18.Veneno

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Salve, sono la vostra Beniora!
Quando inizia il pov:[T/N] vi consiglio l'ascolto di: "winter bird" di Aurora.

Buona lettura e grazie per il supporto!

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POV:[CAMILO]

La aiutai a mettersi il poncho rosso e pesante, fuori faceva fin troppo freddo, molto probabilmente sarebbe nevicato ancora; le sistemai il cappuccio delicatamente in testa, stando attento a non rovinarle la treccia che si era fatta e le presi una mano, guardandola soddisfatto.
Alzò il capo, vidi le sue guance colorarsi di rosso e sentii la sua mano stringere la mia.
<Grazie...>
Mi chinai un pochino su di lei, mettendo il broncio:
<Me lo hai ripetuto all'infinito, da quando sei uscita dal bagno, mentre ti rivestivi, fino ad ora. Non accetto più ringraziamenti!
Ho chiuso.>
Mise il broncio pure lei... era così carina...
Lottai col sentimento di stringerla nuovamente a me e baciarla, non lo facevo da troppo tempo, ma volevo rispettare pure i suoi sentimenti, quindi mi trattenni.
<Andiamo adesso, Mi Princesa.>
Le sorrisi dolcemente, mentre mi guardava imbarazzata e la portai fuori con me, dopo aver calato, pure sul mio capo, il cappuccio giallo del poncho.
Fummo investiti dal vento freddo, sentii il naso ghiacciato quasi, talmente era pungente.
<Se senti troppo freddo abbracciami.>
Le consigliai con un sorriso accattivante, ma tutto ciò che ricevetti in cambio fu una "occhiataccia" molto divertente.
Quando arrivammo alla Casita non mi sentivo più le dita delle mani, avevo sottovalutato il maltempo, speravo che lei non avesse patito troppo la temperatura bassa.
<Ti va di andare in cucina?>
La vidi annuire e senza lasciarle la mano la portai con me.
Non appena fummo davanti alla porta Julieta si voltò, quasi come se sapesse che fossimo noi e la accolse andando subito ad abbracciarla.
<Oh Mi Niña, sono contenta che Camilo sia riuscita a convincerti...>
<Si... è stato bravo.>
Disse con un filo di voce, sorridendole.
Julieta la strinse ancora a se, accarezzandole la schiena e quando si staccò Indicò delle frittelle dolci sul tavolo.
<Serviti pure, sarai affamata!>
<No Julieta, grazie... cenerò stasera, con tutti voi...>
Si staccò gentilmente dal suo abbracciò e poi mi guardò, sembrava stanca e infreddolita.
Le presi nuovamente la mano e dopo aver acchiappatto un paio di frittelle feci strada per la mia stanza.

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POV:[T/N]

Non appena fummo in camera, lasciai la mano di Camilo e mi tolsi gli stivali pesanti e il poncho, posandolo sulla sedia della sua scrivania, cercavo di evitare il suo sguardo... mi sentivo a disagio.
<Ehi?>
Sospirai, se ne era sicuramente accorto.
Lentamente lo guardai, mentre si toglieva anche lui il poncho, adagiandolo sopra al mio e mi venne vicino.
<Non faremo niente, ti ho portato in camera semplicemente per stare più comodi e al caldo...>
Sentii la tensione del mio corpo allentarsi e sospirai.
<Scusami...>
Scosse il capo.
<Voglio solo che ti rilassi, nessuna pressione o rotture fino a stasera.>
Camilo era sempre stato un ragazzo premuroso, ma adesso... adesso mi sembrava un uomo maturo, sentivo di poter stare tranquilla accanto a lui.
Io ero stata davvero imperdonabile in quei giorni e lui continuava a trattarmi con gentilezza e pazienza, non tutti avrebbero saputo reagire come aveva fatto lui.
Allungai una mano sul suo viso e gli accarezzai una guancia.
<Ti amo.>
Mi uscì così, senza nemmeno rendermene conto.
Mi sentii avvampare subito dopo, e anche il suo volto esplose in un color pomodoro acceso.
Ritirai la mano, abbassando subito lo sguardo.
"Perché sono un tale disastro?
Penserà che glielo abbia detto solo perché sono disperata e sola."
Sentii il cervello esplodere, ma ormai il danno lo avevo fatto.
<Camilo...>
Alzai lo sguardo e vidi una lacrima rigargli il viso.
<Camilo?>
Con un dito andò a toccarsi la zona bagnata.
<S-scusami, non me lo aspettavo così...
I-io pensavo... pensavo che...>
Trattenni il respiro, guardandolo preoccupata.
<Pensavo che forse non ti piacevo così tanto da... da farti innamorare di me, cioè non mi avevi mai dato una... una conferma io... io...>
Non gli lasciai dire altro che lo abbracciai cingendogli il collo con le mie braccia.
Iniziai a piangere nuovamente, in maniera silenziosa, bagnandogli il maglione.
Quanto ero stata stronza nei suoi confronti, da fargli pensare che con lui volevo solo andarci a letto e basta?
Lo sentii sciogliersi e ricambiare il mio abbraccio, affondando il suo viso sul mio capo.
<Camilo... scusami.
Scusami se ti ho fatto pensare che mi piaceva solo l'idea di andare a letto con te.>
Continuiai a piangere così.
<Sto piangendo così tanto ultimamente che potresti piantarmi e ti darei pure ragione.> aggiunsi tutto d'un fiato.
Lo sentii stringermi ancora di più.
<Non osare nemmeno pensarlo.>
Sospirai sul suo collo, mi era mancato il suo odore agrumato.
Lentamente mi staccai da lui e lo guardai negli occhi.
<Ti va se ci stendiamo un attimo... sento che le gambe potrebbero abbandonarmi da un momento all'altro...>
Annuì e prendendomi per mano mi portò sul suo letto.
Mi stirai, lui mi seguì subito dopo, posizionandosi accanto a me e poggia il mio capo sul suo petto, dopo che lui ebbe posato sulle nostre gambe una coperta di lana pesante.
Alzai il viso guardandolo per bene, lasciai scivolare lo sguardo sui suoi ricci, scendere sul suo naso perfetto e sulle labbra morbide.
<Ti amo davvero Camilo...
Non è stata solo una frase detta tanto per dire...>
Lo vidi diventare nuovamente rosso.
<Solo che forse ero così abituata dall'averti accanto, da non averlo capito prima... cioè... mi ero resa conto che non ti vedevo come un amico... ma ero confusa...>
Sentii la sua mano inziare ad accarezzarmi le spalle, scaldandomele da sopra il maglione.
Chiuse gli occhi sospirando e una volta che li aprì agganciò i miei, eravamo occhi negli occhi.
<Anche io...
Anche io ti amo, ma da un bel pezzo in realtà ormai...>
Sussultai, sentivo i miei occhi iniziare ad inumidirsi, ma non riuscivo a staccarli dai suoi.
Il mio cuore ormai stava seguendo un ritmo tutto suo, un ritmo che non avevo mai sentito prima, sarei potuta morire in quel momento, fra le sue braccia sarebbe stata una morte perfetta.
<Ho cercato... ho cercato di reprimere in tutti i modi questo sentimento, mi sono buttato tra le braccia di altre ragazze, ti ho spinto a frequentare i ragazzi più disparati...>
Con le dita strinsi il suo maglione, mentre mi mordevo il labbro inferiore, cercando di trattenermi.
Non volevo interromperlo, volevo sentire tutta la storia, volevo sentire quanto lo avessi fatto soffrire, desideravo prendermene la colpa e alleviare il suo dolore, come lui aveva fatto col mio.
<Tu... sei stata il mio veleno... e la mia cura.>
I suoi occhi erano così liquidi, avrei voluto annegarvici dentro.
Mi venne la pelle d'oca.
<E sì, ti amo... come non ho mai amato nessun'altra.
Il mio cuore è sempre stato tuo.>
Non riuscii più a trattenermi, mi allungai verso il suo viso e intrappolai le sue labbra in un bacio urgente, bagnato e salato.
Lo sentii trattenere il respiro, mentre la mano che mi avvolgeva la spalla andò a sostenermi la nuca.
Lo sentii iniziare a ricambiare, le sue labbra muoversi sulle mie con urgenza e desiderio, quasi come se fossero ossigeno e lui ne avesse pazzamente bisogno per sopravvivere ed io con lui.
Avevo bisogno di lui.
Sentivo il mio respiro farsi pesante ed il mio cuore saltare battiti su battiti, il petto mi stava esplodendo.
Percepii la sua mano libera prendere la mia e portarmela, col palmo aperto, sul suo petto.
Percepii il suo cuore, impazzito tanto quanto il mio.
Mi staccai un attimo per riprendere fiato, ma Camilo allungò la testa e mi intrappolò in un nuovo bacio, più profondo ed intenso del precedente.
La sua lingua si insinuò nella mia bocca senza trovare alcuna resistenza, mentre la mia mano premeva ancora sul suo petto.
Era il bacio più bello che avessi mai dato e ricevuto, ogni particella del mio corpo desiderava solo ed esclusivamente il suo sapore e il suo calore.
Lentamente si ritrasse, provocando uno schiocco, tornando a guardarmi negli occhi, languidamente e ansante.
Poggiai la mia fronte sulla sua, accarezzando il suo naso col mio, mentre pure io riprendevo fiato, cercando di calmare il mio cuore.
Non potevo credere ancora a quello che avevo sentito...
A ciò che mi aveva detto...
Rimanemmo occhi negli occhi ancora per un po', mentre la sua calda mano mi accarezzava la nuca dolcemente.

Chrysalis [CAMILO X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora