Capitolo Ventitré

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Pov. Sarah

La situazione con Jessica sta diventando insostenibile.

Non fa altro che evitarmi.

Mi fa dannatamente incazzare tutto questo.

Ha già finito di usarmi? Si è già stancata del giocattolino nuovo?

Ogni sera la vedo insieme ad una ragazza diversa, e questo mi manda in bestia più di quanto dovrebbe.

"Sarah, tutto bene?" Joe mi guarda perplesso

"Io.." mi guardo allo specchio. Le guance sono rosse, e mi sento accaldata "Io.."

"Che stai pensando?" mi fa sedere accanto a lui

"È una lunga storia.."

"Sono qui da tre giorni, ed ancora non mi hai avuto tempo di raccontarmi questa lunga storia? Devi recuperare immediatamente" mi sorride

"Sicuro di volerla sentire? È piena di confusione e complessi esistenziali"

"Assolutamente sì" mi sorride ancora, guardandomi con i suoi grandi occhi verdi.

E così inizio a raccontargli tutto. Tutto dall'inizio di quest'anno al college, lontana da casa e dalle persone che amavo.

Il dover iniziare tutto da capo.

E poi gli racconto di Jessica, di questa ragazza che mi sta facendo perdere, che mi sta facendo confondere. All'inizio rimane spaziato.

Sgrana gli occhi, prova a parlare ma richiude subito la bocca.

"Non posso crederci" sussurra "Perché non mi hai detto nulla?"

"Io.. non lo so. È tutto così strano. Ed ora lei nemmeno mi guarda più in faccia. Mi evita" il nervoso si fa strada in me

"Ehi, calma" mi abbraccia Joe "Perché non le parli?"

"Non ne sono in grado. Mi manda in bestia il fatto che mi eviti. Il fatto che io abbia creduto anche solo per un attimo alle sue parole, che lei fosse interessata a me"

"Non vedo un solo motivo per cui lei non debba essere interessata a te"

"Perché lei è così.. diversa da me. Così estroversa, trasgressiva. Ed io? Un'anonima ragazza con così tanti problemi e complessi esistenziali. Andiamo, non avrebbe potuto funzionare"

"Lei lo sa?" capisco subito a cosa lui si riferisce

"No, nessuno qui lo sa. Non ne ho parlato nessuno" scuoto la testa

"Hai mai sentito il detto gli opposti si attraggono?"

"Cazzate" mi alzo per andare a lavarmi la faccia.

Ecco, io sono così.

Debole.

Non riesco ad incazzarmi senza piangere.

Sono stata davvero una stupida a poter credere a tutto questo. Stupida ed ingenua.

Accanto lei ci vedrei più una come Laureen. Di bella presenza, caratterialmente più forte di me, in grado di fronteggiare il suo carattere forte.

Io, probabilmente, non durerei nemmeno una settimana.

Difatti si è già stancata.

Mi butto sul letto, facendo capire a Joe di non voler continuare il discorso.

Così mettiamo su un film e cerco di pensare ad altro, ma la mia mente torna continuamente a lei.

Non è giusto tutto questo. Non può finire in questo modo, non dopo quello che mi ha detto.

Non può davvero aver mentito.

Eppure il via via dalla mia stanza sembra testimoniare proprio il contrario.

Che cosa dovrei fare? Parlarle forse? Capire che cosa c'è che non va e soprattutto voglio che lei sia sincera con me.

Voglio che lei mi dica guardandomi negli occhi che tutto quello che mi ha detto fosse solo una fottuta bugia.

Mi stringo a Joe, cercando di calmare i miei pensieri.



Pov. Jessica

"Dovresti parlarle" Luna fa il suo solito blablabla irritante

"Perché dovrei?" ringhio

"Perché sai benissimo che lei non verrà a parlarti"

"Sta' zitta" mi lascio andare sul letto

Sono passati circa tre giorni dal nostro incontro sulle scale. Da quando le mie mani sono scivolate sui suoi fianchi e le nostre bocche sono state così vicine.

Mi mordo il labbro. Dio, il desiderio di averla sta diventando incontenibile.

Sto cercando di colmare i miei vuoti con altre persone, ma non basta.

La vorrei nuda nel mio letto.

La mia testa fra le sue gambe e la mia lingua che l'assaggia.

Mi si chiude lo stomaco.

Ma la voglio anche mia. Solo mia.

"Voglio che lei sia mia"

"Che cosa?" Luna mi guarda stupita

"Hai capito, non lo ripeterò"

"Ma la conosci da così poco"

"È proprio questo il problema. Il fatto che nonostante io la conosca da così poco tempo sia riuscita a prendermi in modo che nessuna delle ragazze che ho frequentato negli ultimi mesi abbia mai fatto. Mi spaventa"

"Devi ricominciare. E lei è sicuramente la persona migliore con cui farlo. È okay Jess, non è come tutte le altre. Sono sicura che avrà per te il rispetto che la tua ex non ha avuto"

"Sì, lo so" annuisco

I ricordi dei pochi momenti passati insieme mi tornano alla mente.

Mi torna in mente quel mattino in camera sua, quando l'ho messa spalle al muro, letteralmente, e lei è riuscita a spingermi via.

Dio, quel suo lato nascosto ha aumentato la mia voglia di lei.

È proprio questo che mi spinge a volerla sempre di più: conoscerla in ogni suo lato.

Voglio vederla così arrabbiata da spingermi via, la voglio vedere nei suoi momenti più vulnerabili.

Voglio conoscere il motivo che la spinge ad essere così triste e malinconica nei momenti in cui rimane sola con i suoi pensieri.

Voglio capire cosa volesse dire con quelle dannate parole che mi stanno tormentando.

Ma lui.. Quel suo migliore amico sbucato dal nulla mi ha messo i bastoni tra le ruote.

Le sta addosso.

Ogni fottuto giorno.

Ogni fottuta mattina sono seduti a quel fottuto tavolo a chiacchierare.

E questo non fa altro che farmi innervosire ancor di più.

Forse Luna ha ragione. Dovrei andare a parlare con lei per capire come stanno le cose.

È l'unico modo per capire se ha senso continuare così.

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora