«Non ce la faccio più...» piagnucolò posando la testa sulla spalla di Dimitri, per poi spostarla con uno scatto, ricordandosi che aveva la ragazza e che il suo gesto, ora che era single, sarebbe potuto sembrare non così innocente.
«Dai, è quasi il giorno, puoi sempre rappresentarti da sola, sembri molto preparata» la rassicurò Miguel, aprendo la lattina di Coca-Cola appena acquistata.
Finalmente stava per comprarsi un nuovo telefono e i due si erano resi disponibili ad accompagnarla. A metà strada a Miguel era venuta sete, quindi si erano fermati ad un minimarket.
«No, se dovessi bloccarmi...ho bisogno di aiuto» scosse la testa, alzandosi in piedi e stiracchiando la schiena.
«Beh, non so quanto possa andarti a genio la cosa, vista la situazione, ma il padre di Eli è un buon avvocato, potresti chiedergli una mano...sua moglie ti adora, d'altronde» propose Dimitri, presentandole un'ancora di salvezza.
«Mi adora dopo che ho lasciato suo figlio?» chiese invece, sorpresa.
«Sai, Eli ti vuole ancora bene, nonostante tu sia sparita...» le spiegò, scompigliandole i capelli.
«Chiedeva sempre di te» aggiunse Miguel, con un sorriso pietoso.
«Lui non sa...e non deve sapere...ma suo padre è una buona opzione, potrei chiedergli un prezzo di favore...» sospirò stanca, massaggiandosi gli occhi col dorso delle mani.
Appena furono a casa, la prima cosa che fece, fu raggiungere tutti i numeri importanti sul cellulare, poi scrisse subito a Davon.
«Lys! Sono di nuovo attiva!»
«Credevo sarei stata io la prima a scrivere. Sono felicissima!»
Raven si limitò a mandare due emoji divertite, reinstallò Instagram, recuperò l'account e si vestì bene, per poi uscire veloce di casa.
Era passato del tempo dall'ultima volta che aveva percorso quel tragitto infatti non le riuscì tenere a bada i ricordi. Il più bello, ma più doloroso, era quello del vento che le feriva le guance, mentre con le braccia cingeva il punto vita di Eli che guidava attento la moto.
«Viviane! Entra cara! Vuoi che ti chiami Eli?» l'accolse la signora Moskowitz, disponibile e calorosa, come se la ricordava. Una bellissima donna allegra che teneva al proprio figlio. Come poteva essere stata amica di sua madre?...
«No, non voglio che senta ciò che ho da dirle...» scosse la testa e varcò la soglia, con passo incerto.
«Eli è stato molto male da quando te ne sei andata, per un po' non voleva più tornare a Karate, anche perché è successo qualcosa con i suoi capelli» spiegò la donna, riempiendo un bicchiere di acqua naturale.
«Io...mi dispiace. Non fosse stato per i miei genitori, non l'avrei mai lasciato, sa? Ma la distanza avrebbe solo ferito entrambi...e mi dispiace essere qui per chiedere un favore» ammise, mandando giù un sorso del liquido fresco e trasparente, per poi rigirarsi il bicchiere tra le mani in cerca delle parole adatte.
Iniziò a raccontare tutto ciò che le era successo durante i mesi in cui era stata via, cercando in vano di ricacciare indietro alcune lacrime.
«Quindi ho deciso di chiedere l'emancipazione, ma non posso permettermi un avvocato e ho saputo che suo marito...»
«Mio marito ti aiuterà. Non ti preoccupare. Non posso credere che tua madre si sia comportata così. Non è cambiata di una virgola. Era una brava ragazza, sai? Ma al liceo era così gelosa...una volta vide una ragazza parlare con il suo ragazzo dell'epoca e la chiuse nello sgabuzzino del bidello per un giorno intero, poi si scoprì che era la sorella del tipo...solo che non posso credere sia gelosa di sua figlia!» sembrava sconvolta, mentre le stringeva le mani tra le sue, in segno di conforto.
«Grazie...» cercò di godere al massimo di quella stretta.
«Mamma dove hai...? Viviane? Che ci fai qui?» chiese Eli, immobile con la bocca spalancata.
«Per favore Eli, lasciaci sole...non voglio che tu sappia...ti prego...» nascose la faccia tra le mani, mentre lui si allontanava con un oh a metà tra il sorpreso e il confuso.
Oggi ho deciso che mi trucco per andare a scuola, nel bagno del bar...
Non chiedetemi perché lo faccio, ma lo farò...
In più oggi riceverò la mia dieta, quindi sono contenta!
Voi che farete?