Era il ventotto dicembre, le quattro passate del pomeriggio.
Dazai stava tornando a casa, quando un rumore attirò la sua attenzione.
Si girò.
Qualcuno correva in direzione di un vicolo.
Decise di dare un occhiata.
Fatto qualche passo indietro riuscì a osservare meglio la scena: era Chuuya che se la prendeva con un tizio? O forse era quell'uomo ad averlo provocato?
Stette qualche secondo a guardare e ad ascoltare tutta la loro conversazione, cercando di capire.
Alla frase del rosso: <<Non m'interessa, cavatela da solo,>> Dazai se la svignò.
Se lo avrebbero visto avrebbe passato guai seri.
Da quanto aveva capito dalla conversazione appena avvenuta, doveva stare il più preparato possibile dato che Fyodor avrebbe agito in qualunque momento della giornata.
Dopo attimi di esitazione, prese la decisione di rivelare le informazioni agli altri membri dell'Agenzia.
Qualche passo dopo qualcuno lo chiamò da dietro: <<Razza di idiota, eri tu che stavi origliando?!>>.
Si girò e si accorse di Chuuya, che lo fissava torvamente.
<<Che cosa avrei dovuto origliare?>> chiese, con fare innocente.
Chuuya nel frattempo si avvicinò a lui, tenendosi le mani in tasca.
<<È mai possibile che devi sempre starmi dietro?>> fece Dazai.
Le gambe di Chuuya si bloccarono di colpo.
Gli stava dietro perché era in quel modo che avrebbe potuto avere la certezza di non essere abbandonato una seconda volta.
Qualcosa gli diceva che, un giorno o l'altro, lo avrebbe tradito senza pensarci due volte.
Si accorse solo dopo che stava fissando il colletto di Dazai, con un espressione mista tra l'adirata e la malinconica.
Dazai lo guardava in silenzio.
Chuuya distolse rapidamente lo sguardo, spostandolo ad un barboncino che una signora teneva al guinzaglio.
<<Lasciamo perdere, tanto ti avrei detto tutto in ogni caso.>>
Dazai lo guardò ancora per qualche minuto, poi s'incamminò per raggiungerlo.
Chuuya alzò lo sguardo verso di lui mentre lo vedeva avvicinarsi ogni passo sempre di più.
Prima un metro e novanta, poi un metro e ottantacinque... e infine arrivò a essere distante da lui di soli cinquanta centimetri.
<<Stavo pensando a quanto fossi basso, mi ripetevi sempre che un giorno mi avresti superato in altezza>> disse appoggiando una mano sul cappello del rosso, per poi fregarglielo e appoggiare l'altra mano sui suoi capelli.
<<Ricordi quando un tizio aveva usato la sua abilità per attivare la mia?>> chiese Chuuya, ignorandolo.
Come non dimenticarlo quel giorno.
<<Si>> rispose secco, continuando a stropicciare i capelli di Chuuya.
<<Credo che abbia qualcosa a che fare con l'uomo pelato che mi ha attaccato>>
<<Che scoperta>>
<<Ti sto solo cercando di avvertire dato che potrebbero essercene altri in giro>> disse alzando il tono della voce. <<E levala questa mano>> sbottò, scostandosela dalla testa con forza.
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Is love an Illusion? - soukoku
Fanfiction"Il suo cuore aveva iniziato a prendere un ritmo accelerato. Dazai era il ragazzo che lo aveva fatto sentire umano più di chiunque altro. Quando lottavano contro dei nemici, l'amico lo aveva sempre guardato con meraviglia. Disgusto, paura, orrore, i...