Arms Of A Stranger

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Altre lacrime rigavano i miei occhi e la sigaretta, l'ennesima di quella mattina era ormai finita.

Fumavo in casa solo quando era un momento particolarmente critico e quello lo era.

Il telefono che avevo lanciato sul tappeto aveva preso a squillare ma in quel momento non volevo parlare con nessuno.

Volevo solo che quel dolore lancinante dentro al petto sparisse. 

Tutti gli insulti che continuavo a ricevere da circa un mese e che avevo provato ad ignorare mi stavano piano piano distruggendo.

Da una settimana a quella parte nemmeno i ragazzi erano riusciti a tirarmi su il morale e distrarmi da tutta quella merda che era il web.

Soltanto Niall mi aveva strappato qualche sorriso di tanto in tanto ed era l'unico che non cercava a qualsiasi costo di farmi parlare e questo lo apprezzavo.

Lui semplicemente mi preparava qualcosa da mangiare, mi raccontava come aveva passato la giornata e si accontentava delle mie brevi risposte.

Poi si sedeva accanto a me e mi abbracciava finché non mi addormentavo.

Le mie giornate passavano così.

Andavo giusto in ufficio quando era necessario, anche se in quel periodo non c'era molto da fare e potevo semplicemente lavorare da casa.

Rifiutavo da qualche giorno anche le videochiamate di Zayn.

Non sarei stata in grado di fingere che andasse tutto bene dato che lui riusciva a capirmi con un solo sguardo e quindi mi limitavo a chiamarlo cercando di sembrare il più felice possibile. 

«Mi manchi tanto stellina. A volte incontro qualche fan per strada che mi chiede di te, sono sicuro che ti adorano.»

Se solo sapessi, pensai tra me e me cercando di rimanere lucida e di non fare caso al nodo che mi si era creato in gola.

«Io non credo, insomma nemmeno mi conoscono e poi loro...»

Però non riuscii a finire la frase, avrei soltanto voluto urlargli addosso la verità e chiedergli come era possibile che non si fosse accorto di niente ma un senso di nausea mi pervase.

«Devo andare scusa.» Riattaccai subito e corsi in bagno dove vomitai per la terza volta in quei giorni.

Eppure era strano, non mangiavo dal giorno prima a colazione e non avevo niente in corpo da rimettere. 

Il mio cellulare di casa prese a suonare, sicuramente Zayn preoccupato del perché avessi chiuso così bruscamente la chiamata ma lo ignorai e aprii Twitter.

Mi facevo male da sola ma volevo vedere quali erano le novità sul mio conto.

Le solite: puttana, non lo meriti, non sei abbastanza, approfittatrice.

La mia lettura venne interrotta da una voce che urlò strappandomi il telefono dalle mani.

«Che cazzo fai?» Gridai rivolgendomi al biondo che come tutte le sere veniva a trovarmi.

«Che cazzo fai tu Kar, non fai più entrare nessuno qui dentro a parte me, siamo tutti preoccupati compreso Zayn!

Mi ha appena chiamato in preda al panico perché gli hai staccato il telefono in faccia. Che ti succede piccola?»

Lo guardai dispiaciuta, in fondo non meritava di essere trattato così.

«Manchi a tutti, Freddie chiede della sua zia preferita e dovresti anche mangiare di più stai smagrendo troppo.»

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora