Capitolo Novantadue

128 6 0
                                    

Pov. Jessica

Quando mi sono svegliata, lei non c'era. Ho provato a scriverle un messaggio ma non ho ricevuto risposta.

Mi sono rigirata un paio di volte, prima di alzarmi definitivamente dal letto.

Dovrei andare a cercarla? Forse è semplicemente andata a prendere la colazione.

Non è il caso di allarmarsi tanto, giusto?

Ora che sono lucida ho bisogno di parlare con lei. Di raccontarle cos'è successo in palestra prima che possa farlo quel coglione.

Sto per comporre il suo numero quando entra in stanza

"Buongiorno" le sorrido, e mi avvicino per baciarla

"Ciao Jess" mi scansa, posando il sacchetto della colazione sulla scrivania.

Cos'è successo?

"Dormito bene?" mi avvicino stringendola da dietro

"Sì e tu?" si divincola.

Sarà ancora incazzata per ieri sera? Eppure stanotte non sembrava tanto incazzata.

Forse il fatto di non essere riuscita a controllarmi l'ha scossa. Se avesse cambiato idea su di noi?

"Sarah se ti ho spaventata ieri sera mi dispiace.. Non era mia intenzione" cerco di voltarla verso di me, ma lei oppone resistenza

"Lo so" sputa, prima di prendere il suo cappuccino e sedersi sul letto.

Sono confusa e terrorizzata, non riesco a capire cosa le prenda.

"Sarah, ti prego parlami" mi avvicino a lei "è per ieri sera? Ti ho fatto male?" cerco di prenderle il viso tra le mani.

I suoi rifiuti mi feriscono, come un coltello che mi trafigge.

"No non è per ieri sera" si alza velocemente da letto "c'è per caso qualcosa che devi dirmi?" inarca il sopracciglio

"Pezzo di merda" ringhio, stringendo i pugni lungo i fianchi "Sarah, te ne avrei parlato, lui mi ha solo battuto sul tempo"

"Cosa Jess? Di cosa mi avresti parlato?" stringe gli occhi, dalla sua bocca esce un tono aggressivo che non avevo mai sentito

"So che Dj ti ha raccontato di Kelsj, non aspettava altro quel figlio di puttana"

"Per fortuna me ne ha parlato lui, che fosse stato per te probabilmente sarebbe caduto nel dimenticatoio!" urla

"Non è vero" mi alzo dal letto "Te ne avrei parlato, ma ieri sera avevamo altri problemi da affrontare.."

"I problemi non c'erano mentre mi scopavi in quel letto" mi spintona "Che diavolo succede tra te e lei Jess?" gli occhi sono lucidi

"Nulla Sarah, te lo posso assicurare. Lei ci ha provato, ma non è successo assolutamente nulla. Prima di andar via si è chinata a prendere la borraccia, piegandosi effettivamente troppo vicino a me, ma nulla di più. Ho sempre tenuto le distanze, non me ne fotte un cazzo di lei" cerco di abbracciarla, ma lei sfugge.

Non voglio metterle pressione o forzarla in alcun modo, non so come comportarmi. Se ascoltassi la Jess impulsiva, la bloccherei e la bacerei fino a farle capire quanto io possa amarla.

Ma come potrebbe reagire ad un gesto simile? Si sentirebbe intrappolata come con.. lui?

Decido così di prendere le distanze, lasciarle i suoi spazi

"Cazzo Jess, avresti dovuto parlarmene subito! Non aspettare di scoparmi e poi forse dirmelo. Non credi fosse una cosa importante da dire?"

Sì, è una cosa importante.

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora