Capitolo Centotre

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Pov. Jess

Mi state fottutamente prendendo per il culo, non è vero? La vita mi sta fottutamente prendendo per il culo.

Osservo la racapricciante scena davanti a me: un'odiosa lesbica figlia di papà sta svuotando le valige mentre Sarah l'ascolta divertita.

"Jess lei è.." Sarah si avvicina subito a me

"Non me ne frega un cazzo di chi lei sia. Che cazzo ci fa qui?" sento il sangue ribollirmi.

Sarah sembra inizialmente spaventata dal mio comportamento. Cerco di calmare i bollenti spiriti, ma con ciò che mi porto sulle spalle non è facile restare calma nel momento in cui la ritrovo sola in stanza con una fottuta lesbica.

Jess, lei non è Lucy. Respira, ascolta cos'ha da dirti, provo a ripetermi nella mia mente

"Sono la nuova compagna di stanza di Sarah. Mi chiamo Elisabeth" mi porge la mano la sorridente ragazza paffuta.

Ha il taglio corto, sbarazzino. Alle dita grossi anelli di metallo simili ai miei.

È decisamente più sorridente, meno.. stronza. Ha un viso davvero dolce, in contrapposizione al mio viso cazzuto.

Non ha un filo di trucco addosso, solo due grosse guance paffute.

"Nuova compagna?" indietreggio.

No, non è possibile.

Non può essere vero.

Che cazzo.

"Jess.." Sarah cerca di avvicinarsi a me, ma mi ritraggo

"Possiamo chiedere di far cambio stanza, se preferisci" la ragazza guarda preoccupata Sarah.

Brutta stronza, ci penso io alla mia ragazza.

"Sappiamo benissimo che i cambi stanza non sono ammessi fino alla fine dell'anno" ringhio

"Oookaay, facciamo così. Andrò a prendermi un caffè al bar. Sono molto stanca, il viaggio è stato lungo" la ragazza sorride a Sarah "Così voi potrete.. parlare" si chiude la porta alle spalle.

Sarah si allontana da me, rifugiandosi al fondo del letto. Il suo gesto mi fa fottutamente male, ma come biasimarla? Ho avuto una reazione aggressiva ed in questo momento vorrei solo poter spaccare qualsiasi cosa mi passi sotto mano.

Compresa la faccia di quella fottuta lesbica del cazzo.

Ci ha pure lasciate sole per poter parlare, dannazione.

Mi siedo sul bordo del letto, la testa fra le mani.

"Jess" sussurra Sarah, le braccia stretta davanti a sé come se fosse pronta a difendersi

"Non è ironico tutto ciò?" la guardo, sembra confusa "ora l'unica cosa che vorrei fare e spararmi un cannone così potente da stordirmi per giorni, ma non posso farlo. E sai perché? Perché finalmente ho accettato quel fottuto posto nella squadra di atletica" scoppio a ridere.

Scoppio a ridere, di gusto. Sono fottutamente divertita da tutta questa assurda situazione

"Jess, lei frequenterà il corso di psicologia. Sarà sempre con te" si avvicina cautamente

"Sai pure quale corso frequenterà?" stringo i pugni sulle cosce "Vedo che vi siete conosciute per bene" non riesco a trattenere un'altra fragorosa risata

"Jess mi sta spaventando. Perché stai ridendo?" sembra confusa

"Perché rido? Perché la mia vita è una fottuta barzelletta, ecco perché. La storia di Laureen, la squadra di atletica ed ora questo. Non posso nemmeno fumare" mi prendo la testa fra le mani

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora