Capitolo Ottantacinque

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Pov. Sarah

"Allora?" mia madre è impaziente, in attesa di ricevere spiegazioni

"Mamma devi finirla di piombare qui senza avvisare. Sono ormai cinque mesi che sono qui, mi sono fatta una vita, ho i miei impegni" cerco di sviare il discorso

"Certo, dei gran bei impegni. Da quanto eri via con lei?" ringhia

"Mamma siamo partite ieri mattina, abbiamo passato la notte da.. amici" mento

"Non prendermi in giro Sarah. Cosa c'è tra te e quella ragazza? Per favore, nessuna presa per il culo" mi manca l'aria.

Cosa dovrei fare? Dirle tutto? Forse è il momento giusto per farlo. Mi ha colto letteralmente sul fatto, non avrei comunque altro modo per giustificare la mia apparizione da ieri mattina sola con Jess.

"Sarah" mia madre attira la mia attenzione

"Stiamo insieme mamma" sbotto.

Mi porto la mano sulla bocca.

Mia madre sgrana gli occhi. Non dice una parola, barcolla leggermente e si siede sul mio letto.

È sconcertata, mentre cerca di assimilare la notizia.

Non ho il coraggio di dire una sola parola. Non riesco nemmeno ad immaginare una sua possibile reazione.

"Da quanto va avanti questa.. cosa?"

"Da un po'" alzo le spalle "Mamma.."

"Lo so che Dwight ti ha ferita, e tanto" dopo tre anni la sento pronunciare di nuovo il suo nome "Ma questo non vuol dire che tu debba trovare rifugio in quella.. ragazza" mia madre sembra quasi schifata

"Quella ragazza" imito la sua voce "si chiama Jess, e mi ama come nessuno in passato ha mai fatto. Tu non hai idea di che persona fantastica sia, del rispetto che lei nutre per me" ringhio

"So che sei cresciuta con modelli fuorvianti come Danissa. Non fraintendermi le voglio bene, ma non è mai stato un ottimo esempio. Non vuol dire che sia giusto ciò che fai"

"Stai scherzando mamma? Come può essere sbagliato amare qualcuno?" sento gli occhi inumidirsi "Perché non puoi semplicemente essere felice per me? Felice che tua figlia abbia trovato qualcuno in grado di risollevarla dall'abisso in cui era caduta? Mamma sono stata abusata psicologicamente e fisicamente per mesi. Pensavo sarei rimasta per sempre un corpo vuoto, incapace di provare qualcosa. Da quando l'ho conosciuta è cambiato tutto" la mia voce si incrina

"Hai pensato al giudizio della gente?" sospira

"Come puoi pensare alla gente mamma? Come puoi?" urlo "Sei solo una retrograda del cazzo!" rimane completamente spiazzata

"Cos'hai detto?" ringhia

"Hai sentito bene mamma" urlo "Sinceramente non mi interessa cosa pensi. Non mi interessa cosa penseranno i signori McLandon appena lo sapranno, non mi interessa sapere cosa penserà la signora Jacksen. Non mi importa di nessuno. Per una volta voglio pensare solo a me, a quanto bene mi faccia tutto questo" adesso fatico a tenere le lacrime

"Sapevo che il college ti avrebbe cambiata, ma non immaginavo fino a che punto" lascia la stanza

"Spero tu sia felice adesso" la sento dire prima di sparire nel corridoio.

Jess fa capolino da dietro la porta. È rossa di rabbia.

Deduco abbia sentito tutta la conversazione.

Mi lascio cadere sul letto, in preda ad una crisi di pianto.

Non riesco a trattenermi. Mi sfogo contro Jess che mi ha raggiunta non appena mi ha vista accasciarmi sul letto.

Quel posto lontano chiamato FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora