15 settembre
Louis uscì dall'aeroporto a testa bassa, le mani in tasca e una paura fottuta.
Dopotutto, anche se faceva quel lavoro da anni, era pur sempre un essere umano e anche lui ogni tanto aveva paura.
Non era la missione sotto copertura a spaventarlo, ma piuttosto aveva una brutta sensazione da quando aveva lasciato Washington.Trovò quella che sarebbe stata la sua macchina parcheggiata davanti all'uscita principale, una berlina nera nuova di zecca.
Salì in auto, attivò il navigatore e, prima di partire, aprì il vano porta oggetti.Sorrise, Niall pensava sempre a tutto.
Sfilò una sigaretta dal pacchetto e la accese, inspirando profondamente e godendosi quel momento di pace.
Era quasi ora di pranzo, ma era troppo stanco anche solo per mangiare, quindi decise di dirigersi direttamente al suo nuovo appartamento.
«Merda» imprecò quando vide la lunga fila di macchine in coda.
Abitava a Washington, una delle città più trafficate, ma non si sarebbe mai abituato e di certo la pazienza non era il suo forte. Dopo più di un'ora riuscì a uscire dal traffico fitto della città e, nonostante il navigatore, sbagliò strada diverse volte.
Ormai era sveglio da quasi trentasei ore.
Parcheggiò la macchina davanti ad un palazzo alto più di dieci piani, tirò fuori la valigia dal porta bagagli e varcò la soglia dell'edificio.
Il portiere seduto dietro al bancone si alzò in piedi e gli sorrise in modo professionale.
«Buon pomeriggio, Signor?»
«Louis Williams, appartamento 28» rispose Louis estraendo dalla tasca esterna dalla valigia una cartellina con i documenti.
L'uomo diede un'occhiata veloce. «L'appartamento si trova al sesto piano, in fondo al corridoio trova l'ascensore. Se dovesse aver bisogno di qualsiasi cosa non esiti a contattarmi» disse il portiere porgendogli di nuovo i documenti.
«La ringrazio» rispose, afferrò la valigia e si diresse verso l'ascensore.
L'appartamento non era eccessivamente lussuoso, ma era accogliente e ben arredato.
Dopotutto, era un avvocato.L'entrata si apriva su un salone unito alla cucina posta sulla sinistra in un ampio open space.
Dalla parte opposta rispetto all'entrata, una vetrata occupava tutta la parete. Non c'erano palazzi di fronte, l'appartamento si affacciava sull'oceano Atlantico e la vista era mozzafiato.
Una porta sulla destra conduceva ad un'ampia camera matrimoniale e anche li una parete era totalmente occupata da una vetrata con la stessa vista di quella precedente.
All'interno della camera un'altra porta conduceva al bagno, grande almeno quanto la camera da letto, tanto da ospitare sia una doccia che una vasca da bagno.Assomigliava molto al suo appartamento a Washington.
Era finemente arredato ma in qualche modo anonimo. Qualche quadro era appeso qua e la alle pareti, ma per il resto era impersonale. Dopotutto, secondo il profilo che avevano creato a posta per lui, era li solo momentaneamente per lavoro.
Louis era distrutto, non aveva nemmeno più le forze per stare in piedi e pregò davvero che qualcuno non lo chiamasse per iniziare il lavoro sotto copertura, perché aveva un forte bisogno di dormire anche solo per qualche ora.
Impostò la sveglia per l'ora di cena e si accasciò sul letto, crollando in un sonno profondo.
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Criminal minds [L.S.]
Mystery / ThrillerLouis/Harry, accenni Louis/Liam, Liam/Zayn FBI!Louis, Mystery!Harry Dalla storia: «Quindi fammi capire, sto andando li per indagare o per fare da esca?» «Senti Louis, sei uno tra i migliori profiler, sai cercare e trovare indizi dove gli altri fall...