It's You

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Essere di nuovo tra le sue braccia aveva fatto sparire tutti i pensieri negativi e le paure.

Non c'era niente di più bello per me che essere stretta dalla mia persona, una stretta che non lasciava scampo, che sembrava urlare non andartene di nuovo, io ci sono. 

Ora lo sapevo, Zayn c'era e sarebbe stato pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo affinché rimanessimo insieme. 

«Mi è mancato così tanto il tuo profumo.» Mi sussurrò tra i capelli mentre la sua mano scivolava sul mio ventre. 

Quelle parole non fecero altro che aumentare l'enorme sorriso già presente sul mio volto e provocarmi brividi ovunque. Non risposi, solo mi spinsi il più possibile verso il suo corpo caldo chiudendo gli occhi. 

«Mi sei mancato davvero tanto Zee.» Sentendo quel nomignolo percepii il suo petto vibrare per poi scoppiare a ridere.

«Quante volte ti devo dire di non chiamarmi in quel modo?» Mise il broncio mentre io rispondevo nel modo più ovvio.

«Quante volte devo dirti che amo chiamarti in quel modo?»  

E quando mi baciò all'improvviso capii che tutto quello che c'era stato prima non contava, ora eravamo noi due di nuovo insieme e non sarei potuta essere più felice di così. 

«Ci pensi che tra soli tre giorni sarà esattamente passato una anno da quando ci siamo conosciuti?» 

La sua voce ruppe il silenzio che si era creato nel piccolo appartamento mentre io stavo finendo di chiudere le valige e la sua figura muscolosa si fece spazio sulla porta con un asciugamano legato in vita e i capelli ancora gocciolanti.  

Nonostante fossi ormai abituata al suo corpo ogni volta continuava a farmi lo stesso effetto della prima volta. 

Sorrisi nella sua direzione e dopo aver finito di sistemare le ultime cose mi avvicinai a lui avvolgendo le mie  piccole braccia al suo torace per poi appoggiare la mia guancia sulla sua schiena. 

«E' stato l'anno più bello e allo stesso tempo complicato della mia vita, hai sconvolto il mio piccolo mondo Zayn Malik.»  Si voltò a guardarmi incorniciando il viso con le sue mani tatuate e fissò il suo sguardo nel mio. 

«Sono felice di averlo fatto, non sono mai stato più felice di una decisione in vita mia, ho scelto te e lo rifarei altri milioni di volte.»

Quando finalmente uscimmo da quel palazzo che mi aveva ospitata per quei pochi ma infiniti mesi stava ancora piovendo. 

Zayn si era nascosto nel suo cappuccio coprendo i suoi occhi caramello dietro degli occhiali da sole mentre io avevo deciso di non indossare niente, di non nascondermi. Avevamo scelto di provare a vivere insieme e lo avremmo fatto anche senza la approvazione del mondo e delle sue fan. 

Le nostre mani rimasero intrecciate tutto il tempo del tragitto verso casa dei suoi genitori dove avremmo passato la notte per poi tornare definitivamente a New York. 

Sinceramente non vedevo l'ora di rimettere piede sul suolo americano, tornare nel mio appartamento che era ormai diventato casa mia a tutti gli effetti. Rivedere mio fratello che avevo sentito tutti i giorni dalla mia partenza ma che mi mancava tantissimo lo stesso, e poi tutti i miei amici. 

Persino Ariette e il mio lavoro mi mancavano da matti dal momento che la fotografia era sempre stata una parte fondamentale della mia vita. 

La serata passò tranquillamente, anche se da quando eravamo entrati a casa Malik io e Zayn ci eravamo rivolti qualche sguardo di sfuggita ma nulla di più e la cosa mi aveva messo un po' di ansia addosso. 

A distrarmi era stata Doniya con la piccola ma ogni volta che pensavo al suo comportamento di quella sera mi veniva da pensare che mi stesse nascondendo qualcosa. 

Quando finalmente la bimba si addormentò decisi di alzarmi e mi diressi in cucina per cercare il mio ragazzo ma mi fermai sulla porta sentendo delle voci provenire dall'interno. 

Era Trisha a parlare. 

«Devi dirglielo Zayn, sono passati mesi, lei merita di saperlo.» Il mio cuore prese a battere all'impazzata, cosa mi stava nascondendo? 

«Ho paura che fraintenda, voglio prima essere sicuro che tutto sia tornato al suo posto.» 

Sentii qualcuno sospirare e poi la voce di Yaser questa volta riempì la stanza. 

«Lei capirà, se tu hai scelto di fare questa cosa lei capirà. Ora godetevi questi giorni e poi affronta il discorso. Domani farai come ci avevi detto?» Ero sempre più confusa e mi sentivo terribilmente in colpa per aver origliato la loro conversazione. 

«I ragazzi mi uccideranno ma si, credo ne sarà felice.» Avevo già sentito troppo, decisi di bussare alla porta semichiusa e quando mi invitarono ad entrare lo feci, non senza esitare. 

«Scusate non volevo interrompere, ci tenevo a salutarvi e ringraziarvi per l'ospitalità. Credo che domattina partiremo davvero presto.» 

Rivolsi un'occhiata al moro per essere sicura che avessi capito bene le sue intenzioni e quando annuì sorridendo tornai a guardare i suoi genitori. 

«Grazie di tutto davvero.»

Quando ci ritrovammo finalmente da soli nella sua stanza in testa mi rimbombavano ancora le parole che avevo sentito poco prima. 

«Zayn sei stato con qualche ragazza mentre noi...si ecco mentre noi non eravamo insieme?» 

Quella domanda uscì incontrollata, non feci in tempo a fermarla e subito me ne vergognai tremendamente. 

Smise di fare ciò che stava facendo un attimo prima e mi guardò con serietà, forse un po' confuso ma fortunatamente non sembrava arrabbiato. 

«Okay. Non sono stato con nessuna, il pensiero di rimpiazzarti non mi ha mai sfiorato il cervello. Chiedi ai ragazzi se serve, ho passato il primo mese a piangere sul divano di casa di Lou.» 

Sapevo ciò che era successo ma sentirlo da lui mi faceva stare ancora peggio. 

«Ti credo, non ho bisogno di chiedere a nessuno mi fido di te.» Sorrisi dolcemente.

«Scusa se te lo ho chiesto.» Ci tenni ad aggiungere.

Lui scosse la testa comprensivamente.

«E' tutto okay Kar, andiamo a dormire avanti.» 

Ci infilammo nel letto silenziosamente e mi strinsi al suo corpo sentendo il suo respiro infrangersi sulla mia fronte. 

Decisi di non chiedergli nulla di ciò che avevo sentito in cucina poco prima, gli lasciai un bacio dolce sul pettorale e poi chiusi gli occhi lasciandomi trascinare nel sonno. 

Quando riaprii gli occhi per la seconda volta quella mattina stavamo già atterrando, ci eravamo svegliati prestissimo e una volta sul jet mi ero riaddormentata ma non sembrava passato molto tempo da allora, per lo meno  era impossibile fossimo già arrivati a casa. 

Guardai Zayn stranita e controllai l'ora.

«E' passata poco più di un'ora, perché stiamo già atterrando?» 

Ignorando la mia domanda si chinò verso di me baciandomi dolcemente.

«Buongiorno stellina.» Quella frase che era sempre stata di routine mi spiazzò mandando il mio cervello in pappa, sorrisi ricambiando il bacio per poi guardare fuori dal finestrino. 

«Avrei voluto portarti qui per il tuo compleanno ma poi non è stato possibile, quindi ho pensato che sarebbe stato carino ricominciare qui nella città dell'amore.» 

Giuro di aver visto le sue guance tingersi di rosso mentre si passava nervosamente la mano nei capelli folti. 

«Ti va una cena sulla Tour Eiffel?»

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora