Capitolo Centodieci

114 6 0
                                    

Pov. Sarah

Un altro lunedì è arrivato.

Mi alzo svogliatamente dal letto e come prima cosa controllo il cellulare. Dopo ciò che è successo ieri mattina non ho più sentito Jess.

Io non le ho scritto e tantomeno lei l'ha fatto.

Una volta tornata, Beth ha provato a farmi stare meglio ed anche se non ha funzionato molto ho apprezzato il gesto.

Mi do una sistemata, indossando i primi vestiti che tiro fuori dall'armadio.

Non ho nemmeno voglia di truccarmi. Avrei solo voglia di passare l'intera giornata sotto le coperte, senza aver alcun tipo di contatto.

Tranne che con lei ovviamente.

Sento qualcuno bussare alla porta e poco dopo Jess fa capolino

"Ehi" mi saluta, quasi imbarazzata

"Oh, ciao" la saluto, sorpresa di vederla apparire.

Sono così sollevata nel vederla.

È venuta a cercarmi, vuole ancora parlarmi.

Sospiro sollevata

"Hai.. dormito bene?" mi chiede, sedendosi sul letto in attesa che io sia pronta

"Sì e tu?" mento.

Non ho dormito molto. Gran parte della notte l'ho passata a rigirarmi nel letto, ma non è necessario che lei lo sappia.

"Anche" annuisce, distogliendo lo sguardo.

Sta mentendo.

Cala il silenzio mentre finisco di prepararmi. Lei guarda un punto fisso davanti a sé, restando ferma immobile nella stessa identica posizione per tutto il tempo.

È quasi.. inquietante.

Quando poi lasciamo la stanza cerca di dialogare, ma il suo tentativo fallisce miseramente.

La tensione tra noi due è palpabile.

Mi saluta con un cenno del capo una volta arrivata davanti alla mia classe e si allontana con le mani nelle tasche.

L'osservo andare via e solo una volta che perdo la sua figura in mezzo alla moltitudine di ragazzi che si muovono veloci per i corridoi entro in classe.

Mi siedo accanto a Stella, chiedendole del suo weekend. Con il suo solito tono allegro mi racconta di un escursione che ha fatto con i suoi amici.

Perde qualche minuto a raccontare ogni minimo particolare e la cosa mi fa un po' ridere.

L'ascolto divertita, cercando di sviare le domande su di me

"Oh, il solito. Relax e studio" rispondo semplicemente quando mi chiede cosa io abbia fatto nei due giorni passati.

I ricordi della festa di Joe si ripetono nella mia mente. Le mani di Dj che mi stringono, lui che prova a baciarmi, Jess che riceve un pugno. È tutto così nitido, posso ancora sentire le stesse emozioni sulla mia pelle.

La professoressa attira la nostra attenzione con la sua voce stridula, così terminiamo i nostri racconti.

Seguo distrattamente le lezioni pensando a tutto ciò che è successo ieri.

Ripenso alle parole di Dj. Cazzo, vorrei spaccargli la faccia.

Perché deve fare lo stronzo? Per quale motivo crede che Jess non sia la persona adatta a me?

Non vedo un solo motivo per cui debba essere così. Lei è sempre stata così premurosa nei miei confronti. Lui non ha idea di cosa lei abbia fatto per me.

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora