21.Vela

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POV:[T/N]

Rimanemmo abbracciati alla finestra per un bel po', a fissare quello spettacolo bianco, mi sarebbe piaciuto moltissimo poter uscire e andare a giocare con la neve, ma era ancora troppo presto ed io ero ancora assonnata e stanca per ciò che avevamo fatto fino a poco prima.
Mi voltai guardando Camilo dolcemente e lui mi stampò un bacio in fronte per tutta risposta.
<Ti va di riposare ancora un po'? È davvero presto... così poi dopo usciamo e giochiamo sulla neve. Ricordo che abbiamo ancora una battaglia in sospeso noi due...>
Ridacchiai, scostandomi dal suo corpo.
<Se non mi ricordo male stavi perdendo, sei sicuro di voler continuare?>
Lo schernii, vedendolo poi raggiungermi subito dopo.
Ci stirammo nel letto ridendo, lui era ancora nudo, ma era tutto così naturale tra di noi da non farci nemmeno caso.
Tornammo sotto le coperte pesanti e rimanemmo abbracciati così, ricordando i momenti felici, quando eravamo ancora ingenui...
Passarono un paio di ore e quando sentimmo la Casita animarsi decidemmo di darci una lavata e vestirci, in modo tale da poter passare del tempo fuori e aiutare subito dopo.
Quando arrivammo in cucina trovammo Julieta già intenta a preparare il pranzo di Natale, Camilo andò subito a rubare qualche frittella dolce, facendosi rimproverare da sua Tia.
<Sei sempre il solito... non ingozzarti che a pranzo si mangia tanto oggi!>
Gli tirò un colpo di cucchiaio di legno sul sedere e Camilo scappò via tirandomi con sè per una mano.
Si fermò nel cortile interno e mi porse una frittella dolce, lo guardai titubante, non avevo molta fame in realtà... soprattutto nell'ultimo periodo.
<Per favore...>
Capii che si era reso conto di questa mia inappetenza e sentii le punte delle orecchie diventare calde, ero in imbarazzo. Non pensavo facesse così attenzione ai dettagli.
Sospirai e prendendo la frittella in mano la mangiai lentamente.
Era buona, ma non sarei mai riuscita a mangiarla c'è faceva lui, in un sol boccone!
Lo vidi però sorridere soddisfatto, era davvero carino.
Ci infilammo i poncho di lana pesante, i guanti e il capello, pronti per uscire, bardati di tutto punto, lo avrei battuto di nuovo, ne ero certa!
Camilo fece per aprire la porta della Casita, fin quando la nostra attenzione non fu catturata da un Bruno tutto trafelato.
<FERMI!>
Tuonò, non avevo mai sentito la sua voce così alta, trasalii.
Anche gli altri membri della Famiglia si palesarono, lasciando le faccende e affacciandosi per cercare di capire cosa stesse accadendo.
<F-fermi!>
Continuò Bruno scendendo le scale di corsa, ebbi paura che potesse inciampare.
Lo guardai per bene e solo in quel momento mi accorsi che teneva una tavoletta verde in mano.
Una visione...
D'istinto cercai la mano di Camilo e la afferrai, stringendola.
Sentivo l'ansia salire...
<Che sta succedendo?>
Abuela si affacciò dalla finestra della sua stanza, teneva in mano la candela, spaventata.
Deglutii a fatica, Bruno era tutto sudato e con la testa ancora sporca di sabbia, aveva avuto da poco quella visione.
<Non uscite...>
Mi voltai guardando la porta, strizzai gli occhi e poi tornai a guardare Bruno, stringendo ancora la mano di Camilo che adesso ricambiava, era sudata.
<Tio Bruno... cosa hai visto?>
Chiese Camilo esitante.
Vidi lo sguardo di Bruno scivolare fra me e la porta, guardando Camilo subito dopo.
<Hermano...>
Julieta si fece avanti, accarezzando la spalla del fratello.
<Cosa succede?>
Chiese amorevolmente.
Ormai tutta la famiglia si era riunita, sentii il mio corpo tremare per la paura.
<Ho visto una cosa... bella... all'inizio almeno.>
Bruno guardò Camilo preoccupato.
<Il problema è come continua.>
<Bruno...>
Lo vidi abbassare gli occhi sconsolato, scuotendo il capo.
<Io... io non voglio...>
Sentimmo il campanello della Casita suonare, Camilo aveva ancora la mano sulla maniglia.
<Dietro quella porta... c'è Gustavo.>
Mi voltai immediatamente verso l'ingresso, sentendo le lacrime iniziare a bagnarmi il viso.
<Papà?>
<Hermanito... perché non dovremmo aprire?>
Incalzò Pepa, dietro Julieta.
<Perché... perché il prezzo da pagare è troppo alto...>
Mi voltai nuovamente e vidi Bruno guardare Camilo.
Subito mi ritrovai stretta fra le sue braccia, la testa sul suo petto, Camilo  aveva lasciato la maniglia e mio padre fuori aspettava che qualcuno gli aprisse, che io gli aprissi.
<P-Perchè non dovrei aprirgli?>
Sussurrai sul suo petto, alzando lo sguardo.
Mi resi conto di quanto fosse pallido Camilo solo in quel momento.
<Tuo padre non è solo.>
Iniziò Bruno, facendo un passo verso di me.
<Gustavo... è riuscito a sopravvivere ma... ma... non ha alcun ricordo di te, di nessuno.
Nemmeno lui sa chi sia.
È qui solo perché è stato riconosciuto da un suo caro amico...>
Mi sentivo malissimo... non poteva essere vero.
Mio padre era vivo, ma era come se non lo fosse, non mi avrebbe riconosciuto... sarebbe stato ancora mio padre?
Sentii Camilo stringermi a sè ancora di più.
<Non è solo questo...>
<Cos'altro c'è?>
Intervenì Abuela, tenendo la candela in mano, la fiamma era più vivida e brillante che mai.
<I sentimenti di un figlio per i genitori... sono qualcosa di assai potente...>
Continuò Bruno, alzando lo sguardo verso di me.
<Camilo, perdonami... ma se lo scoprisse e venisse a sapere che non le è stato detto... la perderesti per sempre.>
<Che... che intendi dire.>
Il campanello suonò nuovamente.
<Vi prego... vi prego facciamolo entrare.>
Dissi convulsamente, sentendo la disperazione iniziare a montarmi dentro, mentre Camilo mi stringeva a sè ancora di più.
Cercai di divincolarmi, ma fu tutto inutile.
<Prima dobbiamo decidere cosa fare...>
Disse calma Abuela, avvicinandosi.
Guardai prima lei, poi Mirabel, affranta.
<No...>
Sussurrò Camilo.
<Non può utilizzare la candela... vi prego...>
<C'è un modo per far sì che i ricordi di tuo padre ritornino... ma la Magia esige una specie di pagamento...>
Iniziò a spiegarmi Bruno, guardandomi serio.
<La cosa più preziosa che hai...>
Sentii il sangue raggelarmi nelle vene, alzai lentamente lo sguardo e incontrai gli occhi di Camilo umidi.
<Ti prego...>
Era lui... la cosa più preziosa per me, era lui.
<Il mio amore per te... tutto ciò che lo riguarda... i miei ricordi...>
Scoppiò a piangere, tenendomi forte, sentendo le sue lacrime calde inumidirmi i capelli.
Lo abbracciai, sentendo le gambe diventare molli, ma resistetti.
Respirai a fondo il suo odore, ricambiando la sua stretta.
<Camilo...>
<No...>
Guardai gli altri membri della Famiglia, fermandomi su Bruno.
<Ti ricorderai di noi... solo che non avrai memoria dei ricordi che ti hanno legato a Camilo... dei tuoi sentimenti.>
Continuò a spiegarmi.
Avrei dimenticato solo questo.
Solo.
Lentamente misi una mano sulla guancia di Camilo e lo accarezzai dolcemente.
<Mi Amor...>
Lo chiamai, sentendo le lacrime scendere, mi sentivo così amareggiata e grata allo stesso tempo, felice e in collera, non potevo credere che per salvare una cosa così preziosa, ne avrei perso un'altra di pari valore...
<Guardami...>
I suoi occhi liquidi si incatenarono ai miei.
<È... è peggio che essere lasciato... è peggio forse della morte.>
Mi sussurrò allungando il viso, bocca contro bocca.
<Sono sicura... sono certa che mi innamorerò di nuovo di te, che ci riuscirai.
Io sono innamorata pazzamente e follemente... quindi... devi solo tenere duro per poco...>
Singhiozzò, abbracciandomi forte.
Portai le mie mani sulla mia nuca e mi sganciai la collana che mi aveva regalato, mettendola poi al suo collo.
<Questa poi me la ridarai...>
Mi guardò sconsolato.
<Non odiarmi Camilo.>
<Non posso odiarti... non potrei mai...
Ti giuro che tornerai ad essere mia... troverò un modo per ridarti tutto indietro.
Ti farò ricordare.>
Mi baciò, un bacio che non avevo mai dato, nè ricevuto.
Un bacio carico di disperazione e amore.
Mi appesi al suo poncho mentre lui mi stringeva forte a sè, avrei voluto durasse per sempre, avrei voluto non allontanarmi mai dal suo corpo, dal suo calore, dal suo amore per me.
Sentii le lacrime continuare a scendere, mentre inclinavo la testa per lasciargli accarezzare il mio collo, approfondendo il bacio... non sapevo se le lacrime che continuavano a bagnare il mio viso fossero le sue o le mie... gli accarezzai i capelli, affondando le dita tra i suoi morbidi ricci e lentamente mi staccai.
<Ti amo...>
Mi sussurrò sulle labbra.
<Ti amo.>
Gli risposi, allontanandomi lentamente da lui.
Guardai Bruno, anche lui tra le lacrime, come il resto della famiglia... solo Abuela era riuscita a trettenersi, aveva gli occhi lucidi però.
Lentamente si avvicinò a me, porgendomi la candela.
<Toccala, lei sa già cosa fare.>
La candela brillava come non mai, era la prima volta, dopo il miracolo di qualche anno fa, che brillava così forte.
Mi voltai, guardando nuovamente Camilo, fu l'ultima cosa che vidi, prima che un bagliore accecante mi inondasse.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora