Little Freak

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-Karen-

Da quando mi ero svegliata era stato un susseguirsi di analisi e dottori che facevano avanti e indietro nella mia stanza. Uno di questi mi aveva informato di ciò che era successo ma quando mi aveva comunicato che aspettavo un bambino avevo smesso di ascoltarlo.

Io Karen Martinelli a quasi ventitré anni aspettavo un bambino con Zayn Malik. Il mio cervello aveva smesso di funzionare, avevo paura e allo stesso tempo non vedevo l'ora di dirlo al mio ragazzo. 

Il dottore aveva continuato a parlare per altri minuti ma io un po' per l'entusiasmo e un po' per i medicinali che mi avevano somministrato non ero più riuscita a capire nulla. Poi avevano portato dentro Zayn che si era catapultato sul mio corpo lasciandomi un bacio sulla testa, dopo di che lo avevo visto discutere con il medico poco prima che mi addormentarsi di nuovo.

Quando aprii gli occhi per la seconda volta non riuscivo praticamente a muovermi, sentivo il mio corpo pesante e indolenzito. L'unica cosa che mi sembra funzionare era la testa, la girai di lato notando la mano tatuata del moro che stringeva la mia mentre i suoi occhi erano chiusi. 

«Zayn.» Sussurrai, ma fortunatamente lui mi sentì e balzò in piedi iniziando a toccarmi per essere sicuro che fosse tutto reale.

«Karen.» I suoi occhi erano stanchi e lucidi, mi chiesi quante ore avesse trascorso sveglio per starmi accanto mentre ero in coma. 

«Cazzo Karen mi senti?» Annuii debolmente e provai a stringergli la mano, fu una stretta debole ma bastava a fargli capire che riuscivo a rispondere agli stimoli. 

«Certo che ti sento Zee.» Sorrisi guardando i suoi occhi felici e il primo pensiero che mi venne in mente fu la gravidanza, forse Zayn lo sapeva già ma io non vedevo l'ora di dirglielo. 

«Zayn, i medici loro... Hanno detto una cosa. So che forse è presto ma, sono incinta Zay!» Qualcosa cambiò nel suo sguardo, ora era più cupo e triste. 

«Kar, cosa ti hanno detto invece dell'operazione?» 

Il suo improvviso cambio di discorso mi stupì, non pensavo si sarebbe arrabbiato, d'altronde era stato lui a dirmi di volere una famiglia con me qualche mese prima mentre eravamo a casa dei suoi genitori. 

«Niente credo, non lo ricordo.» Sbuffò esasperato e batté un pugno sul muro con una rabbia che poche volte avevo visto in lui. 

«Che succede Zay?» Stavo iniziando davvero a spaventarmi ma lui non sembrò notarlo e continuò a rimanere in silenzio a piangere. 

Dentro di me avevo un brutto presentimento, c'era qualcosa che non andava.

«Tu eri ancora instabile e il medico mi ha detto che non c'era tempo. Mi ha detto di scegliere e poi, non lo so cazzo Karen ho agito d'impulso! Ti avevo già  persa una volta non potevo permettere accadesse di nuovo!»

Sapevo di aver capito ciò che stava provando a dirmi il moro in quel disperato tentativo di spiegazioni ma speravo anche di essere sulla strada sbagliata e di aver frainteso tutto.  

«Io non volevo scegliere te lo giuro, ma non potevo fare altrimenti. Mi hanno messo davanti a un bivio: o te o il bambino. A questo punto mi sembra ovvia la mia scelta.»

Tutto si fermò, avevo capito benissimo cosa mi stava per dire. 

«Zayn, non ci sarà nessun bambino, non è così?»  I suoi singhiozzi ora rimbombavano nel silenzio della camera insieme ai miei.

«Ti prego Zayn rispondi!» Il suo silenzio mi mandò maggiormente in confusione e fece aumentare la mia rabbia. 

«Come hai potuto?» Lui non disse niente, mi lasciò sfogare perché sapeva che niente in quel momento avrebbe potuto consolarmi. 

«Perché? Dimmelo, voglio sapere perché hai scelto l'operazione e non il bambino?» 

La mia voce tremò quando pronunciai quelle parole, non riuscii nemmeno più a sostenere il suo sguardo e semplicemente lo spostai sulla parete fredda dietro di lui.

«Come potrei mai perdonarti una cosa del genere?» 

Mi sembrava di parlare da sola, come se lui si fosse completamente estraniato e non fosse li in quel momento. Poi strizzò un paio di volte gli occhi bagnati e tornò a guardare la porta.

«Ho capito, me ne vado. Ti prometto che non mi vedrai più, non preoccuparti.» 

Quelle parole furono il colpo di grazia, tutto dentro di me si spense e d'istinto chiusi gli occhi riaddormentandomi all'istante.

-Zayn-

Quando i suoi occhi si chiusero dopo le mie parole mi sentii la persona peggiore di questo mondo, la avevo ferita di nuovo e dopo aver fatto di tutto per non perderla mi era scivolata via dalle mani con poche frasi dettate dalla rabbia. 

Uscii da li sbattendo la porta e senza guardare nessuno mi diressi verso la mia macchina. Volevo fumare fino a stare male ed essere lasciato in pace da tutti. In un colpo solo avevo perso Karen e mio figlio.

Le mie preghiere non vennero ascoltate però e dopo solo pochi minuti ritrovai Liam a rincorrermi per il parcheggio.

«Sei uno stronzo Malik! Non la puoi abbandonare in una fottuta stanza d'ospedale dopo che ha appena perso suo figlio per colpa tua!» 

Quelle parole mi gelarono sul posto, come se avessi appena realizzato ciò che era davvero successo.

«Sai perché lo ho fatto, mi hai anche detto che avrebbe capito e ora me lo stai rinfacciando! Che razza di amico sei Payne?» 

Di solito non riuscivo mai a essere arrabbiato con lui ma questa volta non potevo lasciar correre, mi stava provocando per essere sicuro che non avrei mollato proprio ora.

Ma a quel punto non ne ero più sicuro nemmeno io.

«Lei è mia sorella! Ti voglio bene Zayn lo sai, ma stai facendo troppo il cazzone per i miei gusti, smettila di giocare con lei!» 

Non avevo mai visto tanta delusione nei suoi occhi, di solito lui cercava di tranquillizzarti e confortanti ma questa volta era diverso.

«Lei è anche la mia ragazza, non mi pento della mia decisone. E' toccato a me scegliere e lo ho fatto con la mia logica quindi smettetela di starmi addosso così.» 

Quelle parole lo lasciarono di stucco, lo vidi prendere un respiro profondo e girarsi di spalle.

«Hai due minuti per tornare dentro e sederti su quella cazzo di sedia. Due minuti Zayn, se non torni dentro con me considerati fuori dalla sua vita!»

Non potevo dicerto permettermi di mandare le cose ancora più a rotoli, presi un respiro profondo e decisi di seguire Liam dentro la struttura, su per le scale e poi nel corridoio dalle pareti lilla. 

«C'è sua madre dentro, se prima ti adorava ora ti vorrebbe vedere morto.» 

La voce di Louis arrivò alle mie orecchie come un rimprovero, sapevo che mi sarei messo contro molte persone ma di certo non si poteva tornare indietro.

«D'accordo Lou, grazie.»

Poi fregandomene di tutto abbassai la maniglia della porta e rientrai nella stanza di Karen.

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora