Per fortuna, nel buttare in fretta i vestiti nello zaino, non si era scordata né la maglietta di Eli, né l'abitino viola di Yas.
Tuttavia, per quanto si sforzasse di svuotare e risvuotare l'oggetto ormai vuoto, non trovò altro che poche magliette e solo tre paia di pantaloni.
Non aveva il coraggio di chiedere aiuto a Carmen: già la ospitava senza preavviso e si prendeva cura di lei ogni secondo libero che aveva...
«Ehy! Torna a letto!» la rimproverò Miguel irrompendo nella stanza, probabilmente per darle qualche notizia.
«Dai...è importante...» scosse la testa, supplichevole.
«Cosa cerchi?»
«Guarda l'armadio e giudica...non ho più vestiti...» alzò le spalle, con rabbia.
«Chiedo a mamma se...»
«No! Non farlo...tanto per ora non devo uscire...»
«Ecco, brava, torna a letto!» ribadì il ragazzo, che negli ultimi giorni si preoccupava troppo, secondo Raven.
«Sì signor capitano!» obbedì, lanciandosi sul materasso morbido.
«Senti...posso parlarti di una cosa...?» le chiese arrossendo.
Lei si preoccupò per un secondo, ma annuì.
«Sapevi che mamma e il Sensei stanno insieme...?»
«Sì...scusa, dovevano dirtelo loro...» alzò le spalle, rilassandosi.
«Sì...ma è strano...» osservò lui, sedendosi vicino a lei.
«Non è strano...almeno per me...sono carini insieme»
«Sì, sì...ma per farti capire: l'altro giorno mi ha detto di "usare le protezioni con Sam" e poi, dopo che mia madre gli ha detto qualcosa se n'è uscito con "ok, non usare le protezioni"» rise, nascondendo il viso arrossato tra le mani.
«Oh mio Dio!» scoppiò a ridere anche Rav, provando imbarazzo per lui.
«Capisci?! E poi...non so» alzò le spalle e abbassò lo sguardo.
Gli posò la mano sulla spalla in segno di conforto. Era teso.
«Ti devi rilassare...comportati come se le cose fossero...uguali» consigliò, per poi scompigliarli i capelli.
«Ma dai!» si lamentò, allontanandole la mano.
«Così sei più carino!» rise e lo abbracciò, lui ricambiò.
«Rav! Sei tornata e non mi chiami nemmeno?» la salutò Johnny, entrando in soggiorno, dove lei era seduta sul divano a guardare un film.
«Non ho più un telefono» alzò le spalle e sorrise, sempre concentrata sullo schermo.
«Allora, tornerai con noi?» chiese l'uomo, impaziente.
«Non prometto nulla...» scosse la testa, facendogli cenno di sedersi vicino a lei.
«Perché?»
«Perché sono troppo fuori allenamento...»
«Sarai sicuramente meglio di alitosi!»
Raven rise. Quello era più che ovvio.
«Facciamo così...mi dia una settimana per riprendermi, quando sarò lucida deciderò. E non parli con nessuno del mio ritorno, per favore»
«Va bene...conto su di te!»
«No, non ci conti troppo!»
La medicina migliore per riprendersi era una cena cucinata da abuelita. Mangiò come se non lo facesse da anni, complimentandosi per ogni pietanza.
Stava molto meglio, era tranquilla, ma le restava ancora una cosa da fare: doveva trovare Robby per ringraziarlo. Poteva anche aver fatto del male ad Eli, ma l'aveva aiutata al massimo delle sue possibilità e gli sarebbe stata grata a vita.
Fortuna che il sole batteva: un paio d'occhiali da sole, vestiti rubati a Miguel, e nessuno l'avrebbe riconosciuta.
Doveva darsi una bella sistemata prima di tornare, e se lo avesse fatto lo avrebbe fatto in grande stile.
Anche se, per tornare più in forma e più bella che mai serviva la regina della perfezione, una certa biondina che a lei teneva tanto e a cui teneva tanto.
Sì, si fidava abbastanza per farsi passare il numero da Miguel e chiamarla (col telefono fisso di casa).
Assorta nei propri pensieri, non si era resa conto di star sorridendo con un cucchiaio pieno a mezz'aria da parecchio tempo.
«Scusate!» scoppiò a ridere sonoramente.
«Vi voglio bene!» aggiunse per giustificarsi.
Ecco qua!
Allora, il rientro a scuola non è stato per nulla traumatico(anche se mancano 7 ore prima che esca...). La cosa bella è che domani ho 6 ore, ma entro alla terza, per fare religione, poi ho sostituzione e, alla fine, un'ora è di interrogazione...direi che faccio prima a starmene a casina...che ne dite?