Rivedere i ragazzi dell'Eagle Fang le aveva fatto tornare il sorriso, contrariamente a tutte le aspettative che si era creata.
Doveva vedersi con Kyler, perciò era tornata a casa per darsi una sistemata veloce e indossare qualcosa di più adatto, quindi un abitino azzurro che aveva appena ritrovato nell'armadio.
Si erano dati appuntamento alla gelateria di Encino, la preferita del ragazzo e, doveva ammetterlo, una della sua top five.
«Ehy bellissima! Sei in ritardo!» le sorrise soddisfatto.
«Lavoravo» sorrise falsa.
«Beh, per questo offro io...»
«No, non ci provare!»
«La prossima toccherà a te»
Le tornò in mente la prima volta in cui era stata al centro commerciale con Eli e regalò a Kyler un sorriso nostalgico.
Lui si sforzava di piacerle, ma non le piaceva proprio. Sentiva che non sarebbe mai più stata felice con un altro ragazzo, anche se era sicura che entro qualche mese si sarebbe ripresa e sarebbe tornata la Raven di sempre.
«Stai bene?» chiese il ragazzo, dato che era rimasta bloccata per circa cinque minuti.
«Uhm... sì... sì...» alzò le spalle e inghiottì una cucchiaiata di gelato alla nocciola, senza staccare gli occhi dalla superficie verde menta del tavolino.
«Non mi pare. Puoi parlare con me, piccola»
«Non chiamarmi così» lo rimproverò con tono inespressivo.
«Scusa... però puoi davvero parlare con me»
«È solo un brutto periodo a casa, tutto qua»
«Mi dispiace...posso fare qualcosa per rallegrarti?»
Alzò lo sguardo verso di lui, facendo sì che le iridi si incontrassero. Un sorriso spontaneo le si disegnò in volto.
«Uhm...potresti portarmi al drive in, diciamo...stasera?» propose, dato che non sapeva che altro dire. Non le veniva in mente alcun argomento in quel momento.
«Va bene. Passo da te alle sette. Fatti trovare pronta, mh?»
«Sì signor capitano»
Non aveva voglia di uscire quella sera, ma sapeva di essersi messa nei pasticci da sola e di doversi arrangiare. Probabilmente avrebbe detto di sentirsi poco bene verso le sei e sarebbe rimasta a dormire nella stanza di Miguel o nell'appartamento del Sensei.
Oppure avrebbe chiamato Sam o Yasmine e sarebbe rimasta a parlare fino a tardi, così che il sonno potesse sopraggiungere quando più gli andava.
«Se dobbiamo vederci alle sette, devi riportarmi a casa» arricciò le labbra e il naso in una strana smorfia che ricordava un sorriso.
«Va bene...andiamo, bellissima»
La nonna era ai fornelli, Carmen probabilmente a lavoro. Lanciò la borsetta sul divano e raggiunse la donna per scoccarle un bacio sulla guancia.
«Niña! Com'è andata con quel ragazzo?»
Si limitò ad alzare le spalle. Era andata e basta. Si era arrangiata.
«Non ti piace, vero Nina?»
«Per nulla, abuelita. E ancora non è per me il momento di un'altra relazione. Ma ormai è fatta» alzò le spalle ancora una volta.
«Attenta alle scelte che fai. E gatti a fare una doccia, così ti schiarisci le idee»
«Tu sì che mi conosci»
Dopo la doccia, frugò nei cassetti in cerca del diario, per scrivere qualcosa e occupare il tempo. Alzò un paio di fogli e trovò alcune foto.
Risalivano al periodo dell'infortunio. Aveva addosso un abito giallo, probabilmente era stata in spiaggia, considerando che i ragazzi erano a dorso nudo.
Eli la sorreggeva, mentre Miguel scattava il selfie. Aisha sorrideva felice.
La girò. C'era una scritta dietro: Cobra Kai never dies.
Strappò la foto con violenza e la lanciò nel bidone. Era tutto finito. Niente sarebbe mai più tornato come prima. E lei non era più né Viviane, né Raven. Non era nessuno. Era la carcassa di una ragazza animata dalla tristezza e la solitudine, che andava avanti per inerzia.
«Fanculo» sussurrò a denti stretti e si lasciò cadere sul letto, fissando il muro.
Finalmente sono negativa e sono riuscita a scrivere l'ultimo capitolo di questo sequel.
La storia non è finita, ma voglio aspettare la prossima stagione.
Vi adoro!
❤️
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