Capitolo Venticinque

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Pov. Sarah

Mi viene da piangere.

Il modo in cui mi ha afferrato i polsi e sbattuta contro il muro.. Per un attimo ho rivisto Dwight.

Ho sentito di nuovo la sua bocca su di me, i denti stretti fino a tagliarmi la pelle.

So che non era sua intenzione farmi del male, eppure il suo ricordo è ancora così vivido nella mia mente.

Perché lui lo faceva di continuo.

Lui mi ha annientata giorno dopo giorno, arrivando a togliendomi anche la libertà di parola.

Per lui non era concepibile che io avessi un'idea diversa dalla sua, era praticamente impossibile controbattere all'interno di qualsiasi discorso.

Sono stata così masochista da farlo un paio di volte.

Una volta sono finita a terra - colpita da un pugno - l'altra volta invece sbattuta contro un muro.

Sento ancora la testa pulsare, al ricordo di quegli istanti terribili.

Mi accascio per terra, in preda ad un altro attacco di panico. Cerco di cantare, ma non ricordo nemmeno più le parole.

Mi manca il respiro e mi gira la testa. Le lacrime scorrono veloci, mentre cerco di dimenticare le sue mani pensanti sul mio corpo.

Mi ritrovo così nuovamente sola a combattere i miei demoni

                                                                       ----

"Sarah? Sarah, tutto bene?" Laureen mi sveglia dolcemente

"Hum?" borbotto

"Sarah cos'è successo?" è seduta sul bordo del letto

"Di che parli?"

"Il cuscino è macchiato di trucco. Hai pianto?"

"Oh no, nulla. Mi sono semplicemente addormentata truccata" svio il discorso

"Lo sai che non puoi fregarmi, vero?" mi guarda con aria preoccupata

Lo so lili, lo so.

Vorrei poterle raccontare tutto. Raccontare ciò che è successo con Jess - le sue ultime parole prima che mi sbattesse contro il muro, rimbombano ancora nella mia mente - ma come potrei farlo senza raccontarle tutto?

E poi non capirebbe. Certe cose non puoi realmente capirle se non le hai provate sulla tua pelle.

Quante volte mi sono sentita dire oh, poverina posso solo immaginare.

Davvero? Davvero puoi immaginare cosa voglia dire essere umiliata dalla persona che invece proteggerti da tutto?

Essere annientata dalla persona che dovrebbe amarti?

Sentire i lividi bruciare e far male, non riuscire neanche a muoversi perché lui ha abusato in un modo così violento di te?

Doversi nascondere sotto strati di vestiti per evitare che i segni di quel mostro vengano scoperti?

No, non puoi immaginare.

Non puoi immaginare che cosa voglia dire alzarsi la mattina e sapere che il tuo carnefice ti sta aspettando davanti alla porta di casa tua, pronto ad accompagnarti a scuola dove fingerà di essere il fidanzato perfetto.

Non puoi immaginare cosa voglia dire, osservare il proprio corpo martoriato allo specchio, provare schifo per sé stessa perché non sei stata in grado di ribellarti.

Non puoi immaginare cosa voglia dire coprire i segni con il fondotinta nella speranza che nessuno li noti.

"E non intenzione di farlo lili" le sorrido "Allora com'è andata la serata?" la guardo, cercando di distrarmi da questi orribili pensieri.



Pov. Jessica

Sono sdraiata sul letto, il sapore di lei ancora sulle labbra.

Non riesco a smettere di pensare alla reazione che ha avuto, a ciò che è successo.

Mi ha tirato un cazzo di calcio in mezzo alle gambe. Ma com'è possibile? Di reazioni ai miei baci ne ho avute parecchie, ma questa.. è la prima volta che ricevo un fottuto calcio in mezzo alle gambe.

E spero anche l'ultima.

Era così spaventata.. Forse quella sensazione che provavo era giusta. Forse ciò che nasconde va oltre ciò che posso immaginare.

Ho rovinato tutto, ho rovinato ogni cosa.

I rapporti tra me e lei non sono mai stati facili, fin dall'inizio, ed ora che stavamo facendo quel piccolo passo avanti, io ne faccio dieci indietro.

Lei si fidava di me, lei si è fidata di me.

Ma io non potevo sapere avrebbe reagito così. Non posso sapere cosa le sia passato per la testa.

Non so nulla del suo passato.

Provo ancora a fare mente locale sul liceo, per provare a ricordare se qualcuno mi abbia mai parlato di lei, ma al liceo ero così incasinata.. Pensavo solo a me stessa e basta, ero coinvolta in così tanti casini.

Dio, è impossibile ricollegare qualsiasi pettegolezzo della scuola a lei.

Stanotte non ho dormito molto. Ho pensato tutta la notte come lei possa esser stata dopo.

Come dovrei comportarmi ora? Dovrei forse scusarmi? Andare da lei e parlarle?

"Cos'è successo?" Luna è sconvolta

"Io non capisco.." scuoto la testa "Non ho fatto nulla che io non abbia già fatto con altre ragazze e non mi era mai capitata una reazione simile"

"Jess, forse dovresti indagare un po' di più sul suo passato. Penso ci sia qualcosa di davvero grande sotto"

"Cosa può esserle successo?" sospiro.

Ripenso al modo in cui ha scansato il bacio di Dj.

Forse Luna ha ragione. C'è qualcosa sotto, qualcosa di per niente bello per lei che la porta tutt'oggi a rifiutare qualsiasi tipo di rapporto. Stringo i pugni

"Prima di pensare al peggio parla con lei e chiedile scusa se necessario.Sono sicura che lei è la prima a volerti dare delle spiegazioni, è giusto che tu capisca il perché della sua reazione" Luna mi sorride prima di lasciare la stanza.

Mi butto sul letto: oggi non ho proprio voglia di uscire, e Dio, rimarrei qui chiusa fino all'anno prossimo visto che tutte le volte che esco rischio di incontrarla. Destino vuole che le alloggi a due camere dalla mia.

Fantastico.

Attacco lo stereo, alzandolo al massimo volume.

Forse dovrei andarle a parlare? Sì certo, per dirle che mi dispiace tanto per ciò che è successo, e poi?

Forse la cosa migliore è rimanermene in camera, fino a domani.

Domani le parlerò, e cercherò di capire cosa le passa per la testa, cercando anche di aiutarla.

Ma meglio aspettare che le acque si calmino un po'.

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora