Studiò l'espressione di Chuuya.
Non riusciva a capire che cosa gli fosse preso per essere praticamente scappato via in quel modo.
Non era il tipo da arrabbiarsi senza un motivo esatto.
Chuuya fece per voltargli le spalle e scappare di nuovo, ma Dazai gli afferrò il braccio e lo squadrò con aria interrogativa.
Chuuya rimase immobile.
Il nodo alla gola continuava a crescere, tappandogli la gola.
Gli urtava nel profondo il solo pensiero di essere riuscito a farsi sottomettere dall'amore verso Dazai.
Strattonò con tutta la forza il braccio dalla sua presa.
<<Che diamine vuoi?>>
Dazai infilò le mani nelle tasche, offeso internamente.
<<Te la sei seriamente presa per l'avvertenza che ti ho dato?>>
Chuuya strinse i pugni dentro le tasche, ormai al limite della pazienza.
Davvero era così stupido da pensare che si fosse offeso per una cazzata del genere?
Era così complicato esporre i pensieri che passavano per la testa in quel momento.
Notando l'inquietante silenzio da parte sua, Dazai sospirò ormai rassegnato.
Non comprendeva se stesso ma doveva sforzarsi di farlo con gli altri. Buffo.
<<Sembri una ragazzina.>>
Chuuya in preda all'ira provò a rispondergli con un calcio in faccia, mossa prevista dal moro, che schivò il colpo.
<<Parla il poppante>> borbottò raccogliendosi con prepotenza la giacca da terra, scivolatagli precedentemente dalle spalle.
<<Poverino, ti sarai preoccupato dopo che non ti ho aspettato, non è vero?>> ribatté Chuuya, voltandosi verso la sua direzione, con un ghigno forzato.
Il cuore gli batteva per la rabbia.
Dazai comprese subito il suo modo di provare a nascondere i sentimenti.
<<Cos'è che ti turba?>>
Chuuya allargò gli occhi e il sorriso scomparve.
Tanti erano gli insulti che voleva rivolgergli, tanti i pugni e tante erano le domande, però per quel giorno preferì chiudere le discussioni per poter tornare a casa a dormire e ad affogarsi sull'alcol.
<<Da quando Dazai ferma qualcuno e lo costringe a rivelare il motivo della sua frustazione?>> chiese. <<Sei ubriaco forse?>>
Dazai chiuse gli occhi e rivolse i due angoli della bocca verso l'alto. Beh, non poteva chiamarsi sorriso, dato che vero non era.
<<È incredibile quante domande senza risposte ci siamo rivolti in così poco tempo>> notò, aprendo gli occhi e tenendoli sempre bassi.
Sorpassò Chuuya e continuò a camminare per la sua strada.
<<Ehi! Non pensare di andartene senza aver risposto alle mie domande>>
<<Forse>>
<<Dovrai dare una risposta a tutte le domande precedenti che ti ho fatto>>
<<Tsk>> lo imitò, facendo una smorfia che avrebbe dovuto essere l'espressione di Chuuya.
<<Fai schifo con le imitazioni>>
Dazai ghignò soddisfatto.
Per silenzioso sollievo di entrambi, avevano ricominciato nei loro monotoni litigi infantili.
Tornato a casa, Chuuya si rese conto che ormai quel nodo alla gola era praticamente scomparso.
A forza di "chiaccherare" con Dazai, si era tolto dalla testa che poco prima avevano discusso su un argomento leggermente più serio.
Si diresse in cucina e, senza levarsi di dosso nemmeno la giacca, aprì il frigo, raccolse una bottiglia del vino costoso e prezioso che aveva a disposizione, svitò il tappo e se ne verso un bicchiere intero.
Non riusciva ad immaginarsi in una relazione con Dazai, eppure lo amava.
Non avrebbero fatto altro che discutere, litigare, guardarsi negli occhi, baciarsi...
Fissò il bicchiere di vino con aria assorta e poi lo mandò giù tutto d'un fiato.
Senza nemmeno volerlo, si ritrovava sempre nei suoi pensieri.
Iniziò a sentire caldo e lanciò la giacca sul letto.
Fece per andare in bagno ma notò il blocco note, in cui scriveva di tanto in tanto delle poesie improvvisate, abbandonato sul comò.
Lo raccolse e si sedette sul fianco del letto, afferrò una penna dal cassetto e iniziò a macchiare d'inchiostro la carta.
La penna camminava sola.
Alla fine si ritrovò davanti a una poesia su quanto odiasse e al contempo amasse la persona in questione.
Leggendolo un paio di volte lo afferrò e lo strappò con tutte le sue forze, stringendo i denti.
Sparpagliò i pezzettini per tutto il pavimento.
Come poteva continuare a credere che Dazai potesse amare uno come lui?
E poi chi aveva bisogno dell'amore di un tipo egoista come quello?
Nakahara Chuuya con una cotta segreta? Nemmeno per idea.
Si procurò scopa e paletta e cominciò a spazzare.
Osservò per qualche minuto quel mucchietto, dopodiché lo gettò nella spazzatura.
Al diavolo l'amore.
Non aveva bisogno di una schifezza del genere.
Spazio autrice
Sorratemi se pubblico poco ma sono stata stressata dalla scuola :')
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Is love an Illusion? - soukoku
أدب الهواة"Il suo cuore aveva iniziato a prendere un ritmo accelerato. Dazai era il ragazzo che lo aveva fatto sentire umano più di chiunque altro. Quando lottavano contro dei nemici, l'amico lo aveva sempre guardato con meraviglia. Disgusto, paura, orrore, i...