Too Much To Ask

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-Zayn-

Io e Liam avevamo fatto una passeggiata nei grandi corridoi dell'ospedale e ci eravamo fermati a prendere un caffè alle prime macchinette che avevamo trovato. 

Era stato il caffè più disgustoso che avessi mai bevuto ma non me ne curai affatto, il mio unico pensiero era quello di ritornare al più presto nella stanza della mia ragazza e stringerle la mano.

«Possiamo tornare ora Liam?» Chiesi impaziente notando che il brunetto aveva appena gettato il bicchierino nella pattumiera. 

Lui annuì e mi affiancò riprendendo a camminare. Quando arrivammo nel corridoio che ci aveva ospitati in quelle ultime settimane notai per prima cosa tutti i miei amici in piedi e attenti a ciò che stava succedendo, Maddie era in disparte e sembrava turbata. 

Vidi poi alcuni infermieri entrare nella stanza di Karen e mi assalì il panico. Correndo mi avvicinai a Niall e Louis.

«Che cazzo sta succedendo?» La mia voce traspariva rabbia e terrore, ero terrorizzato all'idea che potesse esserle successo qualcosa mentre non c'ero. 

«Calmati Zayn non preoccuparti.» Provò Harry mettendomi una mano sulla spalla, ma come potevo stare calmo? 

Iniziai a respirare a fatica e tutto si fece appannato, notai la figura di Maddie avvicinarsi.

«Calmati Zayn, respira. Karen è sveglia la stanno visitando.»

Tutto si fermò, un sorriso si fece largo sul mio viso e lacrime di gioia iniziarono a scorrere sulle guance. Quando tutti annuirono in conferma di ciò che Maddie aveva detto sentii tutta l'ansia accumulata in quei giorni scivolare via.

Due medici uscirono dalla stanza e si diressero verso di noi.

«Chi di voi è un parente della signorina?» Io e Liam ci avvicinammo e dopo aver chiarito i nostri rapporti di parentela uno dei due mi guardò e mi fece segno di seguirli nella stanza.

Appena entrai i miei occhi furono catturati dalla figura di Karen che aveva gli occhi aperti e mi sorrideva debolmente. Non vedevo l'ora di abbracciarla, baciarla e dirle del bambino. 

Mi avvicinai con grandi passi al letto e mi chinai per lasciarle un bacio sulla testa e stringerla a me con delicatezza. 

«Mi hai fatto preoccupare tantissimo stellina, non farlo mai più.» La voce del dottore sovrastò la mia.

«Signor Malik purtroppo abbiamo riscontrato una lesione alla colonna vertebrale che potrebbe impedire a Karen di tornare a camminare, si può operare per evitare che ciò accada ma l'operazione potrebbe essere dannosa per il feto. Deve dirci come procedere.» 

Ed ecco che il mondo mi cadde di nuovo addosso, sembrava essersi sistemato tutto ma la parte peggiore doveva ancora arrivare, dovevo scegliere tra lei e il bambino. 

«Perché devo essere io a scegliere?» Il dottore mi guardò comprensivo e fece scivolare poi lo sguardo sulla sua paziente. 

«La signorina Martinelli in questo momento non è ancora cosciente per prendere una decisione del genere, tocca a lei in quanto padre.» Il mio cervello elaborò quelle parole in pochi secondi e dissi l'unica cosa che mi sentivo di dire in quel momento.

«Procedete con l'operazione allora.»

Sapevo che se qualcosa fosse andato storto Karen non me lo avrebbe mai perdonato e in quel momento forse lei non sapeva nemmeno di essere incinta e non si rendeva conto di cosa stava succedendo ma io non potevo permettermi di perderla o di portala via agli altri, eravamo giovani e avremmo avuto tutto il tempo per avere un bambino.

Quando uscii dalla stanza non guardai nessuno, mi sedetti da solo e quando Freddie si avvicinò lo presi in braccio stringendolo a me, provando a essere forte e pensare in positivo. 

Avevo appena preso una decisione sul corpo di qualcun altro e questo pensiero mi stava distruggendo, provavo a immaginare che sarebbe andato tutto bene e che alla fine saremmo stati io lei e poi il nostro bambino, in fondo il dottore aveva detto che c'era la possibilità che andasse male, non era sicuro. 

Quando Liam si avvicinò non riuscii a tenermi tutto dentro, avevo bisogno della sua opinione e del suo conforto. Dopotutto era anche sua sorella non poteva restare all'oscuro di tutto.

«Karen è incinta.» Esordii forse nel peggiore dei modi, infatti lui si girò verso di me incazzato e sorpreso.

«Non credo nemmeno che lo sappia, lo hanno scoperto mentre le facevano le analisi.» 

Liam non disse niente, sapeva che c'era dell'altro e mi lasciò continuare indisturbato.

«L'incidente ha provocato dei danni alla colonna vertebrale, l'hanno portata in sala operatoria d'urgenza o potrebbe non tornare più a camminare.» A questo punto il mio amico lasciò sfuggire una lacrima. 

«Ho visto che la portavano via, non pensavo fosse così grave, non ci hanno detto nulla ma vedrai che andrà tutto bene!» Scossi la testa sconsolato. 

«Se la stanno per operare è perché io ho scelto per lei, mi hanno fatto scegliere cazzo! Capisci? O lei o il bambino! Ma io non posso immaginare di perderla Liam, non posso io come non puoi tu o i suoi genitori e i ragazzi. 

Lei è fondamentale nelle nostre vite e sappiamo entrambi che non sopporterebbe una vita limitata come quella che la aspetterebbe.» 

Ora eravamo tutti e due in silenzio con le guance bagnate dal pianto.

«Mi dispiace.» Aggiunsi in un sussurro quasi impercettibile.

Dopo quello sfogo chiusi gli occhi e dormii per poco meno di due ore, al mio risveglio accanto a me c'era Maddie che dormiva con la testa sulla mia spalla, di Liam non c'era traccia nel corridoio ma al suo posto i genitori di Karen erano seduti accanto a Niall e cercavano di distrarre Freddie.

Non avrei retto un confronto con loro in quel momento e certo che Liam non avrebbe raccontato nulla a nessuno come gli avevo chiesto provai ad alzarmi per sgranchirmi le gambe.

Non appena lo feci la ragazzina dai folti capelli neri aprì gli occhi osservandomi con aria stanca.

«Ti va un caffè?» Le chiesi non certo che a lei piacesse, quando però annuì la seguii silenzioso dall'altro capo del corridoio fino al bar. 

«Cosa ti preoccupa di più Zayn?» Non lo sapevo nemmeno io in realtà.

«Credo scoprire che la sua scelta sarebbe stata diversa da quella che ho preso.»  

E ne ero certo, sapevo che lei avrebbe messo al primo posto la vita di suo figlio ma io non c'è la avevo fatta e non ero nemmeno sicuro che Maddie capisse a cosa mi riferissi, lei non sapeva della gravidanza.

Lei annuì comprensiva e mi strinse la mano.

«Lei ti ama, capirà la tua scelta e la accetterà. Stalle vicino è questo che conta.»

Quando tornammo davanti alla camera di Karen quasi un'ora dopo vidi dei medici parlare con i signori Martinelli e il panico mi assalì.

Maddie lo notò e mi strinse il braccio per infondermi coraggio. 

Quando avvicinandomi uno degli uomini mi vide, mi prese in disparte e si tolse la cuffietta medica dalla testa, nel suo sguardo c'era qualcosa che non andava. 

«È andato tutto bene, con la giusta riabilitazione la signorina tornerà a camminare nel giro di qualche mese. Purtroppo però l'operazione è stata troppo invasiva per il feto e non abbiamo potuto fare niente per salvarlo.»

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora