvero poco gentile.
Perse l'equilibrio, ritrovandomelo stirato accanto a me.
<Non ti nascondere...>
Lo guardai intensamente negli occhi, pregandolo.
<Te lo avevo già detto ieri sera... di mostrarti per come sei veramente.>
<Ma... ma questo.>
<Vale anche questo.>
Con una mano andai recuperare l'ultima che ancora nascondeva le sue parti intime e gliela spostai prendendola nella mia, accarezzandogli il dorso col pollice.
Ormai il mio viso doveva apparirgli come un grosso pomodoro rosso, proprio come lo era il suo.
Gli sorrisi dolcemente, sperando si rilassasse un minimo e così fece.
Sospirò, portando il viso più vicino al mio.
<Ho paura di sbagliare... non voglio perderti...>
Mi avvicinai al suo volto ancora un pochino, sentivo i nostri nasi sfiorarsi, glielo accarezzai lentamente col mio, guardandolo negli occhi: erano languidi...
<E preferiresti stare così?
Preferiresti che il nostro rapporto rimanesse una Crisalide, piuttosto che farlo evolvere in una splendida farfalla?>
Percepii la sua mano intrecciarsi alla mia.
<Preferire morire da Crisalide, piuttosto che vederti volare via da me.>
Daglutii rumorosamente.
Azzerò le distanze, prendendomi alla sprovvista un'altra volta, andando contro le sue ultime parole, poggiando le sue labbra sulle mie in un nuovo bacio.
Sentii la sua mano stringere forte la mia, mentre l'altra andò ad accarezzarmi il volto.
Era bollente.
Stavolta mi sarei presa la responsabilità di quel gesto; lo avevo istigato, gli avevo chiesto di mostrarmi il suo vero io, il Camilo che mi aveva sempre nascosto per proteggermi.
Iniziai a ricambiare quel bacio lentamente, attaccandomi e staccandomi dalle sue labbra; quando feci per allontanarmi definitivamente,  Camilo afferrò il mio labbro inferiore fra i suoi denti. Sussultai, sospirando subito dopo, facendomi trascinare nuovamente in quel bacio.
Sentii la sua lingua accarezzarmi le labbra, chiedendomi silenziosamente di farlo entrare.
Fu il suo turno di sospirare quando incontrò la mia lingua, pronta ad accarezzare la sua in un bacio lento ed estenuante... un bacio carico di tensione erotica.
Non era per niente come quello che mi aveva dato in cucina, era un bacio che ci stava letteralmente facendo affondare in una pozza di passione... saremmo riusciti a venirne fuori?
Lentamente lo sentii allontanarsi da me.
Lo lasciai fare, era l'unico modo per non far sfociare quel bacio in altro.
Riprendemmo fiato, tornando a guardarci intensamente negli occhi e lo vidi sorridermi con una punta di malizia, soddisfatto.
Lo sfidai, leccandomi le labbra che sentivo gonfie, dopo quel bacio appassionato.
<Non provarci...>
Sorrisi, se n'era accorto.
Continuò ad accarezzarmi il viso, scostandomi qualche ciocca di capelli.
<Adesso mi alzerò e me ne andrò in bagno a risolvere questo problema...>
<Camilo...>
<No!> sembrò quasi ammonirmi, alzando un dito e guardando verso l'alto.
<Direi... direi che aspetterò a farti vedere altri aspetti del vero Camilo.
Inoltre... oggi torna tuo padre. Se andassimo oltre non riuscirei nemmeno a guardarlo in faccia.>
Lo vidi abbassare lo sguardo e diventare rosso.
Sorrisi e lo lasciai andare.
Camilo indietreggiò un poco e alla fine corse in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Sospirai pesantemente, portandomi le mani sulla faccia.
Non mi sarei mai aspettata un risveglio del genere... pensavo che sarebbe stato tutto più soft, invece le reazioni fisiche di Camilo mi avevano investito come un treno... e io...
Io...
Mi resi conto che non avrei voluto fermare la corsa, in verità.
Mi sentii di prendere in giro me stessa.
Non era vero che Camilo era l'unico, in quell'amicizia, ad aver mutato sentimenti.
Era successo inconsciamente pure a me e solo la confessione del mio migliore amico mi aveva fatto capire quale fosse la realtà.
Avevo allontanato i miei veri sentimenti, come istinto di protezione per entrambi, solo che io lo avevo fatto inconsciamente, mentre Camilo... aveva lottato per non farsi sopraffare.
Lentamente mi alzai e guardai la porta del bagno, avrei voluto continuare, la verità era quella. Ma se fossi sembrata una stupida ragazzina che cambia idea in quattro e quattr'otto?
Solo perché lui era Camilo Madrigal?
Non avrei mai voluto dargli quell'impressione.
Afferrai un foglio dalla sua scrivania, scrivendogli che sarei andata in camera di mirabel a vestirmi.
Glielo lasciai sul cuscino e rimettendomi la giacca, uscii da quella stanza che profumava di Camilo ovunque.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora