To Begin Again

103 6 0
                                    

Dopo la nostra prima notte di passione in Sicilia ne erano seguite soltanto due prima che mi arrivasse con perfetto tempismo il ciclo.

Io e Zayn ci eravamo divertiti tantissimo anche a vedere le nostre foto ogni tanto su qualche copertina di gossip ma anche quella breve vacanza era terminata.

Il jet ci stava portando a Londra dove Zayn avrebbe rincontrato la sua famiglia mentre io e il piccolo Freddie giravamo per la città. 

Potevo percepire lo stato di agitazione del ragazzo di fronte a me che aveva continuato a controllare l'ora e fissare fuori dal finestrino per tutto il volo senza proferire parola.

Io non avevo detto nulla consapevole che probabilmente avrei soltanto peggiorato la situazione.

Mi ero limitata a sedermi accanto a lui e stringergli la mano come a fargli capire che ero li.

Nemmeno quando attraversammo l'aeroporto e ci infilammo nella macchina di Lou lui disse niente.

Soltanto quando l'auto si fermò in centro per permettere a me e il bambino di scendere per goderci la giornata mi guardò negli occhi.

«Scusa, sono nervoso e ti ho lasciata praticamente sola tutto il tempo mi dispiace.»

Io scossi la testa e lo baciai.

«Chiamami per qualsiasi cosa, ti amo!»

Poi loro ripartirono e io rimasi nel centro di una città che non conoscevo con il biondino che mi tendeva la mano per far si che la afferrassi.

Dopo avergli lasciato un bacio sulla testa gli domandai cosa volesse fare.

«Gelato zia Karen?» Come potevo dire di no?

-Zayn-

Ero troppo nervoso.

Avevo ignorato la mia ragazza per tutto il tempo rovinando l'atmosfera che si era creata la settimana precedente e per di più sarei potuto svenire da un momento all'altro.

«Cristo Zayn ora la smetti! Hai voluto me, perfetto ora mi parli!» Urlò Lou spaventandomi.

«Cosa dovrei dirti?» Sussurrai infastidito, non avevo nulla da dire ero vuoto in quel momento.

«Qualsiasi cazzata che ti passa per la mente! Andiamo amico se continui così non arrivi nemmeno a Bradford. Sei tutto pallido, forse dovresti mangiare qualcosa.»

Scossi la testa, mangiare in quel momento non avrebbe aiutato.

«Okay niente cibo. Mettiamola così, voglio sapere tutto ciò che avete fatto con Karen in questa settimana!»

Non avevo scampo e poi mi avrebbe aiutato a distrarmi un po' così iniziai a raccontargli cosa avevamo visitato e come avevamo passato il tempo insieme.

Un ora dopo avevo finito il mio monologo e stavamo entrando a Bradford.

Era ancora tutto uguale rispetto all'ultima volta in cui ci ero stato, le ville a schiera, i cartelli per arrivare al supermarket, perfino i parchi giochi erano sempre uguali.

Poi l'auto si fermò.

«Vuoi stare un momento da solo? Posso scendere e aspettarti fuori.» Sospirai per poi aprire la portiera.

«No ho già pensato troppo, facciamolo e basta.»

Così mi ritrovai a bussare alla porta di quella casa che anni prima avevo chiuso con tanta rabbia che mi faceva ancora male pensarci.

Passò un po' ma nessuno aveva ancora aperto quella porta. Magari non c'erano, come avrei potuto saperlo? 

Poi la porta si aprì e il fiato mi si spezzò non appena i miei occhi incontrarono la figura di mia sorella che stringeva tra le braccia un fagottino.

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora