Dazai aprì gli occhi. La fronte bollente.
La testa di Chuuya gli scaldava il petto, le mani intrecciate alle sue.
Si allontanò di pochi centimetri per osservare meglio il suo viso: sorrideva.
Sentì il cuore scaldarsi, ma dovette allontanarsi per non contagiarlo nuovamente.
Il tempo che Dazai alzò le natiche dal lenzuolo, Chuuya si svegliò.
<<Che ore sono?>> chiese con la voce impastata dal sonno.
<<Le sette,>> voltò lo sguardo, <<hai intenzione di contagiare il boss?>>
<<Ne capisco più di te in quanto a temperatura, direi di essere riuscito a contagiare te piuttosto.>>
In effetti Chuuya sembrava pimpante in confronto alla sera prima.
Al contrario di Dazai, a cui il mondo girava attorno.
<<Non sforzarti troppo, puoi dormire qua, se ti va, poi fai come vuoi>> lo invitò Chuuya mentre si alzava.
<<Allora mi sa proprio che resto a dormire a casa tua,>> disse per poi buttare la testa sul cuscino.
<<Ricordati di lavarlo, altrimenti me lo attacchi un altra volta>>
Passò un lungo minuto di silenzio mentre il rosso si cambiava.
<<Chuuya>> lo chiamò.
<<Si?>>
Dazai poggiò la mano sulla guancia del rosso, arrivarono solo le punta delle dita ma almeno ci aveva provato.
<<Ti amo>> dichiarò.
Chuuya sentì il cuore sussultare dalla gioia a quelle parole.
<<Si, ti amo anch'io>> disse distrattamente, voltando lo sguardo per fingersi indaffarato.
Chuuya se ne scappò a lavoro.
Dazai si era alzato e si stava dirigendo verso il bagno.
La vista si posò su un coltello posizionato sopra il lavandino della cucina.
Non sentiva l'eccessiva motivazione di suicidarsi e sparire dalla faccia della terra, ancora la tentazione c'era, ma non era nemmeno troppa.
Alla fine provò a rifarsi la cioccolata calda, ma riflettendoci decise di attenderlo e tornare a dormire.
Era strano pensare alla loro come una vera e propria relazione. Era nato tutto così, dal nulla.
Calata la sera, Chuuya entrò senza bussare, svegliando Dazai allo scatto della porta.
Chuuya si sorprese nel vedere che non se n'era tornato a casa sua.
<<Hai seriamente poltrito per tutta la mattinata?>>
<<Mi faceva male la testa>> farfugliò, <<E mi sentivo così solo.>>
Chuuya si diresse al bagno, pochi secondi dopo Dazai udì un leggero tonfo.
Camminò velocemente verso la direzione del rumore.
Prevedeva che Chuuya fosse svenuto, ma non fu così: stava in ginocchio con il palmo della mano premuto sulla fronte.
<<Non ti facevo così tragico>> ridacchiò quasi Dazai.
<<Vedo tutto nero>> spiegò.
Dazai si abbassò e toccò la fronte con le labbra.
<<Non sei nemmeno caldo, sei freddo.>>
Corse a preparare un panno caldo e posizionarlo sulla fronte di Chuuya.
<<Sarà sempre collegato a quell'aggeggio esplosivo che mi ha introdotto quel tizio>> dedusse Chuuya.
Dazai si massaggiò nervoso la nuca. L'idea che stava per proporre non sarebbe piaciuta affatto, ma era l'unica soluzione.
<<L'unico a potertelo rimuovere è Mori>>
<<Posso andarci anche da solo, basta che io mi alza e...>> emise un gemito di dolore. Iniziava a sentire dolori laceranti alla gamba che la mano del tizio aveva afferrato.
<<Portami da lui, e muoviti, tanto non vedo nulla.>>
Dazai lo prese a braccetto e lo accompagnò fino alla camera da letto.
Per verificare se fosse vero che non vedesse nulla, Dazai afferrò il telefono di Chuuya.
Questo non reagì in alcun modo, nonostante avesse gli occhi semiaperti.
<<Vuoi che ti porto in braccio?>> chiese Dazai.
<<Quanto manca ancora?>>
<<Siamo all'interno dell'edificio, dovremo salire le scale>>
<<Dimmi solo dove mettere i piedi.>>
Guidato Chuuya fino in cima, lo portò da Mori.
Che lo prese delicatamente per un braccio e lo portò con sé.
Chuuya sussultò a quel tocco improvviso.
Passò una mezz'oretta, e finalmente la porta si aprì.
<<Sei qui per qualche ripensamento?>> chiese Mori col suo solito sorriso.
<<No, preferirei di gran lunga compiere un suicidio lento che tornare qui>> dichiarò con altrettanto sorriso, <<Con questo, il tizio credi si trovi ancora nei dintorni? O lo hai ucciso?>> chiese, ritornando improvvisamente serio.
<<Credo sia vivo, ma mica so dove possa essere,>> rispose Chuuya, <<Dannazione a quel giorno in cui l'ho lasciato scappare.>>
<<È lui?>> chiese Mori mentre digitava qualcosa al computer.
Chuuya corse a vedere. <<È quello stronzo!>> confermò puntando un dito sullo schermo.
<<Sta scritto nei notiziari che era fuggito ma che è stato nuovamente sbattuto in prigione>>
<<Lo uccido lo stesso>> affermò uscendo dall'ufficio e chiudendosi la porta alle spalle.
Chuuya arrivò che la prigione era chiusa.
Ovviamente attivò la sua abilità, e con qualche calcio la porta cadde davanti a lui con un tonfo.
Iniziò a liberarsi dei guardiani che lo intralciavano, cominciando a cercare il volto dell'uomo che lo aveva ridicolizzato.
Lo trovò a metà corridoio che alzava tremante lo sguardo.
Probabilmente aveva riconosciuto la chioma rossa non appena aveva messo piede lì.
Chuuya tirò fuori un ghigno.
<<Come va, pelatone?>>
Spazio me
Sta storia l'avrò scritta tipo un anno fa. Avevo deciso poi di pubblicarla. Il fatto è che ora come ora la trovo imbarazzante. Ma che ci posso fa, quel che fatto è fatto, finirò di pubblicare i capitoli seguenti e lascerò a voi i commenti.
STAI LEGGENDO
Is love an Illusion? - soukoku
Fanfiction"Il suo cuore aveva iniziato a prendere un ritmo accelerato. Dazai era il ragazzo che lo aveva fatto sentire umano più di chiunque altro. Quando lottavano contro dei nemici, l'amico lo aveva sempre guardato con meraviglia. Disgusto, paura, orrore, i...