12.Papaya

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POV:[T/N]

Rimanemmo a letto fino all'ora di pranzo, abbracciati e mezzi nudi, ad accarezzarci e baciarci di tanto in tanto.
Non mi sembrava essere possibile, forse era un sogno...
Vedere Camilo sotto una luce diversa da quella di migliore amico, mi sembrava ancora strano, eppure non mi era sembrato sbagliato quello che era successo fra di noi.
Guardai il suo viso, scendendo poi sul suo corpo, sospirando: era davvero un bellissimo ragazzo... chissà come mai si fosse innamorato di me... mi sentivo nella media.
<Che c'è?>
Mi chiese, andando a scostarmi qualche ciocca di capelli dal viso.
<È che... mi chiedo come mai... cosa ci vedessi in me.>
Lo vidi aggrottare la fronte, avvicinandosi serio.
Con la mano scese ad accarezzarmi la guancia e poi le labbra col pollice.
<Stai scherzando?>
Scossi il capo.
<Non ti facevo così...>
<Insicura?>
Lo incalzai, alzando un sopracciglio.
<Tu sei la ragazza più divertente, affascinante e bella che conosca.
Inoltre sei schietta... e a me l'onestà piace da impazzire...
Anche il rapporto che abbiamo, spero non cambi, a parte...>
Arrossii e gli morsi il pollice che ancora sostava sulle mie labbra.
<Mmm e tu di me... che pensi? A parte essere un bravo amico?>
Giocò un po' con i miei denti e alla fine tolse il dito, andandoselo a portare sulle sue labbra.
<Sei il mio migliore amico... ma adoro anche il modo in cui mi stai trattando.
Inoltre ho sempre pensato che fossi molto bello.>
<Solo molto bello?>
Mise su un'espressione triste, ridacchiai e per tutta risposta presi uno dei suoi cuscini e glielo misi in faccia.
<Che Narciso!
Ok, sei bellissimo.>
Scostò il cuscino, guardandomi soddisfatto.
Mi attirò a sè, abbracciandomi, posando sul mio collo del piccoli bacini.
<Quindi... il mio corteggiamento sta funzionando?>
Sbuffai, andando ad accarezzargli la nuca, coi suoi morbidi ricci.
<Mi hai portata a letto... quindi direi proprio di si.>
Mi strinse a se, sentendo il suo caldo respiro sul mio collo.
<Io ti piaccio quindi?
... non intendo come amico...>
Gli diedi un bacio fra quell'ammasso di morbidezza, stringendolo a me a mia volta.
<Secondo te?
Poi sarei io quella insicura...>
Si scostò leggermente, così da potermi guardare negli occhi, era così dolce...
<Provi qualcosa per me?>
Sentii le orecchie andare a fuoco, non mi sarei mai aspettata che Camilo volesse tutte quelle conferme da me, forse... aveva paura di rovinare il nostro rapporto.
<Credo che... quella famosa Crisalide... potrebbe trasformarsi presto in una bellissima farfalla...>
Sentii le gote diventare caldissime, mentre i suoi bellissimi occhi si aprirono e il suo sorriso gli illuminò la faccia.
<Se non avessi provato nulla, non credo avrei mai fatto questo.>
Indicai il mio corpo seminudo, ma fui distratta dal bacio che mi rubò subito dopo; le sue labbra erano così calde e dolci come il miele, che mi lasciai trascinare in quel bacio lento e dolce, mentre sentivo le sue braccia stringermi.
Sospirai, quando si staccò e lo guardai languida.
<È quasi ora di pranzo e iniziare un secondo round adesso, con Abuela che potrebbe bussare da un momento all'altro mi turba.>
Gli dissi, anche se dalla mia voce si capiva perfettamente quanta poca voglia avessi di scendere a mangiare insieme a tutta la sua famiglia...
La Famiglia.
Mi portai le mani sulla faccia.
<Che c'è?>
Mi chiese Camilo preoccupato.
<Dolores... avrà sentito tutto. Con che faccia posso scendere a pranzo adesso?>
Mi sentivo morire, volevo sprofondare.
<Credi che le mie cugine non sapessero dei miei sentimenti?>
Alzò un sopracciglio, ridacchiando subito dopo.
Mi vennero in mente tutte le parole che Mirabel mi aveva rivolto da qualche mese a questa parte, Isabela che lo aveva accompagnato sotto casa mia... diventai ancora più rossa, se possibile.
<Voglio sotterrarmi!>
Rise e gli diedi un leggero schiaffetto sul capo.
<Che ti ridi?
Ero l'unica idiota a non aver capito nulla!
... e... e gli adulti?>
Lo vidi fare spallucce:
<Non ne ho la più pallida idea, ma ho come l'impressione che Tio Bruno sapesse... ti è sempre girato intorno interessato ed è sempre allegro quando ti vede.>
Ripensai alla visione che Bruno aveva avuto su di me... forse si riferiva a Camilo e lo sapeva pure!
Non appena l'avessi incontrato solo lo avrei subissato si domande.
Non sarebbe scappato!
Lentamente mi sciolsi da quel caldo abbraccio, avevo ancora il seno scoperto e andai a recuperare il mio maglione color ciclamino, infilandolo con calma.
<Mmm peccato...>
Lo sentii borbottare.
Per tutta risposta presi e gli lanciai un cuscino addosso.
<Sei sempre il solito... Rivestiti o davvero anche Abuela capirà cosa abbiamo fatto!>
Lo sentii arrivarmi alle spalle e mi riabbracciò posando tutto il suo corpo sulla mie schiena, cingendomi le gambe con la vita e le spalle con le sue braccia e annusò fra i miei capelli.
Rimasi immobile.
<Lavanda...>
Mi baciò la nuca e lentamente lasciò la presa.
Chissà da quanto tempo desiderava tutto questo, sentii il mio cuore saltare un battito.
Non avevo ancora avuto il coraggio di dimostrarglielo a parole, eppure... sapevo che prima o poi avrei vuotato il sacco pure io.

-

POV:[CAMILO]

Quando la lasciai andare la vidi diventare color peperone, la guardai di sottecchi, senza dire una parola, ributtandomi subito dopo a letto.
<Vai prima tu, se usciamo insieme potrebbe sembrare sospetto!>
Dissi con una punta di malizia, pensai mi rispondesse sarcastica, ma la vidi solo annuire e andare via.
Quando fui solo in camera, mi gettai fra le lenzuola che ancora odoravano di sesso e di lei, non mi sembrava reale... era stato tutto perfetto!
Presi un cuscino, abbracciandolo, affondando in esso il viso, paradossalmente avrei dovuto ringraziare quell'idiota di Arturo, prima o poi!
Ridacchiai fra me e me, ancora incredulo e lentamente mi alzai, andando in bagno per darmi una rinfrescata veloce; mi sarebbe tanto piaciuto averla ancora nel letto... ma non volevo fare la figura del "ragazzo che pensa solo a quello"... sarebbe stato molto difficile trattenermi.
Ogni volta che la guardavo tutto il mio corpo urlava di starle vicino, sempre di più, non mi era mai accaduto con nessuna di provare una simile attrazione.
Mi rivestii in fretta, dopo essermi lavato e dopo aver messo il maglione giallo e i pantaloni marroni uscii dalla stanza.
Non ebbi il tempo di fare un passo che mi ritrovai Dolores in corridoio, mi stava aspettando con una faccia tutta rossa e divertita; quando le fui abbastanza vicino lei iniziò il suo interrogatorio:
<Allora fratellino, hai qualcosa da raccontare? Secondo me parecchio... ho sentito un po' di trambusto in quella stanza, cose che in tutti questi anni non ho mai sentito!>
Sentii le punte delle orecchie diventare calde.
<Se ti rispondo mi prometti che non le chiederai nulla?>
La vidi annuire fervidamente.
<Il tuo fratellino è riuscito in quello che non credeva sarebbe mai stato possibile... è stato perfetto.>
Mi voltai verso Dolores, tratteneva a stento la gioia.
<Sei proprio un latin lover!>
Mi diede una gomitata che quasi persi l'equilibrio.
<Ricordati, niente facce strane a tavola!>
<Tranquillo...>
Scossi il capo, conoscevo benissimo mia sorella, avrebbe sicuramente combinato un macello!
Una volta arrivati a tavola presi posto di fronte a lei, lasciai scivolare lo sguardo sul pranzo già sistemato, per poi guardarla.
Mi accorsi che mi stava già fissando e la vidi distogliere lo sguardo.
Mangiammo cercando di far finta di nulla, fin quando mio padre non iniziò a sbucciare le papaye, ma ne diede un pezzo da offrirle e come sempre glielo passai per imboccarglielo, era una cosa che avevamo sempre fatto.
La vidi allungarsi verso di me, ma quando lo afferrò coi denti, per portarmelo via, mi guardò e arrossimmo entrambi.
<Che hai Camilo? Sei tutto rosso.>
Antonio se n'era accorto e aveva candidamente parlato a voce alta.
<Tesoro stai bene?>
Vidi, sulla testa di mia madre, addensarsi una piccola nuvola.
<S-si... forse ho preso un po' di freddo!>
<Eh già,  dovresti coprirti di più la notte!>
Tirai una pedata di avvertimento a Dolores, che per tutta risposta mi diede un'altra gomitata.
Solo in quel momento sentii Tio Bruno tossire, quasi strozzandosi col suo pezzo di papaia.
Era diventato tutto rosso e il suo sguardo era rivolto verso di lei.
Perfetto.
Aveva capito tutto pure lui, senza nemmeno bisogno di una visione!
Quanto tempo ci sarebbe voluto prima che tutti in quella casa scoprissero la nostra relazione?
Sicuramente non molto.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora