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POV:[T/N]

Tornammo alla casita per ora di pranzo, inutile dire che Pepa ci stava aspettando preoccupata a morte davanti l'ingresso della casita, le braccia incrociate e una grossa nuvola nera sulla testa.
<Dove diamine siete stati? Avete idea di quanto sia stata in pensiero!?
Tutta la notte e mezza mattinata senza avere vostre notizie!>
Il tono di voce era esasperato e la fronte era aggrottata.
<Mamma, tranquilla, stiamo bene... abbiamo semplicemente dormito a casa di Gustavo.>
La vidi alzare un sopracciglio, guardandoci sospettosa.
<Ahia, avete di nuovo bevuto troppo, dovrei tirarvi le orecchie!>
Vidi la sua nuvola rimpicciolirsi, facendo tornare il sereno.
<Entrate dentro, il pranzo è quasi pronto.>
Guardai Camilo con la coda dell'occhio, mentre mi veniva vicino, aveva ancora la coda che gli avevo fatto dentro la vasca... gli donava.
<Per un attimo ho pensato che si fossa accorta di qualcosa...>
Strizzò gli occhi spaventato, tremando di terrore.
<Credi che non lo sappia? Di solito una madre queste cose le capisce...>
Ci guardammo negli occhi e arrossimmo entrambi.
<Che vergogna...>
Dissi sussurrando.
Mi imbarazzava tantissimo pensare che gli adulti sapessero cosa ci fosse fra di noi.
Quando fummo entrati alzai lo sguardo e vidi Tio Bruno in alto, poggiato su una delle balaustre, ci guardava serio... non lo avevo mai visto così... sentii un brivido lungo la schiena quando lentamente si staccò da quest'ultima, iniziando a scendere le scale.
Quando mi fu davanti guardò prima Camilo e poi me.
<Non so da dove cominciare...>
Sussurrò triste.
Sentii la mano di Camilo prendere la mia, stringermela, io dal canto mio iniziai a sentire la terra mancarmj sotto i piedi, avevo la forte sensazione che fosse accaduto qualcosa di brutto.
<Bruno... si tratta di Papà?>
Lo vidi impallidire, decisamente non si aspettava la mia domanda, che io avessi potuto capire.
Annuì.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Strinsi forte la mano di Camilo, sentii un conato di vomito salire, ma riuscii a trattenerlo, rimandando tutto indietro.
<A chi lo hai già detto?>
Chiese Camilo preoccupato.
<A nessuno... devo dirlo a lei per prima...>
Sentii Bruno prendermi la mano libera, accarezzarmi il dorso.
<Ho avuto una visione questa mattina... non è chiara ma... ma...>
Sentii le lacrime inondarmi gli occhi, la testa esplodere.
<È... è morto?>
Bruno trattenne il respiro.
<La sua nave... non è mai arrivata a destinazione. È affondata durante una tempesta e...>
Mi sentii pesante, le gambe mi cedettero e Camilo mi prese al volo prontamente.
Cercai di reggermi a lui, mentre mi prendeva in braccio.
Non poteva essere vero, non potevo restare totalmente sola al mondo.
<Me lo aveva... me lo aveva promesso che sarebbe tornato...>
Dissi con un filo di voce, prima di piombare nel buio.

-

POV: [CAMILO]

Quando la vidi svenire la strinsi a me, corsi immediatamente in cucina, alla ricerca di Juliate, tutta la famiglia era già a tavola.
Sentivo le mani sudarmi, non sapevo cosa fare, ero nel panico.
Papà si alzò subito da tavola, insieme a Luisa che mi venne immediatamente incontro, delicatamente gliela lasciai prendere.
<Cosa diamine è successo?>
Chiese abuela preoccupata, mentre Tia Julieta si avvicinava, prendendole il polso.
<È... è colpa mia... ho avuto una visione su Gustavo...>
Sentii un tuono sulla testa di mia madre, vedendola poi avanzare verso lo Tio; mi interposi tra lei e lui.
<Non è colpa sua. Doveva dirglielo... non prendetevela con Tio Bruno...>
Mi morsi il labbro inferiore.
<Nessuno se la prende con Tio Bruno...> disse Julieta.
<Luisa, portala nella stanza di Camilo, ti raggiungiamo subito.>
Si girò poi verso di me, chiedendomi preoccupata:
<Cosa ha visto Bruno?>
Non sapevo da dove cominciare, fui sollevato quando sentii lo Tio prendere parola, spuntando da dietro la mia spalla:
<La nave su cui Gustavo era imbarcato... si è inabissata durante una tempesta... non sono riuscito a vedere altro. Mi spiace.>
Julieta portò le mani davanti alla bocca, mentre Mamma si sedette su una delle sedie.
<Povera piccina... che tragedia...>
Vidi Julieta prendere, subito dopo, dei sali da un cassetto, insieme ad una frittella dolce e uscire dalla cucina insieme a suo marito.
<Camilo...>
Alzai lo sguardo su Mirabel, triste, non sapevo che cosa dire e nemmeno lei, era la prima volta che fosse senza parole.
<Hermanito... le staremo tutti accanto, te lo prometto.>
Sentii la mano di Dolores sulla mia spalla e annuii, lentamente mi allontanai, in silenzio, andando a raggiungerla nella mia stanza.
Quando entrai vidi Luisa seduta ai piedi del mio letto e Julieta che cercava di farla rinvenire.
Tio invece era in piedi accanto alla moglie e gli accarezzava una spalla.
Vederla così... mi faceva stringere il cuore, non avrei mai voluto che stesse in quello stato.
Strinsi i pugni, ripensando alla visione di Tio Bruno... cosa diavolo era andato storto? Non poteva esserci un fraintendimento?
Forse avrei dovuto chiedere a Tio di farmi guardare la tavoletta.
<C-Camilo...>
Mi voltai immediatamente sentendo la sua voce e subito mi misi in ginocchio, prendendole la mano.
<Sono qui, Mi Princesa...>
Le baciai il palmo, dimenticandomi completamente dei miei parenti, non mi importava nulla in quel momento, solo... volevo che si riprendesse.
La guardai negli occhi, desolato e la vidi scoppiare a piangere.
<Ah mi Niña...>
Tia Julieta le accarezzò il viso, aiutandolo a sedersi coi cuscini dietro la testa e la schiena.
<Ti prometto che controllerò la visione insieme a Tio Bruno... deve essere successo qualcosa... cercheremo tuo padre nella visione...>
La sentii singhiozzare e stringermi ancora di più la mano.
<D-diffjcilmente le visioni... di Bruno si... si discostano dalla realtà. >
Piangeva e singhiozzava, mentre Julieta le accarezzava il capo.
<S-sono rimasta sola...>
<Oh tu non sei rimasta sola, ti staremo accanto noi.>
Aggiunse subito la Tia, la guardai triste, ringraziandola.
<Lo so...
Ma... ma...>
Scoppiò a piangere più forte di prima e subito mi allungai verso di lei, sentendo il suo viso sprofondare sul mio petto.
L'abbracciai forte.
Sentii lo sguardo di Julieta su di noi, ma non mi importava.
Ero così triste e arrabbiato...
E mi sentivo così incapace di gestire una situazione del genere, non ero per niente l'adulto capace e responsabile che pensavo di essere.
Le baciai la testa.
<Piangi... tutto il tempo che vuoi.
Noi staremo qui con te.>

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora