20.Blanco

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POV:[T/N]

Quella notte io e Camilo dormimmo insieme l'uno fra le braccia dell'altra, stavo bene quando ero insieme a lui, mi sentivo meno sola al mondo e amata; prima di andare a dormire mi chiese se volessi che prendesse le sembianze di mio padre, ma lo pregai di non farlo, nè di richiedermelo... non ero più una bambina piccola e per quanto volessi rivedere mio padre, la cosa non avrebbe per nulla aiutato, sapevo che, con molta probabilità, lui non sarebbe tornato mai più, avrei dovuto accettarlo, prima o poi.
Non ebbi alcun incubo, dormii serenamente per la prima volta dopo settimane.  Di tanto in tanto mi svegliavo per cambiare posizione e alle prime luci dell'alba aprii gli occhi, trovando Camilo che mi fissava dolcemente.
<Che ci fai sveglio?>
Sussurrai con la voce assonnata.
Era così... bello...
I ricci morbidi gli cadevano sul volto, incorniciandolo e i suoi occhi castani, screziati di verde erano luminosi e liquidi... due pozze affascinanti.
Mi sorrise, andando ad accarezzarmi una guancia.
<Ancora Buon Natale, Mi princesa.>
<Buon Natale a te...>
Mi allungai e gli scoccai un bacio sulle labbra, lo vidi arrossire.
<Hai dormito bene?>
Mi chiese, scrutandomi attentamente.
Annuii.
<Non dormivo così da giorni e solo grazie a te...>
Continuò ad accarezzarmi il viso, scendendo poi sul collo.
Mi accoccolai al suo petto, appoggiando un orecchio su di esso, sentendo il cuore andare più veloce del normale.
<Sei agitato?>
Ridacchiai, alzando lo sguardo verso il suo.
<Quando sono con te? Sempre.>
Fu il mio turno di diventare rossa.
Camilo ormai non faceva più alcun giro di parole, diceva le cose chiaramente e come stavano, anche a costo di imbarazzarsi ogni due per tre.
<Anche io...>
Lentamente gli presi una mano e la poggiai poco sopra il mio seno, facendogli sentire i battiti del mio cuore.
Rimanemmo in silenzio, entrambi rossi in viso.
Vidi i suoi occhi assottigliarsi e sorridere quasi incantato, forse il mio cuore saltò un battito.
Desideravo baciarlo... ma non sapevo se...
Se mi sentissi di fare altro.
Avevo paura di spingere troppo, per poi bloccarmi.
<A che pensi?>
Agganciò il mio sguardo al suo, era languido e notai come si fosse avvicinato un poco di più.
<Vorrei baciarti...
E stare con te...
Ma, non so se ci riesco.>
Si avvicinò accarezzandomi il naso col suo, dolcemente.
<Faremo tutto quello che desideri e se mi dirai di fermarmi lo farò subito.
Promesso.>
Mi sciolsi, Camilo aveva il dono di espugnare tutte le mie difese e lo faceva sempre in una maniera così delicata, da non rendermene nemmeno conto.
Azzerai le distanze, baciandolo più lentamente, mentre insinuavo una mano fra i suoi capelli, un cespuglio morbido di ricci, lo adoravo...
Lo sentii sospirare, mentre con la mano libera mi cinse la vita, attirandomi a sè.
Aveva addosso solo i calzoni da notte e la pelle del suo petto era così calda da sentirla attraverso la mia camicia da notte.
Percepii la sua lingua chiedermi il permesso di entrare, lo guardai con occhi languidi, vedendolo ricambiarmi e lo lasciai entrare, dischiudendo le labbra, chiudendo gli occhi.
Mi lasciai trascinare in quel bacio dolce e caldo, mentre la sua lingua accarezzava la mia dolcemente.
Sentii la mano sul mio petto scendere più giù, iniziando ad accarezzarmi un seno da sopra la stoffa della camicia da notte, sospirai pesantemente dentro la sua bocca, sentendo la pelle d'oca impossessarsibdel mio corpo.
Il modo in cui mi toccava, saggiando la mia pelle centimetro per centimetro, delicatamente, come se potessi spezzarmi da  un momento all'altro mi eccitava, desideravo che mi toccare di più... ancora e ancora, senza sosta, fin quando non mi avesse consumato.
Volevo sentirlo fin dentro le ossa e fondermi con lui.
Mi staccai da quel bacio, alla ricerca di ossigeno.
Aprii gli occhi e Camilo mi intrappolò nel suo sguardo traboccante di amore e desiderio, come avrei mai potuto resistergli?
Con un colpo di reni ribaltò la situazione è mi ritrovai sotto di lui.
Rimasi attonita, era stato così veloce, inaspettato e... mi era piaciuto.
Prese il mio labbro inferiore fra i suoi denti, lo tirò un poco, guardandomi ardentemente negli occhi e poi tornò a baciarmi in modo passionale.
Lo ricambiai, sentendo il suo ginocchio piantarsi fra le mie gambe e il suo petto bollente sul mio... sentii mancarmi il respiro e il mio cuore accelerare.
Mi staccai disperatamente, pentendomene subito dopo, semplicemente perché mi accorsi che avrei semplicemente voluto continuare all'infinito.
<Camilo...>
Sussurrai fra le sue labbra calde.
I suoi occhi accarezzarono il mio viso  scendendo sulle labbra, tracciando linee infuocate sul mio collo e sul mio corpo, fino a giù.
Lo sentii deglutire, mordendosi il labbro inferiore, indeciso sul da farsi.
<Camilo...
Prendimi.>
Alzò subito il capo, guardandomi confuso e speranzoso allo stesso tempo.
Arrosii annuendo.
<È l'unica cosa che desidero... l'unica cosa che potrebbe farmi stare meglio...
Averti dentro di me.>
Allungai il mio collo e lo trascinai in un nuovo bacio, andandogli a cingere il collo con le braccia, portandolo addosso a me.
Lo sentii ricambiarmi ancora una volta, mentre con una mano scendeva fra le mie gambe, accarezzandomi da sopra il tessuto della mia camicia da notte.
Mugulai sotto quelle sue leggere attenzioni, allargando le gambe, mentre lo sentivo tirare su il tessuto con la mano libera.
Gli accarezzai la nuca con entrambe le mani, era tutto così giusto...
Quando sentii le sue dita dentro di me tremai, scostandomi dalla sua bocca, gemendo sommessamente sulle sue labbra, iniziando, con una calma terribile, a toccarmi e a far entrare e uscire le sue dita.
Mi stuzzicava facendomi impazzire, mentre con la bocca incominciò a scendere sul mio collo, baciandolo e mordicchiandolo, una cosa che mi faceva uscire letteralmente fuori di testa.
<Camilo...>
Lo chiamai, in mezzo a tutto quel piacere che mi stava facendo provare e sollevò il capo, guardandomi quasi adorante; potevo leggerglielo in faccia che non aspettava altro.
Uscì le dita e andò a sciogliersi il nodo dei calzoni, mostrandomi il suo desiderio.
Lo vidi poi prendere la protezione, indossandola.
Sentii il mio intero corpo avvampare mentre  si posizionava fra le mie gambe, lentamente Calò su di me, facendomi spazio, subito dopo, dentro il mio corpo.
Lo sentii sospirare pesantemente, contro il mio orecchio, rimanendo fermo dentro di me, baciandomi l'orecchio subito dopo.
<Sei... sei così accogliente...>
Fremetti, la sua voce era così roca, così avvolgente e sensuale...
Lo sentii spingere dentro di me e mi lasciai scappare un gemito sorpreso e di piacere, ad ogni spinta mi inarcavo, sospirando, fin quando non intercettai le sue labbra, soffocando lì ogni mio respiro.
Lo sentii accarezzarmi le cosce e lentamente  mi alzò le gambe, portandosele sulle spalle.
Gemetti nella sua bocca, sentendolo ancora di più dentro di me, più a fondo; gli lasciai plasmare il mio corpo, volevo di più,  ancora ancora e più il ritmo aumentava più sentivo di star per raggiungere il piacere.
Mi staccai dalla sua bocca, inarcandomi, chiamando il suo nome, mentre con 'ultima spinta mi raggiungeva.
Lentamente mi abbassò le gambe, stendendosi stanco su di me, rimanendo comunque dentro.
Chiusi gli occhi, accarezzandogli la testa mentre entrambi riprendevano fiato.
<Be... direi il Natale... migliore di sempre...>
Ridacchiai, dandogli un buffetti sulla testa.
<Sei tanto sensuale, quanto buffone.>
Dissi con un filo di voce, con un sorriso stanco ma dolce in viso.
Si accoccolò sul mio petto, non sembrava convinto di voler uscire da dentro di me.
<Sei perfetta...>
Arrossii, guardando il soffitto e mi imbarazzai ancora di più quando mi resi conto del grande specchio su di noi che ci rifletteva.
Vidi Camilo alzare il capo, un sorriso malizioso si stampò sul suo viso:
<Non dirmi che è la prima volta che te ne rendi conto?
Io ti guardo sempre, sai?>
Sbattei le palpebre quasi sconvolta.
<Sei un maniaco Camilo!>
Sospirai, portandomi la mano libera fra i capelli, non potevo crederci.
<Non dirmi che lo hai messo proprio con questo proposito.>
<Chi lo sa... Casita a volte cambia la stanza in base alle esigenze.
Forse sapeva quello che volevo.>
Mi guardai intorno, lasciando scivolare lo sguardo su tutti gli specchi.
<Quindi Casita è consapevole del fatto che sei un guardone.>
Roteò gli occhi  per poi portarli su di me.
<Adesso vuoi dirmi che ti dispiace?>
<Non ho mica detto questo...>
Lo incalzai, sfuggendo al suo sguardo subito dopo.
Lentamente lo sentii uscire da me, si alzò sparendo in bagno per qualche minuto e dopo un poco tornò in camera nudo, andando verso la finestra, si fermò un attimo ad osservare l'esterno.
Lo seguivo con lo sguardo, il suo corpo colpito dalla luce mattutina era un'opera d'arte, avrei voluto ammirarlo per sempre.
<Hey...>
Mi alzai leggermente dal letto, vedendolo sorridere, felice come un bambino,
<Ma ha nevicato!>
Lo raggiunsi lentamente e quando gli fui accanto guardai fuori dalla finestra e i miei occhi furono inondati di luce bianca, la neve aveva attecchito al suolo.
Mi stropicciai gli occhi.
Camilo si voltò verso di me, sprizzava gioia da tutti i pori.
<È bellissimo, non è vero?>
La sua felicità era contagiosa e non riuscii a trattenermi, sorridendogli di rimando.
<Si, ma tu di più.>

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora