8. Eclipse

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POV:[T/N]

Con Camilo ormai non ci vedevamo da due giorni; era la prima volta, in tanti anni di amicizia, che capitava una cosa del genere: non vederci volontariamente.
Io, dal canto mio, stavo sfruttando qualunque momento per rimanere con mio padre, ma lui... non aveva nessuna scusa.
Anche mio padre si accorse presto della cosa, più volte mi aveva chiesto come mai Camilo non fosse passato a trovarci e io avevo dovuto inventare scuse su scuse, ero abbastanza stanca.
Ma la colpa in realtà era solamente mia, avevo sicuramente offeso Camilo con le mie insinuazioni; ripensai a cosa mi avesse detto e mi tornò la pelle d'oca.
Mi sedetti sul mio letto... non aveva fatto queste pazzie per nessun altra.
Avvampai, andando a nascondermi la faccia tra le mani, effettivamente non mi era mai parso molto trasportato con le ragazze con cui era stato fino a quel momento, infatti spesso veniva mollato proprio perché dimostrava mancato interesse nelle relazioni.
Mi sentii una stupida, pensavo di averci capito qualcosa, di conoscerlo e saper anticipare le sue mosse e invece... avevo mai conosciuto Camilo realmente?
Sospirai, questa domanda mi stava distruggendo il cervello.
Era da due giorni che mi si poneva davanti incessantemente.
<Mi vida, è l'ora!>
Sospirai, mettendomi in spalla lo zaino, avevo portato via poca roba dalla casa dei Madrigal, ma dato che sarei stata via per tanto tempo, sarei dovuta tornare a prendere qualche cambio, sicuramente.
Scesi le scale e con mia grande sorpresa vidi la testa riccia di Camilo far capolino.
Mi salutò con la mano come se nulla fosse, rimasi interdetta, ma ricambiai.
<Camilo è passato per aiutarti a portare i bagagli, io ho il mio passaggio che mi aspetta appena fuori Encanto.>
Mi spiegò mio padre.
Guardai l'orologio, era quasi ora di cena.
Annuii e posando lo zaino mi avvicinai a lui, abbracciandolo subito dopo.
<Per favore, fai attenzione.>
Lui mi strinse forte a sè, sollevandomi.
Risi.
<Farò di tutto per tornare da te presto e intero!>
Guardò poi Camilo in maniera decisa e poi si sciolse in un tenero sorriso.
Mi posò a terra.
<Siete cresciuti davvero tanto ormai.>
Arrosii e nascosi il mio viso nell'intento maldestro di prendere lo zaino.
Camilo provò ad aiutarmi, ma quando sfiorò le mie mani diventai ancora più rossa.
<Allora... a presto!>
Vidi mio padre uscire fuori di casa e una volta che ebbe richiuso la porta dietro di sè sentii una lacrima scendere giù, bagnandomi il viso.
Sentii una mano calda asciugarmela e lentamente alzai lo sguardo verso Camilo, che si trovava al mio fianco.
<Lo sapevo che avresti pianto... per questo sono venuto.>
Singhiozzai, sentendo altre lacrime scendere giù e lo abbracciai di getto, dimenticando che in quei due giorni non ci eravamo nemmeno visti.

-

POV:[CAMILO]

La strinsi forte tra le mie braccia, per quello che potei fare, dato che indossava ancora lo zaino e lentamente la staccai da me, andandole ad asciugare col dorso delle mani.
<...Che ci fai qui?>
Aveva le guance tutte rosse e gli occhi erano due enormi sfere lucide.
Ridacchiai, era davvero bella, pure col moccio al naso.
<Ho parlato un pochino con tuo padre... mentre tu ti sistemavi sopra.>
La  vidi sbattere le palpebre un paio di volte, perplessa.
<Vuoi sapere che ci siamo detti?>
La vidi annuire.
Sospirai e prendendo un fazzoletto da sotto il poncho caldo, andai ad asciugarle il viso e il naso.
<...Gli ho consigliato che se avesse dovuto tirarmi il collo... quello era probabilmente il momento giusto.>
La vidi strabuzzare gli occhi, ma non si staccò dall'abbraccio.
Alzai un sopracciglio divertito.
<Tu sei pazzo, Camilo Madrigal!
Pazzo ti dico!>
Batte un pugno sul mio petto, facendomi quasi perdere l'equilibrio.
Risi.
<Ti giuro che non l'ha presa male... poteva andare molto peggio.>
<Ma... ma perché?>
Mi chiese ancora incredula.
Alzai lo sguardo, vagando sui mobili della casa, imbarazzato.
<Beh... gli ho solo detto che provavo qualcosa per te e che mi sarebbe sembrato brutto se lo avesse scoperto dopo tutto l'inverno passato via...>
Sentii le orecchie diventare calde e lentamente portai lo sguardo sul suo viso che trovai più rosso di prima.
La sentii tornare ad abbracciarmi, affondando la testa sul mio petto.
<Non smoccolarmi il poncho nuovo, per favore.>
Risi, andando ad accarezzarle il capo, mentre la sentivo tirare su col naso.
<Che ne dici se iniziamo ad avviarci? Fra poco la cena sarà pronta alla casita... lo sai che mia madre fa partire i fulmini se ritardiamo.
Diventa irascibile se è affamata.>
La vidi annuire e lentamente si staccò da me, sentii la sua mano prendere la mia e ricambiai la stretta tutto sorridente.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora