30.Descubrimiento

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POV[T/N]

Da quando Camilo mi aveva rivelato i suoi sentimenti era passato più o meno un mese, nessuno sapeva ancora di noi, ma ero sicura che sua sorella e le sue cugine lo avessero capito; soprattutto Mirabel, dato che fingevo di stare in camera sua e lei mi reggeva tranquillamente il gioco con gli adulti.
I miei mal di testa erano sempre meno frequenti, ma più forti di prima quando mi capitava di ricordare qualche frammento di ciò che avevo perso.
Era difficile a volte, vedevo Camilo impegnarsi, ma sembrava tutto inutile.
Eppure le parole di Bruno, un mese prima, mi erano sembrate così incoraggianti... cosa stavo sbagliando?
Sospirai, sventolandomi con la mano, l'aria di Giugno era calda e pesante ad Encanto e l'unico modo per avere un minimo di tregua era potersi fare un bagno al fiume.
Sistemai la mia stanza ed infine presi lo zaino, Mirabel aveva organizzato un altro picnic con i nostri amici, o almeno era riuscita in un miracolo, dato che Estela non mi aveva ancora perdonato la sceneggiata della volta precedente; se avesse saputo di me e Camilo... sarebbe finita malissimo.
Mio padre era già uscito per sbrigare delle faccende di lavoro, quindi, con lo zaino in spalla, chiusi la porta e mi avvicinai verso la Casita.
Quando fui quasi arrivata vidi Mirabel farmi cenno davanti l'ingresso, c'erano già tutti: Estela, Luisa, Isabela, Dolores, Sandro, Alonso e pure Antonio.
<Camilo sta scendendo.>
Disse Mirabel, sicuramente si era accorta della mia occhiata curiosa.
Annuii, salutando tutti quanti, vidi Estela abbassare lo sguardo, mentre Sandro mi sorrise, palesemente contento di vedermi, i suoi occhi azzurri brillavano, sotto la frangia bionda.
Era un bel ragazzo... e avevo capito che provasse qualcosa per me, ma... il mio cuore voleva solo una persona, alla fine sarebbero rimasti feriti in due.
Guardai Alonso e mi accorsi che mi stava osservando di sottecchi, gli occhi erano due spilli neri, sotto i ricci dello stesso colore, distolsi subito lo sguardo, mi aveva messa a disagio.
<Scusatemi, non trovavo i pantaloni per il fiume!>
Camilo era finalmente arrivato.
Ci salutò tutti con la mano e poi aiutò gli altri a portare la roba per il picnic, notai che c'era qualche bottiglia di vino e della Sangria.
<Ma dove avete recuperato tutto questo alcol?>
Chiesi meravigliata, guardando Luisa accanto a me, carica delle cose più pesanti.
<Diciamo che abbiamo messo insieme i nostri... averi.> Mi rispose ridacchiando.
<Be, complimenti!>
Guardai Antonio, per lui solo succhi di frutta, era ancora troppo piccolo, ma con noi si divertiva... quindi ce lo trascinavamo sempre dietro con piacere.
Il mio sguardo vagò su una testa alta e riccia, sarebbe stato difficile trattenersi quel giorno, avremmo dovuto fare i miracoli per non farci scoprire.
Mi accorsi che accanto a lui Estela stava civettando.
I suoi capelli boccolosi e biondi erano raccolti in una coda alta, che le lasciavano il collo scoperto... era bella, gli occhi verdi brillanti fissavano Camilo, tutta preso.
Sospirai scuotendo il capo, avrei dovuto avere pazienza, a Camilo lei non interessava.
Una volta arrivati davanti al fiume ci sistemammo vicino ad un albero, ma stavolta Isabela si superò, creando un meraviglioso baldacchino di rose e lavanda, alcune foglie cadevano come salice piangente per fare più ombra possibile, dato l'orario.
La guardai ammirata, quando utilizzava il suo dono era davvero meravigliosa, in realtà lo era sempre!
Stendemmo le coperte e vidi i ragazzi togliersi subito la parte superiore dei vestiti e correre verso il fiume.
<Sono sempre i soliti cafoni!>
Disse Isabela indignata.
<Avrebbero dovuto aiutarci a sistemare tutto e poi avremo potuto fare il bagno.>
<Be... almeno possiamo cambiarci tranquillamente.>
Disse Mirabel, contenta.
Le fronde dei salici canarino, coprendoci come una tenda e ci cambiammo, mettendo delle sottane corte e leggere, adatte per il bagno.
Quando fummo pronte, sistemammo le ultime cose sui teli e uscimmo da sotto quella cortina.
I ragazzi stavano già bagnati e immersi e scherzavano fra di loro, sentii Camilo fischiare.
<Wow, finalmente!>
Lo vidi guardarci tutte, ma quando lasciò scivolare i suoi occhi su di me sentii i bordi delle orecchie diventare rossi e sul collo scoperto un brivido, che non era dovuto all'acqua piacevolmente fresca, di quello ne ero certa.
Quando fui immersa fino al collo mi rilassai, sospirando, era così piacevole... il caldo mi stava uccidendo in quei giorni.
<Ehi...>
Mi voltai, Sandro dietro di me con una mano sulla nuca, lo sguardo basso, sembrava imbarazzato.
<Come stai? Ho saputo che ultimamente hai avuto dei frequenti mal di testa.>
Annuii, era sempre gentile...
<Si, ma adesso sto meglio, grazie.>
Mi sorrise gentilmente, avvicinandosi un altro poco a me.
Mi guardai intorno, gli altri erano tutti impegnati a chiacchierare e Camilo stava aiutando Antonio a salirgli sulle spalle, per fare chissà che tuffo.
<Sai... mi dispiace che tu ed Estela abbiate litigato, cioè non so se si possa definire litigio...>
<Oh... quel giorno ero particolarmente nervosa per via dei continui mal di testa... credo che però adesso sia tutto ok.>
Gli sorrisi, cercai di indietreggiare, ma scivolai su un sasso che non vidi sott'acqua, sentii solo il vuoto sotto i miei piedi e la mano di Sandro afferrarmi al volo per il braccio, portandomi verso di lui.
Sentii il suo petto sul mio corpo.
<Stai attenta...>
Perché le sue labbra erano così vicine al mio orecchio?
<G-grazie.>
Alzai lo sguardo, allontanandomi lentamente, era rosso come un peperone in viso.
<Forse è meglio andare dove si tocca meglio.>
Lo vidi annuire e quando mi voltai mi accorsi dello sguardo di Camilo, aveva visto tutta la scena o solo l'ultima parte? Sembrava infastidito.
Raggiunsi Isabela che stava calleggiando a pelo d'acqua insieme a sua sorella Luisa, erano così rilassate.
<Oh Camilo, non trovo il mio orecchino.
.. non è che potresti vedere se è finito vicino ai tuoi piedi?>
<Perché cavolo ti fai il bagno coi gioielli?> Chiese Alonso irritato.
Camilo non se lo fece ripetere due volte, prese un bel respiro e andò sotto, ma nulla, ci provò più e più volte.
<Forse posso chiedere ai pesci!>
Disse ad un certo punto Antonio, era un bambino proprio sveglio.
Mi avvicinai a lui e quando uno dei pesci ebbe trovato l'orecchino di Estela gli accarezzai il capo.
<Tu si che sai usare bene il tuo dono!>
Mi sorrise iper contento per quel complimento, abbracciandomi subito dopo.
Era il fratellino che non avevo mai avuto, Antonio, lo adoravo sopra ogni cosa.
<Che ne dite se usciamo e iniziamo a pranzare?
Voglio scolarmi tutta la sangria che ci siamo portati!>
Esclamò Camilo, con gli occhi che già pregustavano l'alcol.
<Sei il solito ubriacone... Luisa ti prego, se si dovesse ubriacare te lo porti tu. L'ultima volta mi ha quasi spezzato le spalle.>
Rimasi interdetta non appena dissi quella frase ed una fitta più forte delle altre mi pervase la testa, che dovetti tenere fra le mani.
<Tutto bene?>
Sentii la mano di Alonso sulla mia spalla.
Cercai di riprendere fiato, non gli risposi subito.
<Si... tranquillo.>
Alzai lo sguardo e mi sentii a disagio, i suoi occhi mi stavano studiando, perché mi guardava in quel modo?
Portai una mano sugli occhi e lentamente iniziai ad avanzare.
Che cosa avevo detto? Avevo davvero ricordato un evento passato che riguardava Camilo?
Mi accorsi che anche Dolores mi stava guardando, insieme ad Isabela, sembravano preoccupate e dubbiose.
Le sorrisi e sembrarono rilassarsi subito dopo.
Quando uscimmo dall'acqua zuppi i ragazzi aspettarono fuori dal baldacchino che noi ragazze ci cambiassimo, nel momento in cui stavo per entrare, ancora con la sottana zuppa vidi Camilo avvicinarsi, eravamo su un lato, gli altri sembravano troppo impegnati a cercare di capire quanto vino avessimo.
<Hai ricordato.>
Disse, un tono fra il sollevato e l'incuriosito.
<Così pare... ma la fitta è stata... atroce.>
<Ma è il primo ricordo spontaneo!>
Sembrava felice, dovette ricomporsi per non destare sospetti.
Annuii, sorridendogli, non  riuscivo a trattenermi.
<Sandro ci ha provato prima?>
Non mi sarei aspettato quella domanda in quel momento, così a brucia pelo.
Arrossii, I suoi occhi si assottigliarono.
<Che ci provi pure... tu sei mia.>
Si leccò le labbra e io arrosii, grata che stessi dando le spalle agli altri.
<Sei proprio un idiota, cerca di tenere a bada Estela, non voglio dover ripetere quello che è successo l'ultima volta.>
<Che gelosia.>
Gli alzai il dito medio e poi entrai sotto il baldacchino.
Mi cambia in fretta, asciugandomi e infilandomi il vestito leggero color anguria e uscì cedendo il posto agli altri, sentii nuovamente la sensazione di essere fissata, era poco piacevole.
Non vidi nessuno quando mi voltai.
Quando finalmente ci fummo cambiati tutti ci accomodammo sul telo da picnic, iniziando a mangiare e bere, prima il vino e poi la sangria; era tutto così buono e gustoso, Julieta era una cuoca nata!
I primi risolini dovuti all'alcol non si fecero attendere, a Mirabel cascavano gli occhiali in continuazione, Dolores accanto a me ridacchiava per qualunque cavolata dicesse suo fratello che si divertiva a cambiare aspetto imitando alcuni compaesani, Estela che ad ogni sua battuta rideva.
Mi voltai per prendere un altro bicchiere di Sangria, scendeva meglio del vino, ma alonso mi anticipò riempiendomi il bicchiere, accanto a lui Sandro era già bello che andato, il suo naso rosso mi fece ridacchiare.
<Che babbeo...>
Disse Alonso, dandogli una breve occhiata.
<Beh, facile dirlo quando sei sobrio! Hai bevuto almeno un goccio?>
Gli dissi aggrottando la fronte, bevendo poi il mio bicchiere fresco di Sangria.
<Si, ma io non mi ubriaco mica con due bicchieri di vino.>
Disse con aria di sufficienza.
Lo guardai, effettivamente alonso era ben piazzato, più alto e più muscoloso persino di Sandro e Camilo  quei due anni in più si vedevano tutti.
<Tu invece, ti ho visto più ubriaca di così, guarda Estela!>
Voltai il capo, Estela era praticamente partita, mangiava qualche frittella dolce e poi vi buttava su litri di Sangria, era minuta, ma beveva come un toro!
Non potei non notare come le sue mani scivolarono lungo il collo di Camilo, il suo viso vicino all'orecchio di lui, cosa gli stava dicendo?
Cercai di mantenere la calma... a Camilo non importava di Estela.
<Si vede.>
La voce di Alonso penetrò il mio orecchio, bassa e profonda.
Mi voltai interdetta, ritrovandomelo faccia a faccia, guardai per un attimo Sandro dietro di lui, si era steso mezzo morto.
<Non era solo per il mal di testa... la volta scorsa te la sei presa con Estela perché eri gelosa marcia.>
Arrossii imbarazzata, da quando Alonso aveva questa capacità di osservazione?
<Ma... non mi sembra che Camilo la stia respingendo.>
Infierì.
<Quindi... immagino che sia una cosa a senso unico.>
Mi voltai nuovamente verso Camilo, Estela gli stava ancora addosso, le sue piccole mani che gli accarezzavano il collo, il suo viso rosso dall'alcol eppure... stava fissando me e Alonso e lo stava fulminando con lo sguardo.
<Oh, a quanto pare invece gli interessi.>
Dannazione.
Mi voltai subito verso Alonso, cercando una qualunque giustificazione.
Fu un attimo: agguantò la mia nuca e posò le sue labbra sulle mie.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora