Capitolo Ottantuno

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Pov. Jess

"Tieni sorellina" Jackie mi porge le chiavi della Baita di Martin "Pronta ad una notte di fuoco?" mi tira una spallata giocosa

"Jackie fottiti" rido "Pensa a scoparti Luna, dato che non ci sarò tutto il weekend" sbuffo, mentre sistemo le ultime cose nel borsone.

È mattina presto, ma vorrei raggiungere la baita per sistemare due cose. Voglio arrivare là con lei e farle trovare tutto.. perfetto.

Non è molto lontana dal campus, perciò non ci metterò molto ad arrivare.

Mi siedo in macchina, trepidante.

Da così tanto aspettavo questo giorno, ed ora che è arrivato fatico a crederci.

Quando arrivo rimango semplicemente meravigliata.

È una bellissima casa in pietra a pochi passi dal lago. È isolata, lontana da tutti. È tutto così tranquillo qui.

Quando entro, un odore dolce mi invade le narici. Nonostante sia poco utilizzata è davvero ben tenuta.

Le grandi vetrate danno sul lago, rendendo tutto incredibilmente luminoso facilitate anche dal mobilio dai toni chiari.

L'arredamento è moderno, un po' in conflitto con l'aspetto rustico dell'esterno.

Sfioro il bordo della cucina mentre passeggio ammaliata per la stanza. Stasera cucinerò la cena per lei con una splendida vista sul lago.

Un enorme divano in pelle chiara campeggia al centro della stanza, separando la cucina dal salotto, proprio davanti ad un enorme televisore. Il camino è accanto, a pochi passi dal divano.

Salendo al piano di sopra, ci sono all'incirca quattro camere da letto

"Fottuto riccone" rido, guardandomi intorno.

Raggiungo la stanza al fondo del corridoio, e rimango senza parole: l'enorme letto è la prima cosa che salta agli occhi, ma alla sua sinistra, enormi vetrate danno su un altrettanto grosso balcone. Ovviamente vista lago.

Davanti al letto la tv, decisamente più modesta rispetto a quella del salotto. Accanto, la porta del bagno.

È tutto perfetto e.. meraviglioso.

Sorrido.

Comincio così a sistemare la camera da letto per stasera.

Non vedo l'ora che lei la veda.



Pov. Sarah

Stanotte non ho dormito granché. Continuavo a ripensare costantemente a questo weekend e a cosa sarebbe successo.

Sono così in ansia.

Jess mi ha chiesto di farmi trovare pronta per le undici. Sono in piedi all'incirca dalle otto.

Senza contare la notte passata in bianco.

Ho preso una paio di vestiti da portarmi via, oltre al completino che comprai al centro commerciale.

Con tutto ciò che è successo dopo era andato a finire nel dimenticatoio. L'ho ritrovato in un angolino dell'armadio.

Potrei metterlo stasera, prima di.. andare a dormire.

Quando sento bussare alla porta il cuore si ferma

"Ehi" Jess fa capolino da dietro la porta

"Ciao" le sorrido, baciandola delicatamente

"Andiamo?" mi sorride, annuisco.

Carica i due zaini nel baule della macchina, poi mi rivolge un ultimo sguardo prima di andare via

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora