26.Figurilla

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Buongiorno a tutt*!
Vi ringrazio sempre per il supporto e per l'interesse che mostrate verso questa storia, sono sempre molto contenta di leggere I vostri commenti <3
Vi consiglio di leggete questo capitolo, da quando inizia il pov[t/n] con in sottofondo "Sofia" di Askjell-Aurora-iris.
Buona lettura e grazie ancora!
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POV:[CAMILO]

Corse via da me ancora una volta e quando fu fuori dalla stanza mi accasciai contro il materasso, portando una mano sulla fronte, cercando di controllare il mio respiro affannato.
Mi leccai le labbra, sentendo il sapore forte di ferro e anche il suo...
Era stato bellissimo, quanto avevo desiderato le sue labbra in quegli ultimi mesi?
Troppe volte, troppo spesso da farmi diventare pazzo e adesso sapevo che lei ricordava, non la sua mente, ma il suo corpo e il suo cuore... mi volevano.
Ne ero certo.
Avevo visto come mi guardava e percepito come si sciogliesse tra le mie braccia, languida, morbida, calda.
Forse c'era ancora speranza...
Sospirai ricordando il suo sapore e il suo corpo, lentamente scesi con una mano sul cavallo dei pantaloni, avrei davvero voluto farla mia e mi resi conto che se non l'avessi mandata via lo avrei fatto senza alcuna esitazione, ma forse era meglio così, se fossi stato impaziente l'avrei solo spaventata.
Era gelosa...
Pensai al suo sguardo, infilandomi una mano dentro i calzoni da notte, iniziando a toccarmi.
Sospirai pesantemente.
La sua voce, le sue labbra... Dio le sue labbra così frementi, accoglienti...
Iniziai a massaggiarmi lentamente, ripensando ai suoi respiri pesanti, al suo petto che si abbassava e si alzava velocemente, mentre le mancava il respiro; era tutto così vivido, non come tutte le altre volte, che non ci misi molto a raggiungere l'apice del piacere, mentre sentivo ancora il suo profumo fresco di lavanda fra le lenzuola rosse.
Mi sporcai, sospirando pesantemente, avrei dovuto lavarmi e cambiarmi.

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POV:[T/N]

Andai a chiudermi in camera di Mirabel ancora accaldata e con il respiro veloce.
<Tutto ok?>
Mi gelai sul posto, Mirabel era già in camera, seduta sul suo letto, mi guardava con gli occhi sgranati.
Serrai la mascella e annuii, sentendo il mio viso diventare caldissimi.
<Non mi sembra?>
Sorrise sarcastica.
Lentamente la raggiunsi sul suo letto e la abbracciai, ero indecisa se raccontarle qualcosa o meno...
<È colpa di Camilo?>
Alzai lo sguardo sorpresa, vedendola sorridere dolcemente, sbuffando subito dopo.
<... Mi ha baciata...>
<COSA?>
La vidi diventare rossa, ridacchiando nervosamente subito dopo.
<Esattamente... io pesanvo che non mi sopportasse, mi irritava... eppure è una cosa che ho notato ultimamente, non ho ricordi di lui così prima di quest'anno.
È sempre stato gentile e pacato, adesso sembra così... tormentato.
Sentii Mirabel sospirare, scuotendo il capo lentamente e mi abbracciò.
<Non lo capisco.>
<In che senso?>
Sembrava curiosa di sapere di più.
<Sembra provare qualcosa per me, eppure mi ha detto di essere innamorato di un'altra... e allora perché mi ha baciato?
Tu sei sua cugina, dovresti conoscerlo meglio di me...>
La guardai confusa, non volevo creare problemi all'interno della Famiglia, ma mi sentivo così scombussolata.
<Mio cugino è proprio un idiota se ti ha detto una cosa simile.>
Sciolse l'abbraccio e andò a togliersi gli occhiali, pulendoseli.
<Mi ha detto che è la stessa ragazza che gli ha donato il pendente che indossa, ma io non ricordo nulla del genere e ogni volta che ci provo, ogni volta che provo a ricordare qualsiasi cosa lo riguardi ho fitte alla testa.
Credo di star per impazzire.>
<Credo invece che tu non sia indifferente alle attenzioni di Camilo, solo che sei confusa...
Prova a fare chiarezza.>
Mi sentii avvampare, non lo avrei mai ammesso a me stessa; il modo in cui lui si stava comportando con me era così strano,  che non volevo ammettere di esserne attratta.
Guardai Mirabel imbarazzata, sentendomi colpevole.
<Non voglio essere il rimpiazzo di una persona che non c'è più...>
Dissi sommessamente.
<Non penso che tu possa esserlo.>
Si allungò su di me, dandomi un bacio sulla guancia.
Sentii la tensione abbandonare il mio corpo.
<Adesso dormiamo, la giornata è stata... piena di emozioni!>
Annuii e saltai sul mio letto, accanto al suo.
Non riuscii a prendere sonno subito quella notte, mi giravo e rigiravo nel mio letto.
Ripensavo a Camilo, a quanto fosse attraente al bacio che mi aveva dato sul letto, così seducente, avvolgente, sensuale... avrei saputo resistergli la prossima volta?
O sarebbe stato tutto inutile?
Sentii i bordi delle orecchie diventare caldi, volevo del latte fresco, ma... ma se avessi trovato Camilo in cucina?
Scossi il capo, non potevo impedirmi di fare ciò che volevo, solo per paura.
"Ho davvero paura di vederlo... o forse lo desidero?"
Avvampai.
Lentamente, senza farmi sentire da Mirabel, misi i piedi nudi a terra e in camicia da notte uscii, dirigendomi in cucina.
Feci pianissimo, non volevo attirare l'attenzione di nessuno.
Quando fui nel cortile interno alzai lo sguardo verso la candela alla finestra di Abuela, brillava fortissimo nell'oscurità della notte con la luna nuova.
Il mio sguardo scivolò poi sul cielo stellato, sorrisi.
<È bellissimo vero?>
Mi voltai spaventata, Bruno mi stava fissando dalla soglia della cucina.
Mi tranquillizzai, non era Camilo.
<Si.>
Dissi, tornando a guardare il cielo entusiasta.
Lo sentii avvicinarsi a me, mi voltai a guardarlo e lo vidi lanciare del sale dietro la sua spalla, sorrisi divertita, mi piaceva Tio Bruno, era strano, ma in modo positivo.
<Come mai sei sveglia?>
<Non riuscivo a prendere sonno, volevo del latte fresco.>
Dissi, entrambi stavamo fissando il cielo stellato.
<E tu... perché sei sveglio?>
Lo sentii sospirare.
<La Magia, nelle notti di luna nuova è sempre forte, come quelli di luna piena... ha un richiamo particolare, almeno per me è sempre stato così.>
<Ed è fastidioso?>
Chiesi, voltandomi verso di lui, incuriosita.
<No...>
Si voltò, guardandomi coi suoi grandi occhi verdi e fanciulleschi.
Lentamente mi prese la mano, lo lasciai fare, era gentile e lo sentii lasciare qualcosa.
Me la richiuse.
Lo guardai confusa.
Guardai la mia mano e la aprii, dentro una statuina di legno, intagliata e dipinta.
La portai vicino al mio viso, era Camilo.
Sentii una fitta alla testa.
<Bruno, perché me la stai dando?>
Chiesi confusa, lo sentii nuovamente prendermi la mano libera, stringerla delicatamente.
<Me lo avevi chiesto tu... il giorno di Natale.>
Mi ritrovai a stringere la sua mano forte, sentendo la testa pulsarmi e le gambe mi cedettero, ma Bruno mi prese inserendo la sua spalla sotto la mia ascella.
<È davvero potente la magia, ma ciò che provi... va al di là.>
Non capivo cosa stesse dicendo.
Respirai pesantemente, deglutendo rumorosamente.
<Ti senti bene?>
Annuii, sentendo nuovamente la forza nelle gambe.
<Non ricordo di avertelo chiesto, non ricordo nulla di quel giorno se non il ritorno di mio padre.>
Lo vidi guardare brevemente la candela magica.
<Io non posso dirti nulla, devi essere tu... tu e nessun altro.>
<Bruno... aiutami.>
Scosse il capo.
<Ho fatto anche troppo...>
Mi Indicò la statuina.
<Ma ho piena fiducia nelle mie capacità, Mi Niña.>
Si allungò verso di me e mi diede un bacio sulla fronte.
Arrossii, i Madrigal quel giorno avevano deciso di baciarmi nei modi più diversi.
Lo sentii lasciare la presa lentamente e gli sorrisi grata.
Ero forse più confusa di prima però.
Strinsi la statuina che mi aveva donato.
<Vuoi ancora quel latte?>
Annuii: <Mi sarebbe di grande conforto.>
<Allora andiamo in cucina, ero sceso per prendere qualcosa per i topini!>
Ne vidi spuntare due sulla sua spalla destra, ridacchiai e lasciai che uno di loro mi raggiungesse sul braccio.
Andammo entrambi in cucina e dopo aver preso il necessario, versai il latte fresco nei due bicchieri davanti a noi, affettando un po' di formaggio per i topini.
<Tocco tocco tocco legno!>
Disse Bruno bussando sul tavolo, prima di bere il suo latte.
Gli sorrisi, trovavo piacevole la sua strana compagnia.
<Mi sei sempre piaciuta.>
Se ne uscì ad un certo punto e lo vidi diventare paonazzo, mettendo le mani in avanti.
<Cioè, quando sono tornato... tu non avevi paura di me... è stato bello, mi sentivo il benvenuto.>
Gli sorrisi e fui io a prendergli la mano stavolta.
<Era casa tua e tu sei stato sempre gentile, anche se Camilo ti ha tirato qualche scherzo all'inizio.>
Ridacchiai, rendendomi conto subito dopo di ciò che avevo detto.
Lo vidi sorridere.
<La Magia è forte, ma tu lo sei di più...>
Mi sorrise dolcemente, portando poi la mia mano sulla sua guancia.
<Resta sempre così.>
Arrossii, annuendo subito dopo.
Si alzò poi di scatto.
<Adesso vado a dormire, quello che dovevo dire l'ho detto!>
E lo vidi sparire velocemente.
Restai di sasso e poi scossi il capo, bevendo il mio latte fresco, guardando poi la statuina di Camilo.
Mi resi conto di credere più a Bruno che ai miei ricordi.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora