Capitolo Trentaquattro

196 6 0
                                    

Pov. Sarah

Stamattina non ho proprio voglia di andare a lezione.

A dire il vero non ho proprio voglia di uscire dalla mia stanza. Questa stanza così opprimente non è mai stata così rassicurante come ora.

Stringo il telefono, indecisa se chiedere a Jess di farmi compagnia.

Attualmente non abbiamo dato una definizione al nostro rapporto, non so bene nemmeno in che rapporti siamo.

Sono sicura però che se le scrivessi che ho deciso di saltare le lezioni, mi raggiungerebbe senza battere ciglio

06.52 |Ehi, oggi, beh.. niente lezioni per me | le scrivo

06.52 |Vado a prenderti un croissant al cioccolato ed arrivo |

Come immaginavo. Sorrido.

Non faccio altro che pensare che tutto ciò che abbiamo faticosamente costruito si stia per sgretolare.

So che le rivelazioni di Joe l'hanno sconvolta: gliel'ho letto in faccia.

Non dimenticherò mai la sua faccia sconvolta, lei immobile sulla porta, gli occhi quasi spiritati fissi su di me.

E non dimenticherò nemmeno quel senso di distruzione che ho provato quando ho sentito Joe pronunciare quelle parole.

Mi sono sentita ferita nel profondo, tradita. Non riesco nemmeno a pensare di guardarlo di nuovo in faccia.

Rimango a fissare il soffitto. Laureen è uscita molto presto stamattina, probabilmente per incontrarsi con Pongo, così riesco a stare un po' da sola.

Non che mi faccia bene, ma non voglio nessuno intorno che non sia.. Lei.

Attendo solo di sentirla bussare, di vederla arrivare con il suo sorriso che mi toglie il fiato e sentire le sue labbra sulle mie.

Crollo di nuovo nel sonno, finché qualcuno non bussa alla porta

"Ciao piccola" mi sorride.

Ed eccola lì, bellissima come sempre, con quel sorriso stampato in volto ed il solito profumo che mi chiudono lo stomaco

"Ciao" sorrido.

Mi cinge per la vita avvicinandomi a sé e mi posa un bacio delicato sulle labbra

"Allora, niente lezioni oggi?" Si siede sul mio letto, in attesa che la raggiunga

"No" rispondo secca "Non ho voglia di vedere.. nessuno" distolgo lo sguardo

"Hai ragione, le lezioni sono così noiose" ride "Tieni piccola" mi porge un sacchettino bianco e caldo da cui esce un profumino invitante

"Grazie" le rivolgo un enorme sorriso e la raggiungo sul letto.

Si appoggia al muro ed io mi siedo accanto a lei, posando le gambe sulle sue.

Sembra normale. Sembra quasi che la discussione con Joe non sia mai avvenuta.

La mia intenzione di andare avanti nel racconto degli orrori si incrina. Dovrei farlo? Anche se sembra che tutto sia stato accantonato e messo da parte?

Non è ancora scappata, perché dovrei permetterle di farlo?

Ma forse è giusto che lei sappia la verità. Non posso essere così egoista da omettere i dettagli del mio passato più oscuro.

Deve sapere, e devo sapere, se io sono la persona adatta a lei, e se lei sia quella giusta per me.

"Cosa pensi?" mi mette due dita sotto il mento, per portare il mio sguardo sul suo.

Lo sa bene a cosa io stia pensando.

"È giunto il momento di dirti la verità"



Pov. Jessica

È così assorta nei suoi pensieri che quasi dimentica di aver il croissant bloccato a mezz'aria.

Mastica lentamente, e poi si blocca. Non si muove, guarda un punto fisso.

"Cosa pensi?" so benissimo che sta pensando.

Il cuore mi batte all'impazzata

"È giunto il momento di dirti la verità" dice semplicemente.

Il problema è: voglio davvero conoscere la verità?

Voglio davvero sapere cosa quel mostro le ha fatto?

Rimango spiazzata dalle sue parole. Sapevo che avremmo dovuto affrontare il discorso, ma non pensavo così presto.

Pensavo - e forse speravo - di avere più tempo per assimilare il fatto che mi sto innamorando di una persona che quasi sicuramente distruggerò.

Sì, mi sto innamorando di lei. Dei suoi modi così timidi ed impacciati, del suo modo di guardarmi ed anche dei momenti in cui si perde a guardare il vuoto.

Mi sto innamorando di tutte quelle piccole cose che la rendono speciale e diversa.

Dopo aver scoperto quella.. cosa, mi sento ancora più vicina a lei.

Sì, voglio sapere la verità. Voglio conoscerla, fino in fondo, fino alle cose più cupe.

"Non sentirti in obbligo di farlo. Potrai farlo.." alza una mano e mi blocca

"Non voglio farlo più in là. Voglio farlo ora. Voglio affrontare una volta sola questo discorso e poi archiviarlo per sempre" abbassa lo sguardo.

Ora riesco a vedere chiaramente che si porta sulle spalle il peso del suo passato e delle azioni compiute.

"Okay, d'accordo" annuisco "Sentiti libera di fermarti quando vuoi. Non voglio che.. bhe, tu ti senta a disagio" mi sorride

"Bene.. Da dove inizio?"

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora