Girl Almighty

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«Karen vuoi ancora una fetta di torta?»

Era la quinta volta che me lo chiedeva e la cosa iniziava a infastidirmi tanto che alzai gli occhi al cielo.

«No grazie nonna, sono a posto così.»

Quella mattina mi ero alzata molto presto e Zayn ancora dormiva sul mio divano così per non doverlo svegliare gli avevo lasciato un bigliettino e le chiavi di casa per chiudere una volta uscito.

Per tutto il viaggio e tutto il pranzo avevo pensato alla giornata precedente, non stavo così bene come ero stata con lui da un sacco di tempo.

Mi sembrava di aver passato il pomeriggio con un amico di infanzia quando in realtà lo avevo conosciuto solo qualche ora prima.

Vedendomi pensierosa Ben - che non appena ero arrivata mi aveva fatto raccontare tutto- si avvicinò a me per essere sicuro che fossi solo io a sentire ciò che aveva da dirmi.

«Stai pensando a lui!» La sua non era una domanda lui lo sapeva, mi conosceva troppo bene.

Non provai nemmeno a negare perché tanto sarebbe stato inutile.
Sbuffai soltanto strofinandomi il viso con le mani.

«Hai bisogno di un po' di shopping tesoro, ascolta il tuo amico Ben e andiamo in centro a svagarci per qualche ora!»

Tolsi le mani dal viso e lo abbracciai.

«Mi capisci sempre, forse più di quanto io capisca me stessa!»

-Zayn-

Una luce fioca arrivò ai miei occhi ancora semichiusi e mi bastò sentire il profumo che c'era in quel salotto per ricordarmi di tutto ciò che era successo la sera prima.

Mi alzai con un sorriso da ebete stampato in faccia e provai a chiamare Karen per darle il buongiorno.

«Buongiorno Karen!» Aspettai una risposta che però non arrivò, così riprova.

«Stellina ci sei?»

Risi ripensando al soprannome che le avevo dato la sera prima mentre guardavamo le stelle sdraiati nel parco.

Non avendo ricevuto ancora nessuna risposta decisi di alzarmi ma nel farlo feci cadere un foglio di carta, era una lettera di Karen

'Stamattina avevo l'aereo molto presto, sembravi un angioletto mentre dormivi e non ho voluto svegliarti. Sul tavolo ci sono le chiavi di casa, mi fido di te, fai colazione e poi quando esci chiudi tutto per favore, comprese le persiane e il gas. Le chiavi le recupererò al mio ritorno. Karen'

Un'improvvisa tristezza si impossessò di me e senza capirne nemmeno il motivo mi ritrovai a riversare qualche lacrima che macchiò la lettera che stringevo tra le mani.

Anche lei se ne era andata, ma sarebbe tornata ne ero certo!

Provai a convincermi che l'avrei rivista a qualsiasi costo, ma più ci pensavo e più piangevo.

Nessuno mi aveva fatto stare bene come ci era riuscita lei in una sola sera, molti mi invidiavano e io mi chiedo invidiavano cosa? Al massimo sono io quello che invidia tutti coloro che hanno una ragazza da poter amare, invece io non riesco nemmeno ad avere quello per paura che si avvicinino a me solo per la mia popolarità e per i soldi.

Ma con Karen non avevo quel presentimento che sentivo con tutte le altre, con lei mi ero sentito libero di essere me stesso senza essere giudicato.

Quando l'avevo vista in quello studio il suo volto mi era sembrato così famigliare.

Poi la sua storia, appariva così fragile e piccola che mi sentivo in dovere di proteggerla. Dopo venti minuti mi alzai da quel divano e chiusi tutto così come mi aveva chiesto e uscii.

Mi avviai verso casa mia ma proprio mentre ero in macchina mi ricordai di come era stato divertente vederla concentrata mentre guidava, dovevo smetterla o sarei impazzito, mi sembrava che avesse il controllo di tutti i miei pensieri, una ragazza onnipotente.

Decisi che dovevo parlarne con qualcuno e chi meglio del mio migliore amico?

Arrivai sotto casa sua e senza pensarci due volte iniziai a bussare. Appena aprì la porta, ancora in boxer, e mi trovò davanti a lui si strofinò le mani sugli occhi per controllare di aver visto bene.

«Payne amico, sono io non hai ancora le visioni!» Lo presi in giro.

«Malik, come mai qui?»

«Che c'è non posso venire a trovare il mio migliore amico?» Chiesi divertito guadagnandomi un occhiataccia.

«Oh suppongo di si, ma non è da te essere così mattiniero!»

Ecco che aveva centrato il punto, lo guardai stavolta più serio e lui aprì la porta facendomi entrare, andammo in cucina e dopo essermi seduto sulla grande isola lui parlò.

«Allora cosa o chi ti ha fatto svegliare così presto il giorno dopo Natale, di solito il 26 Dicembre dormi almeno fino a mezzogiorno!» Poi continuò.

«E' stato peggio del solito ieri?» Liam sapeva la storia dei miei ma questa volta scossi la testa.

«Ieri è stato il giorno più bello della mia vita, dopo X-Factor ovviamente.» Dissi con finta indifferenza.

La sua reazione fu epica, la mandibola del ragazzo davanti a me per poco non toccò terra e gli occhi se non li avesse chiusi gli sarebbero tranquillamente usciti dalle orbite.

«Amico ieri era Natale...»

Povero pensava di aver capito male.

«Lo so perfettamente, il Natale più bello della mia vita!» La sua espressione era rimasta immutata rispetto a pochi attimi prima.

«Cosa ti sei fumato Zayn?» Non mi credeva, beh non lo biasimavo stentavo a crederci anche io.

«Nulla, ieri ho incontrato una ragazza...» Lui si ricompose e tirò un sospiro di sollievo.

«Ci hai fatto sesso ed è per questo che stamattina sei così tranquillo?» Per poi bere un sorso d'acqua.

«Niente del genere, abbiamo passato la giornata insieme e le ho raccontato dei miei.»

In un secondo sentì la mia faccia bagnarsi, Liam aveva appena sputato l'acqua che stava bevendo, ma io continuai il mio racconto, descrivendo ogni momento e emozione provata con lei.

Quando ebbi finito di raccontare lui mi mise una mano sulla spalla.

«È più grave di quanto pensassi!» Lo guardai confuso.

«Ti potresti innamorare di lei!»

No, non poteva accadere l'avrei fatta solo soffrire e non lo meritava.

«NO!» Urlai. «Promettimi che me la farai dimenticare, non posso far soffrire anche lei mi sentirei un mostro.»

Liam provò a consolarmi.

«Se senti che è quella giusta perché non ci provi?»

Aveva ragione lo sapevamo entrambi ma dopotutto non avevo nemmeno il suo contatto e lei al momento era dall'altra parte del mondo e chissà quando sarebbe tornata.

Così con gli occhi lucidi guardai il mio migliore amico. «Liam promettimelo!»

Lui annuì e mi lanciò un joystick.

Sul suo polso notai un braccialetto che giurai di aver già visto ma non ricordavo dove.


All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora