Capitolo Centootto

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Pov. Jessica

Sono nuovamente qui, ad osservarla dormire, mentre i miei dubbi mi contorcono lo stomaco.

Nonostante la sbronza di ieri sera, i fotogrammi di ciò che è successo sono impressi nella mia mente.

Speravo che l'alcool cancellasse ogni cosa.

Lei tra le braccia di Dj, il suo fottuto pugno, le sue parole prima di lasciami sola.

Ho un gran mal di testa. Litri di alcool e un pugno in faccia non viaggiano bene insieme.

Non ricordo come io sia finita in camera mia insieme a Sarah. Dopo l'ennesimo drink vi è solo un grande buco nero.

Non ricordo nemmeno come io sia tornata al campus.

È un miracolo che non sia finita in ospedale.

Il letto di Luna è vuoto. Sorrido.

Chissà dove sono finiti lei e Jackie.

Per loro è tutto semplice. Sono tremendamente uguali, nessun trauma alle spalle.

Semplicemente semplice, come dovrebbe essere.

Io mi sento come se stessi scalando una parete rocciosa senza imbragature. Lo so che sto salendo, se guardo indietro posso vedere quanta strada ho fatto, ma so anche che sto per cadere.

I miei appigli stanno finendo. I miei motivi per restare con lei stanno per esaurirsi.

L'unico motivo che mi è rimasto è che la amo. Che ho fottutamente bisogno di lei.

Fottuta egoista.

Le accarezzo i capelli: il suo sguardo si rilassa mentre si accuccia più vicino al mio corpo.

La luce proveniente dall'esterno mi brucia gli occhi.

Mi alzo per chiudere leggermente le tende, butto giù una bottiglietta d'acqua.

Le tempie mi pulsano e la testa mi gira. Mi appoggio alla scrivania per non perdere l'equilibrio.

Frugo nel secondo cassetto della scrivania di Luna, da me soprannominato lo Spacciafarmaci. All'interno ci saranno all'incirca una trentina di farmaci diversi.

"Dannazione, me ne serve solo uno per il mal di testa" borbotto, cercando a fatica tra la miriade di scatole tutte uguali.

L'ultima volta che ho preso una sbronza simile è stato prima di cominciare il college.

Stavo cominciando un percorso nuovo, Lucy non sarebbe stata con me. Avevamo fatto mille piani per il futuro.

Soprattutto ci eravamo promesse che avremmo scelto lo stesso college, affinché potessimo viverci appieno. Sorrido al ricordo di quest'assurda promessa.

Così io ho cominciato il college senza di lei. Non che mi importasse ancora, ma il fatto che lei non ci fosse mi mandava.. fuori di testa.

L'idea di come tutto potesse cambiare in un attimo. Tutto quello che ritenevo importante si era sgretolato sotto i miei occhi, ed io non potevo fare assolutamente nulla per rimediare.

Ed ora mi sento esattamente come qualche mese fa. In un punto di non ritorno, dove posso solo andare avanti. Tutto sta irrimediabilmente per cambiare.

Dopo aver finalmente trovato la pastiglia giusta per curare il mio post sbronza, accendo il cellulare.

Dopo aver vagato per ore tra i vari locali per essere completamente ubriaca il mio telefono era morto. Dunque non avevo possibilità di mettermi in contatto con nessuno

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora